venerdì 7 gennaio 2011

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Celebrazioni Stucchevoli

Non é con parole vuote e stucchevoli, con moniti che provengono da persone e pulpiti che ben conosciamo, non é con affermazioni proditorie né attraverso discorsi patriottici vecchio stampo che si riesce a far amare la bandiera ed il nostro Paese.

E' con l'onestà, la pulizia morale, il rigore, il voler sradicare la mafia e la corruzione politica da questa nazione che si può magari far tornare un piccolo sentimento d'amore verso la propria terra.

Certo che se la disoccupazione giovanile é ai massimi storici dal 2004, se devi rifugiarti all'estero per lavorare e costruirti una vita, se la pensione per molti giovani ed anche molti miei coetanei é una parola obsoleta, desueta, un optional, anzi oramai un concetto estinto, non é proprio facile pretendere gioia, giubilo ed entusiasmo per questi sterili festeggiamenti.

Io non sono leghista ma di queste celebrazioni (che sicuramente risulteranno anche molto onerose per le già povere casse dello Stato) non me ne frega niente. Anzi le trovo stucchevoli, inutili e perfino fastidiose.

Buona Giornata Gente.
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16 commenti:

  1. Non è necessario essere Leghisti per fottersene di queste festefàtte.

    Basta essere intelligenti.

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  2. è solo inutile e trita retorica,
    io vorrei essere fiero di questo paese, ma quei maledetti che ci rappresentano mi hanno portato a provare vergogna... e non glielo perdonerò mai!

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  3. Io non le ritengo inutili. Le ritengo evitabili, visto il momento storico, la crisi economica e sociale. Dovrebbero prima pensare a mettere a posto i conti, a fare in modo che le persone trovino più facilmente un lavoro degno, dovrebbero riformare sul serio la scuola e l'istruzione. Dovrebbero tutelare l'immenso patrimonio artistio e ambientale del nostro paese. Dovrebbero sistemare i servizi pubblici. Le istituzioni dovrebbero fare molte cose, le avrebbero dovute e potute fare anni fa. Cominciassero dal tagliare le spese davvero inutili e i loro stipendi da emiri. Dopo tutto questo si potrebbe pensare a celebrare quello che fu, in un paese che comunque non è unito.

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  4. Ciao Daniele
    il dato della disoccupazione giovanile fa rabbrividire e passa così come una delle tante notizie
    un saluto

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  5. Secondo me, quello che tu denunci fa tutt'uno con il disinteresse a vedere sino in fondo cos'é oggi l'Unità d'Italia. Il Risorgimento, a mio avviso, ha avuto il suo culmine ed il suo salto di qualità solo con la Lotta di Liberazione e con la conquista della Costituzione Repubblicana.

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  6. Concordo Daniele, soprattutto quando l'Unità d'Italia è diventata solo un altro pretesto per fare le solite frasi fatte, per dire che nonostante tutto siamo Italiani e fieri di esserlo. Il discorso sarebbe molto lungo per dire che questo anniversario dovrebbe essere ricordato soprattutto per la cacciata del potere temporale della Chiesa e via dicendo. Ma comunque l'ideale di Patria è stata tradita fin dalla sua nascita. La Patria è stato un inganno fin da sempre. Basti ricordare tutta la povera gente che ha lottato ed è morta, la "Patria" gli aveva promesso delle terre per i sacrifici fatti. Promesse mai mantenute. Per questo ho trovato odioso l'inno alla Patria di Saviano. Ma anche questo è un altro discorso. Sicuramente qui siamo tutti d'accordo: c'è ben poco di essere fieri di essere Italiani. D'altronde perfino il Brasile ci considera privi di garanzie e di ogni stato di diritto.

    Un abbraccio sincero Daniele e più che italiani, mi sento in comune con voi per gli ideali che abbiamo.

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  7. Lo spazio che mi offri è poco per rispondere a questo tuo post e allora ti rimando al mio
    http://bluablog.altervista.org/wordpress/?p=945
    scritto da chi è ancora orgoglioso di essere Italiana.

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  8. PER INNERES AUGE: hai toccato il punto centrale della questione.

    PER INCARCERATO: é vero, la Patria é sempre stato un concetto manipolato per uso e consumo del potere.

    PER LUCE: veramente lo spazio commenti qui é illimitato :-))). Cmq verrò a leggerti. Io, però, non mi sento orgoglioso di essere italiano. Vorrei poterlo essere ma non me ne danno gli strumenti.

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  9. da sempre mi ritengo un europeo, sin da bambino, mi piace l'idea di un'Europa civile e democratica, l'Italia è il mio paese (patria non mi piace come termine) e vorrei non vergognarmene spesso quando sono all'estero, ma tant'è.. allora glisso..

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  10. Io sono internazionalista, e credo che oggi è il momento giusto per esserlo. Quanto alle celebrazioni, come tante di esse, sono esercizi vuoti e stucchevoli.

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  11. Ciao! Volevo avvisare che per lo scambio link ho modificato l'indirizzo, ora sono qui: http://estis.blogspot.com/
    Ciaooo!

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  12. Per non essere accusato di vilipendio et similia preferisco non proferire parola.
    Dico solo che amo la terra su cui sono nato non perchè si chiami Italia ma proprio perché è una terra dove idealmente affondo le mie radici.

    Per il resto, come ho detto, meglio che stia zitto.

    Un saluto a Daniele e ai suoi ospiti

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  13. Festa che non serve a nulla in un momento dove si poteva benissimo risparmiare con cose più sobrie.
    Fra l'altro una festa è stata fatta nella mia città a RE, e se si guarda la spesa pubblica per i festeggiamenti qualcosa viene da pensare.
    Però tanto per restare in tema di spreco.
    Per il ponte sullo stretto 450mln di € spesi e non è stato ancora fatto un mezzo lavoro.

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  14. Daniele...sono Siciliana e sono convinta che se gli inglesi si fossero fatti una padellata di c@@@i loro, il nizzardo non sarebbe sbarcato, non avrebbe ammazzato indiscriminante chi non lo voleva tra le palle e la strage di Bronte non sarebbe avvenuta.

    A noi i Savoia hanno rubato una marea di soldi nel 1700, con l'Unità ci hanno spogliati, sono una italiana, ma quella pagina di storia è raccontata alla bip di cane, il nord era in brache di tela e debiti da delirio, niente di meglio che rapinare il sud e chiamarlo UNITA'

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  15. Concordo - anche se a metà - con Inneres Auge: nel senso che non considero queste celebrazioni, nonostante il momento di crisi, "evitabili". È un momento della nostra storia, anzi il Momento Primo, visto che in precedenza - di "nostro", nel senso di condivisibile da tutti gli italiani - non avevamo nulla. L'Unità d'Italia porta con sè anche la liberazione di un terzo dello stivale dall'oppressione del potere temporale della chiesa. Abbiamo festeggiato il centenario e ora - dopo 50 anni - facciamo ancora festa. Non mi sembra si sprechino tanti danè: strano che nessuno abbia proposto l'abolizione di altri festeggiamenti a cadenza annuale. Tanto per fare economia...

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  16. PER BASTIAN CONTRARI: Io invece questa volta concordo con lui. Peraltro di feste ne abolirei tante altre come quella ad es.per le forze armate perchè il due giugno quella è anche se possono dire quello che vogliono.

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