venerdì 12 marzo 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: I TAR Alla Ribalta (E Giustizia Alla Riscossa)

Molte le notizie su cui valutare se scrivere e cosa in questi giorni. Io ne ho scelte tre per aspetti e riflessioni suscitatemi, almeno in parte, diversi tra loro e che volevo condividere con voi.

Partiamo dalla notizia del giorno: Il TAR del Lazio ha accolto la richiesta di Sky e Telecom Italia Media di sospendere il Regolamento varato dall'Autorità per la garanzia delle Comunicazioni e che disciplina la par condicio; insomma, di fatto ha tolto il bavaglio che era stato messo ai talk show di informazione politica (quindi ahimé anche Vespa e Santoro - lol sarcastico -) che pertanto possono essere nuovamente trasmessi senza quelle regole-capestro stabilite da quel regolamento bulgaro.

La prima cosa che ho pensato é anche diventata simpaticamente se volete, il titolo del post. Questo anche in funzione di altre decisioni che hanno stoppato giustamente sotto ogni aspetto (giuridico e morale) certe" misure restrittive" prima, e certe "interpretazioni" poi date dal Governo o da organi (Authority) cmq politicamente controllati dalle forze di governo e più in generale cmq dalle forze politiche tutte insieme.

La seconda riflessione su tutto questo é leggermente più seria: già altre volte abbiamo in tali casi sentito dire che si stava assistendo ad una preoccupante tenzone tra politica e magistratura; un braccio di ferro che ora però, mi pare più che mai dichiarato da ambo le parti e che quindi vede (sia pure giustamente per quanto concerne le singole scelte legate alle sentenze emanate) i magistrati costretti a rintuzzare attacchi molto seri a quella che é la poca libertà rimasta. Si attacca perfino la libertà virtuale, ossia quella di talk show dove poi sappiamo bene che non si dice sempre tutto e dove addirittura succede che i loro conduttori considerino quello spazio un contenitore da far gestire interamente ad una parte politica (i riferimenti a Santoro nel primo caso e Vespa nel secondo con Floris ad essere parte intermedia non sono puramente casuali).

In Italia ora, in questo preciso istante storico, stiamo vivendo davvero un pericoloso conflitto tra poteri ed una seria minaccia alla Costituzione ed alla libertà di pensiero tout court. Questo non significa che l'esito porti sicuramente ad una dittatura e non invece ad un lieto fine, ma allo stato attuale i rischi di un finale amaro e per nulla lieto temo siano alti.

Volendo invece, forse, alleggerire il post passiamo alla seconda notizia. In base a quanto leggo qui sembra finalmente possibile affermare che il desiderio di vedere abolita la caccia o cmq quello di non rivederla tornare ad essere libera ed indiscriminata come decenni fa, é un pensiero bypartisan.

Questo mi consola moltissimo. Tornare a vedere sprazzi di buon senso gettati nella mischia da ambo le parti politiche (o meglio da parte di persone appartenenti per scelta di campo ad entrambi gli schieramenti) l'ho trovato confortante.

Lungi da me l'idea che questa piccola notiziola sia da prendere come seme decisivo di una rinascita.. Possiamo solo constatare che il buon senso, ancora, sia pure in dosi piccolissime ed in esemplari ridotti, esiste e riesce a manifestarsi.

Infine chiudiamo con una domanda che mi sono posto io ma ovviamente e con più legittimità del sottoscritto si é posta la madre di Emanuela Orlandi: perché tutte queste verità solo oggi?

Ed io aggiungo: perché se, come sembra, il mistero di Emanuela Orlandi era legato ad un "normale" rapimento si sono scatenati, in tutti questi anni, tutte queste cortine fumogene intorno al suo caso e tutti quei misteri da film di spionaggio? Cosa poteva sapere di un rapimento "comune" un turco terrorista legato ai servizi segreti stranieri e che spara al Papa?

Siamo davvero certi che la versione dei fatti che stanno cercando di propinare a noi ma in prima battuta alla madre di Emanuela (sicuramente stanca e provata da 27 anni di inutili ricerche e speranze di sapere cosa era successo realmente a sua figlia) dopo tutto questo tempo, sia la verità?
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23 commenti:

  1. il post è tutto interessante ma mi voglio soffermare sulla terza parte.... io capisco che i parenti tutti della Orlandi si aggrappino a tutto...ma francamente le parole dell'attentatore del papa mi sembrano le sue solite farneticazioni... non dimentichiamoci che è una persona seriamente disturbata... si è autoproclamato nuovo messia.... senza contare tutte le confessioni con ritrattazioni varie per innumerevoli delitti, compreso l'attentato al papa... capisco che possa suscitare interesse un personaggio così controverso, ma a parer mio, è veramente sopravvalutato...

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  2. Tar alla ribalta... in effetti con il clima politico che c'è è questa la prima sensazione che si ha, ma in realtà è semplicemente la giustizia e il diritto che viene applicato. Certo, in questo paese è una cosa sempre più rara quindi un "senso" di vittoria è innegabile...

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  3. Ciao Daniele, sui Tar e la loro opera mi vedo costretto ad applaudire le scelte dei magistrati amministrativi. Lavorano quasi sempre bene.
    La giustizia amministrativa è quella che funzione meglio in Italia.

    Sui parenti della Orlandi : quando il dolore è forte si perde un po' di lucidità, non mi sento di commentare oltre.

    Bruno

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  4. Carissimo, due temi uno più interessante dell'altro che sono la speranza e l'incertezza.
    Se penso ai miei studi di baMbina ricordo precise le parole della maestra quando per la prima volta ci parlò della divisione dei poteri in democrazia e quando la magistratura come in quest caso decide e controlla e vigila allora capisco in pieno l'effetto delle parole di Montesquieu sulla democrazia:la divisione dei poteri è garanzia di libertà, anche nella liberrtà di informazione .
    L'incertezza:la scomparsa di un figlio è cosa tremenda ma la certezza và oltre ogni ragionevolezza e lucidità; io spero solo che almeno stravolta di Nora si sappia cosa sia successo, anche se è una tomba su cui piangere, e non ci sono ragioni che tengano.
    un abbraccio

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  5. Io penso che un paese che si sia ritrovato a lasciar difendere i propri diritti inalienabili, la propria libertà di espressione e di "reperimento dell'espressione" (e mi riferisco alla vicenda dei programmi giornalistici televisivi) e la difesa delle regole solo ed esclusivamente al tribunare amministrativo della regione Lazio sia un paese che è ormai lanciato lungo una bruttissima china.

    E non ho idea di quanti elettro-shock siano necessari per recuperarlo a dovere.

    In ogni caso noto anche che l'informazione "ufficiale" ci mette del suo. Vediamo come la questione del regolamento RAI-Agcom sia strettamente legato alle indiscrezioni di oggi che vedono Berlusconi, Minzolini e Innocenzi indagati per concussione.
    Eppure non vediamo nessuno che si sia preso la briga di rinfacciare al PDL la proposta di legge sulla par condicio dell'autunno scorso in cui si chiedeva l'abolizione della regola "spazi uguali per tutti", il ripristino degli spot elettorali a pagamento e il diritto per i candidati di presentarsi a tutte le trasmissioni non giornalistiche senza limiti (oggi sono vietate in campagna elettorale).

    Mi chiedo sempre se si tratta di disattenzione o di qualcos'altro...

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  6. speriamo che le madri di Niki Aprile Gatti e di Cucchi e di tutti gli altri non debbano aspettare 27 anni prima di intravedere una speranza di giustizia...

    un saluto

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  7. e soprattutto, come dice calendula, che questa speranza non sia legata ai delirii di un pazzo che, comunque, magari può sempre dare, anche per sbaglio, una indicazione

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  8. Cosa vuoi che siano 27 anni?? I familiari di Ustica sono 30 anni che aspettano...
    Forse più che di processo breve occorerebbe parlare di indagini rapide ;-)

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  9. PER CHIT: rapide, senza insabbiamenti, vere e senza impedimenti nel farle.

    Ciao!
    Daniele

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  10. Caro Daniele,
    personalmente sto vivendo una fase di scetticismo pressochè assoluto. E di profondo scoramento.
    I tg sono diventati purghe imbevibili che fanno venir voglia di spegnare la tv per sempre.
    Che abbiano tolto la museruola ai conduttori di casa mi trova consenziente, anche se il fatto che i Radicali fossero d'accordo (insieme ad alcuni esponenti del PD) mi dà da pensare.
    Toh: penso ancora. ;)

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  11. Caro Rock...comincia a prendermi lo sconforto...mi sento come accerchiata da una "cricca"...che brutto momento...ma la cosa più dolorosa è quando,parlando con la gente,fai notare le tante "oscenità",gli abusi,le ingiustizie...vedi gente che ti guarda come se fossi tu..il millantatore....

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  12. La decisione del TAR del Lazio mi pare che ristabilisca un principio di buonsenso: è veramente surreale - per non dire priva di senso - l'interruzione dei vari programmi specie in periodo di elezioni. Certo è che quanto sta succedendo in Italia, oggi, non ha precenti. Mi fa un po' paura. Sicuramente non mi (ci) piace *___*

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  13. no che non siamo certi, ma quel che è più grave è che non sono alla nostra portata i segreti dei misfatti; a noi viene raccontata la favoletta di uno squinternato.

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  14. E' incredidibile come in questo paese si percepisca quella che dovrebbe essere la "normalità" all'interno di uno stato democratico...Ormai per la maggior parte degli italiani non fa quasi più notizia che il Berlu venga indagato, mentre ai tg sembra quasi un evento che la giustizia si pronunci...E' normale sentire invettive rivolte ai magistrati definiti talebani, mentre pare sconvolgere i piani di potere una sentenza del Tar.
    Si tratta di percezione. Si è talmente tanto avvezzi, che la mia paura è che molti italiani si abituino a sentire i politici dire che i Pm tramano alle spalle del Premier, quando a mio avviso, si dovrebbe credere alle prove e agli indizi ed evitare i commenti di chi pensa a tutto tranne che al suo paese.

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  15. Ottimo quello che ahi scritto, soprattutto sul caso Orlandi. Purtroppo anche io credo che sia l'ennesimo depistaggio.

    Ma confido nel bravo magistrato Capaldo che se ne sta occupando, lo stesso che ha fatto uscire lo scandalo fastweb-telecom e tutta la regia della 'ndrangheta e l'eversione nera.

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  16. In riferimento al bavaglio, gli uomini di mondo di questo Paese non si stupiscono mai di niente. Dicono che "si sapeva già tutto prima", che il controllo politico sulla Rai è cosa sgradevole ma ovvia, e doppiamente ovvia se a esercitarlo è stato (e in buona misura è ancora) il proprietario dell´azienda concorrente, nel frattempo divenuto capo del governo.
    Gli uomini di mondo hanno ragione. Si sapeva già tutto prima. Lo si sapeva nel momento stesso in cui il conflitto di interessi, da questione di principio decisiva per tutti, nevralgica per la libertà dell´informazione e per la cultura politica di massa, viene defalcata a bega di partito, a polemica faziosa. E pezzi importanti della sinistra italiana decidono che è poco utile, poco "di mondo" continuare a sollevarla, tanto più se si è al governo e si deve dare prova di temperanza, forse per distinguersi meglio da un avversario così allegramente intemperante che quando va lui al governo fa ripulire la Rai dai giornalisti molesti.

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  17. PER GIANS: che bello allora potermi non definire uomo di mondo ma del mondo.

    Un abbraccio
    Daniele

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  18. certo che sti pochi spiragli di verità/giustizia fanno una fatica boia a squarciare il buio di questi tempi!
    ciao dichter

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  19. ma la legge era un po un controsenso, mis embra che sia molto confusione e c'è chi nella confusione tesse reti, hai letto le incercettazioni tra berluscono e il direttore del tg 1 sconfortanti.
    Emanuela orlandi è stato un capio espiatorio ma non ho cpaito ancora dic he cosa, poverini i genitori

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  20. ot, vedi che io mi sto scervellando per te. :)

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  21. In una democrazia rappresentativa seria, i tre poteri -legislativo, esecutivo e giudiziario - sono indipendenti e autonomi. In Italia non è così. Il premier fa di tutto per "saltare" l'ostacolo dei dibattiti parlamentari, svuotando fi fatto le prerogative delle camere, e si scaglia con parole sempre più grosse contro il potere giudiziario. Quest'ultimo reagisce.

    La democrazia rappresentativa è solo una forma, però questa forma costituisce anche la sua sostanza e dunque deve essere rispettata, pena il suo imbarbarimento. Un imbarbarimento in atto. A molti italiani va bene così in parte per ignoranza, in parte per mentalità (desiderio dell'uomo forte)e in parte per semplice interesse.

    Saluti :)

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  22. ...svuotando "di fatto", sorry. :-D

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  23. Ciao Daniele,
    faccio davvero fatica a seguire la vicenda dei talk-show e tutto mi sembra così repellente...
    la questione di fondo è che la libertà di parola viene lesa perchè chi è al governo è il padrone delle tv e questo non dovrebbe succedere in una normale repubbblica democratica.
    Si susseguono scandali e colpi di scena, la magistratura fa il proprio lavoro e viene definita comunista, come se dire comunista fosse dire delinquente.
    Il vero problema è togliere di mezzo una sola persona e tutta la sua combriccola che spende e spande mentre la gente non ha il becco di un quattrino.
    Usare il voto e usarlo bene, non penso ci voglia molto.

    Baci

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