mercoledì 30 giugno 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Le Differenze

E' una notizia che ho letto sabato su Repubblica (edizione cartacea) a pag. 16.

Si tratta di una rivoluzionaria sentenza della Corte Costituzionale Tedesca a favore dell'eutanasia.

La Corte ha affermato che in presenza di una volontà espressa del paziente, non é un omicida colui che aiuta un malato incurabile, o già in coma, a morire al fine di non avere la propria "vita" prolungata artificialmente dai medici contro, appunto, quella che era ed é stata la sua volontà.

Un passo importante che comprende, come ben spiega la giudice Ruth Rissing Van Saan, il tagliare il tubo dell'alimentazione forzata ( tutto chiaro Ministro Sacconi?) o staccare un ventilatore sempre se esiste la volontà espressa del paziente (preventiva o se cosciente, anche contestuale).

Ovviamente abbiamo da registrare la condanna della Chiesa Cattolica ma la Corte insiste affermando che "l'interruzione del mantenimento in vita, operata in conformità alla volontà espressa dal paziente, non é punibile" e... "l'accanimento terapeutico non può essere esercitato nemmeno su pazienti che non abbiano firmato il testamento biologico"

Testamento biologico che in Germania esiste e che é stato già firmato da 10 degli 80 milioni di abitanti della Germania.

Come dicevo, la Chiesa cattolica tedesca ha ovviamente espresso dissenso deciso verso questa decisione della Consulta tedesca ma, e qui abbiamo - se mi permettete l'espressione - la madre di tutte le differenze tra un Paese laico e civile ed il nostro, Sabine Leutheusser- Schnarrenberger, attuale Ministro della Giustizia tedesco, ha elogiato detta sentenza affermando, tra le altre cose, "che fa chiarezza legale su questioni fondamentali"

Esiste un diritto sacrosanto quando si tratta di questioni legate alla propria esclusiva sfera personale, che é quello della libertà assoluta di poter scegliere cosa si ritiene più consono al proprio sentire ed al proprio modo di essere e vivere.

Questa é un'altra delle differenze principali tra un Paese laico, civile e libero, ed uno che non lo é.
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15 commenti:

  1. Ma perché non abbiamo avuto mai un Martin Lutero, dalle parti nostre? Credo che la sua influenza si senta anche in questo tipo di decisioni, in cui lo Stato riesce finalmente ad affrancarsi dalla sudditanza da santaromana...

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  2. Sono pienamente d'accordo con te. Fra l'altro, la Chiesa ha il diritto di esprimere un suo parere, ma la legge dello Stato deve essere laica, perché il compito di una vera democrazia liberale consiste nel far valere i diritti di tutti i cittadini, consentendo loro libertà di scelta.
    Inoltre, in una democrazia liberale devono essere difesi anche i diritti delle cosiddette minoranze.

    Saluti

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  3. E' un soggetto questo che mi fa sempre molto riflettere. Anch'io propendo per la libertà assoluta. E' che mi chiedo cosa farei io. Certo anch'io preferirei che non ci fosse accanimento terapeutico. Di certo non vorrei "vivere" in una condizione di perfetto vegetale e completamente in balia di altri... eppure mi chiedo, e se poi al momento decisivo me ne pentissi e volessi continuare a vivere anche se in quelle condizioni? Se la voce di chi mi parla fosse una ragione sufficente per continuare a vivere? Ma questa è un'altra storia e non ha nulla a che fare con le leggi che, comunque, dovrebbero garantire massima libertà.

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  4. Che tra Italia e Germania ci sia qualche “piccola” differenza mi sembra abbastanza chiaro, pure nei rapporti tra giustizia e Chiesa in tema di pedofilia…

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  5. Ho sentito anche alla radio che ne discutevano. Ed ogni volta che vedo la differenza tra "noi" e "gli altri" ho sempre in mente quella breccia incompiuta di Porta Pia nelle mura vaticane, quel 20 settembre che ormai sembra una data dimenticata.

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  6. mah... per gli ultimi spicchi di laicità italica è stato lanciato un annuncio a "chi l'ha visto"

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  7. Ciao Daniele
    sottoscrivo ogni lettera che hai scritto, credo che la differenza sia proprio tutta li, ci sono sfere che appartegono all'individuo che deve poter usare la sua libertà.
    un saluto

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  8. Che dire? Hai già detto tutto tu in questo bel post che condivido completamente.

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  9. Naturalmente mi trovi in totale accordo, che dire di Sacconi, no credo lui sia l'unico politico passato per quel ministero ad avere posizioni vicine al vaticano, ma del resto li lo hanno messo gli elettori, e quindi in qualche modo, se non si cambia mentalità, avremmo sempre dei governi molto simili a questo.

    ps, ma sei offeso con me?

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  10. PER GIANS: Certo che non é stato l'unico, ma sulla questione Englaro neanche la Bindi si sarebbe spinta così tanto oltre. Offeso? No.

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  11. Sulla questione Englaro ho postato abbondantemente sul mio blog, e la penso esattamente come te. Io sarei perfino più drastico: anche in assenza di criteri di scelta univoci, dovrebbe prevalere l'astensione dall'utilizzare mezzi tecnologici terapeutici, e quindi anche il famoso sondino per l'alimentazione. Sarebbe quindi chi vuole prolungare comunque la propria vita a dovere dare prove certe che questi interventi li vuole. La posizione della chiesa è indifendibile: sempre a favore della vita, e non capisco come si concilii con le stesse sacre scritture a cui dicono di credere. Ma come giustamente sostieni tu, la differenza reale sta nella classe politica, e noi abbiamo dei nominati in base ai criteri più disparati, escluso il merito naturalmente, da cui sarebbe vano aspettarsi qualcosa anche di appena decente.

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  12. Dimentichi il passato della Bindi e le sue posizioni sulle adozioni da parte di coppie non eterosessuali. Capisco non sia la stessa cosa, ma di certo la linea è sempre quella dettata dal vaticano.

    ps, eppure a me continui ad apparire piccato.

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  13. "Questa é un'altra delle differenze principali tra un Paese laico, civile e libero, ed uno che non lo é."

    cosa aggiungere?
    sono d'accordo con tutto quanto hai detto...

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  14. Chissà perchè da noi le cose semplici devono sempre essere complicate!
    kisses

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  15. In effetti ognuno dovrebbe essere lasciato libero di decidere della propria vita, anzi della qualità della propria vita.
    Nel bene o nel male.

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