Aggiungo solo quanto il mio cuore sia ricolmo e gonfio di un'emozione incredibile nell'aver visto ieri personalmente facendo un piccolo giro per la città (senza però andare nelle zone più critiche per non intralciare i soccorsi) tantissimi ragazzi e giovani che tornavano - avendo terminato il loro turno di "lavoro" - da quelle aree duramente colpite, "armati" di vanghe e pale per aiutare insieme ai volontari della protezione civile, chi ha perso tutto oltre a spalare il fango dalle strade.
Ecco, ho visto quelle facce e mi sono domandato come Sacconi veda, in quelle facce, un pericolo...
Ma oggi non é giornata di discussione politica, oggi é tempo di fermarsi e piangere.
Per poi rialzarsi.
Daniele il Rockpoeta
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Da qui sono partiti alcuni compagni delle brigate di solidarietà attiva e della rete anarchica per portare aiuto. Vi siamo vicini.
RispondiEliminaUn grande abbraccio.
Grazie ROSS.
RispondiEliminaOggi siamo tutti con Voi, con la nostra gente. Siamo in tanti.
RispondiEliminaAbbraccia la Tua Città.
ARIES, grazie davvero. Le tue parole mi scaldano il cuore.
RispondiEliminaGrazie del tuo abbraccio.
In quelle facce ho visto il Paese che vorrei sempre vedere.
RispondiEliminaIl futuro che cresce con i principi di solidarietà quando serve.
Un saluto Daniele
I giovani sono sempre stati solidali e pronti a rimboccarsi le maniche. Ricordo quelli che partivano, numerosi, per scavare fra le macerie del terremoto in Irpinia, ma non solo.
RispondiEliminaLe strumentalizzazioni, da qualunque direzione provengano, lasciano solo il tempo che trovano.
L'importante è esserci, l'importante è sentire.
Quella gente che si autodefinisce governo non fa parte della Gente con la maiuscola.Sono nullità.E come tali vanno trattate.La Gente quella reale si stringe attorno a Genova e piange i suoi morti.
RispondiEliminaUn abbraccio
Mk
Ci rialzeremo Daniele! un abbraccio
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