La mitica Cnn ha licenziato il Presidente Jonathan Klein che per una vita ha diretto questo network che tutti noi conosciamo ancora di più per l'informazione pronta, reale, attenta sulla guerra in Iraq tanto per fare un esempio a noi più familiare...
Ebbene questo network stava perdendo moltissimo share anche in prime-time. Perché? Semplice, alle notizie dette e commentate anche con attenzione, in modo da sviscerare le tematiche ed anche, se necessario, con toni duri ma mai volgari ed urlati, ahimé il "civile" popolo americano ha dimostrato di preferire i networks con informazione sbraitata sia da destra che da sinistra. Ecco quindi che Fox news, Msbc ed altre emittenti hanno superato negli ascolti questo canale storico di informazione.
Klein non é un pivello, ha solo scelto di non arrendersi a questo degrado. Trasmissioni come "60 minutes" o ancora "Linea notte" su Cbs nell' 82 sono state frutto della sua creatività.
Ebbene oggi anche la Cnn, almeno in parte, si arrende.
Questo é un brutto segnale e lo é anche, a mio avviso, dando uno sguardo alla rete.
Oggi, sempre di più, le notizie "urlate"(anche nel modo di scriverle) o liofilizzate (alludo come sempre in questo caso a facebook ovviamente) quando non anche mirate solo ad essere gossip politici di quart'ordine, sono quelle onestamente più gettonate anche dagli internauti. E' il nuovo sesso virtuale. Sembra perfino che si goda di più a sentire Belpietro o Feltri che infangano qualcuno o il "politico" Sgarbi con i suoi insulti, che vedere on line le tette della Carfagna o di altre starlette attuali o passate...
I blog, al riguardo, ritengo possano essere presi perfettamente ad esempio. Pur resistendo, infatti, hanno cmq ceduto significativamente il passo a facebook e soprattutto ad un cazzeggio liofilizzato che disimpegna sempre più il cervello.
Io per fortuna non posso essere licenziato da qui e non me ne andrò. Spero solo che questa tendenza drammatica cambi, perché solo se torneremo ad "ascoltare" l'informazione e non a digerirla con bocconi precostituiti e premasticati, si potrà sperare di capire anche semplicemente chi votare e chi lasciare a casa. No ai Belpietro, Feltri, la stessa Annunziata oserei dire, ma sì a Report ed a tutti coloro che anche nell'intervistare un politico sapranno davvero porsi alla pari usando la loro lingua solo ed esclusivamente per parlare e domandare in modo libero.
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mal comune mezzo gaudio? se non urli non fai vedere qualche coscia, o qualche particolare, non riesci ad avere attenzione, informazione oramai corretta non passa più, il livello scende sempre di più
RispondiEliminaPER CARMINE: no, io non sono mai stato un amante di quel proverbio. Forse ora siamo davvero degli amanuensi moderni ma voglio e dobbiamo lottare per invertire questa tendenza e tornare anche solo ai dati di un anno fa.
RispondiEliminaLa rete la si può provare ad uccidere con la censura (difficile) oppure riuscendo a lobotomizzare e prendere per sfinimento gli internauti portandoli a seguire solo.... "programmi"di bassa lega un po' come accade per la televisione.
sono rientrata nel modo dei blog proprio ieri :|
RispondiEliminaben ritrovato, dani!
Ho sentito la notizia, certo che chi urla alla fine si fa notare più di altri, ma alla lunga urla che ti urla, nessuno più si stupisce. Insomma la fine di Vittorio Sgarbi, la conosciamo tutti. Un abbraccio. ;)
RispondiEliminaPER GIANS. tanto Sgarbi è conosciuto mentre io sono ancora qui per adesso senza capo nè coda e forse è il caso che inizi pure io ad usare la clava.
RispondiEliminaCiao Daniele, anche MOHéTA resiste!
RispondiEliminaAlla fine,Google ha tolto la dicitura:"Attenzione:l'apertura di questo sito potrebbe danneggiare il tuo computer"
kisses
Caro Daniele, mi inserisco nella tua risposta a Gians. Tu non sei senza capo e ne coda perchè non urli, ma perchè non hai cercato scorciatoie. Perchè se le avessi trovate, saresti ad urlare non la tua verità, ma quella che i tuoi sponsor avrebbero voluto sentire.
RispondiEliminaTornando al tema: la notizia urlata è facilmente recepibile, è breve, non impegna il pensiero e non costringe a riflettere. E ha mercato.
Ieri sera ho visto l'anteprima di un bellissimo film: "noi credevamo" di Martone. Ero in compagnia di un'amica che lavora nel cinema e che si chiedeva perchè hanno prodotto questo film che non avrà distribuzione perchè troppo lungo e difficile. Eppure di messaggi su cui riflettere ne ha lanciati tanti, forse anche troppi.
Volevo dare un contenuto tecnico. Posso dire che non è vero che il contenuto non conta, i dati sugli ascolti sono un po viziati, il tuo blog come il mio, sono dei blog di contenuti e gli utenti non mancano. La pubblicità si vende in base al numero di spettatori, più spettatori ho più raccolgo pubblicità è un concetto che andrebbe modificato, in quanto sono le informazioni approfondite di contenuto, dove i messaggi pubblicitari passano e lasciano il segno, mentre sugli altri passano ma nessuno gli vede. Senza andare lontano lo vedo nel mio piccolo il mio blog di cucina ha il triplo di visitatori ma non mi rende niente quello che ne ha un terzo ed è di contenuto è quello dove la gente mi clicca di più la pubblicità, non sono berlusca ma questo vorrà dire qualcosa
RispondiEliminaSi il segnale e' davvero brutto, ogni giorno subiamo
RispondiEliminaNon si ha più tempo per leggere a fondo gli avvenimenti o per seguirli in tv.
RispondiEliminaUn abbraccio
L'uomo è da sempre portato a porre attenzione alle cose urlate piuttosto che quelle spiegate con calma,retaggio di parte mammifera delnostro cervello che stava all'erta per difendersi dai predatori e allora si urlava il verso per avvertire il branco del pericolo.
RispondiEliminaLa differenza si fa fondamentale in questi tempi barbari in cui siamo regrediti come esseri umani,diventando sordi a chi spiega il nostro declino e ciechi davanti a chi lo descrive.
E' la differenza tra l'uomo e l'animale; nonostante le persone tendano a non prendersi la rsponsabilità di credere e avere una coscienza ( fa più comodo tirare avanti e fregarsene di tutto) per colpa della corsa consumistica che dagli anni 80 ci corre dietro ( dopo tanta violenza ideologica degli anni 70 il superfluo prese il sopravvento) io sono fiduciosa sempre che pochi ma buoni faranno in modo che dietro gli urli ci sarà la voce della verità.
Sempre...perchè è la goccia che scava la roccia,non lo tsunami
Non ti abbattere Daniele,chi ti legge è persona che vuole capire, non cazzeggiare ed è questo il tuo merito: far capire le cose ,non giocare alla vita bella e spensierata, che la vita NON E' bella e spensierata, ma può essere una fantastica avventura
Forza e coraggio Daniele. Anche se commento poco, ti leggo sempre e con grande interesse.
RispondiEliminaNon mollare: ce ne fossero come te!
Più in sintonia di così,con te, non potrei essere.
RispondiEliminaChi più sbraga,più ha successo, ma....ha da venì baffone!
Hanno mischiato l'jnformazione allo spettacolo. Per cui ora l'informazione non deve più rispettare le regole che ha sempre avuto in passato, ovvero correttezza delle notizie, compeltezza, approfondimento. Ma deve rispettare le leggi dello spettacolo, ovvero share, argomenti accattivanti, ritmi veloci, leggerezza. Solo quando si tornerà a distinguere le due cose, l'informazione potrà tornare ad avere la sua identità.
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