lunedì 13 giugno 2011

L'Angolo del Rockpoeta: "NEBBIA"

In attesa (una sorta di intervallo lol) di sapere se possiamo ancora dire di avere un Quorum.....

NEBBIA

Passi dolorosi e solitari
Vita virtuale e vegetativa

In attesa di un futuro nell'immediato presente
Trascorri momenti fatti di niente
Costruendoti artificialmente una vita non tua
Spizzicando e sbocconcellando pezzi di esistenze altrui

Forse perché ho creduto di poter amare la felicità
Forse perché ho sperato di scrivere la vita
La mia vita!

E queste note ancora qui a soffocare le mie braccia
Stringere il mio petto
Offuscare il mio sguardo
Annebbiare i miei occhi
E diradare il mio udito sul mondo
Come una pianura sempre più spoglia.

Cuore di pietra
Respiro arido e brullo
Un muro invalicabile ed inscalfibile
La mia anima.

Ma perché la mia anima lentamente muore?
Cerco inutilmente le mie parole tra la gente
E sogno scioccamente la mia voce che vola nell'aria
Raggiungendo le case di tutti voi.

Disillusione
Rassegnazione
Rabbia

Ma perché se un'onda del mare ti ruba l'anima
Un alito di vento non può restituirtela?

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA
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2 commenti:

  1. Ci sono poesie che scrivi che vanno oltre il tempo che descrivono, che sono comuni perchè parlano di pezzi di vita che si conoscono nel lingaggio universale che è quello dell'anima. Belllissima poesia, da fare male per quanto è bella dentro.
    Mi sento di dirti però che il vento poi arriva e spesso porta via tutto con sè, malinconie comprese e lì comincia la vera poesia della vita, quella che non si ferma e che ti sorride finalmente
    Mannaggia a te che bravo che sei!

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