giovedì 11 agosto 2011

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Effetto Domino

E' tutto così repentino, roboante, prepotente, inarrestabile come una valanga, al punto che questo terremoto economico quasi desta sospetti. Ora anche la Francia sembra essere messa in discussione. Inizio a chiedermi se davvero é possibile che di punto in bianco, senza che mai ci siano state avvisaglie serie, anche Paesi quasi insospettabili inizino ad essere "indiziati di bancarotta" o cmq di possibile insolvenza. Ora é il caso della Francia.

Siamo partiti dall'Islanda, per passare alla Grecia, non dimenticandoci il rischio Portogallo per arrivare a Spagna, Italia ed ora appunto Francia.

I mercati crollano (- 4,6% Wall Street, e precisamente il dow jones, con le borse europee già in caduta libera per loro conto - Milano su tutte con -6,6%) e tutto accade rovinosamente e rapidamente. Un effetto domino davvero sconcertante. Tutto perché oramai i Governi sono nelle mani delle fantomatiche Società di Rating e delle Banche...

Inizio a domandarmi a chi potrebbe giovare un tracollo del sistema reale dell'economia che, anche se marcio perché minato oramai da una finanza globale che ha inquinato l'economia vera, quella che produce beni e servizi reali per intenderci, resta cmq il pilastro della vita oltre che di tantissime vite che ogni giorno sono nel mondo reale e devono lottare con difficoltà sempre più dure ed hanno magari anche famiglie sulle spalle.

Resta oramai un senso di profonda paura che inizia a serpeggiare pericolosamente, perché oramai più nessun Paese o forza economica sembra essere immune da queste insinuazioni, quando non perfino accuse per nulla velate ma anzi molto esplicite.

E' un momento davvero difficile e forse propedeutico ad una svolta: spero solo che la direzione non sia quella di una fine che per qualche apocalittica ragione sembrerebbe essere assurdamente inevitabile. Sì, assurdamente , perché per quanto deboli, i Paesi Europei come Francia, Inghilterra, Spagna e, sia pure con tutte le difficoltà ed i problemi, anche l'Italia, non sono, con tutto il rispetto, al livello di Paesi anche europei da poco entrati nell'area euro e che sono ancora molto deboli e, talvolta anche polticamente instabili.

Siamo vicini ad una svolta speriamo che porti un raggio di sole verso una soluzione positiva. E speriamo che questo raggio di sole invece non sia foriero di una scottatura da ustione senza ritorno.
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3 commenti:

  1. Auguriamoci davvero che non sia una svolta in direzione del baratro.

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  2. E se il gioco, se cosi' si puo' chiamare, fosse ormai ingovernabile, perche' sfuggito di mano a tutti?

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  3. perché non sia un'ustione temo che la speranza e tutti i nostri migliori auspici non bastino... bisogna che il popolo, tutto il popolo europeo coinvolto, si svegli e cominci a pretendere quantomeno l'audit del debito - come hanno fatto gli islandesi e stanno cercando di fare i greci. Dopodiché... o seguiamo l'esempio islandese e cacciamo ladri e corrotti e corruttori, oppure... prepariamoci a pagare, come sempre, per i potenti che, dall'ombra, ci governano. ciao Daniele!

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