Spero abbiate passato bene le vostre feste in attesa dell'ultimo dell'anno.
Piccolo post per parlare di poche cose che credo valga la pena segnalare e che sono accadute in questi giorni. Natali di passione, nel senso religioso del termine ovviamente...
Ma va bene così, é Natale!
A Teheran le feste le passano a lottare per la libertà. Regalo che ancora Babbo Natale non riesce a fare loro. Ed allora, cercano di regalarsela per conto proprio. Non facile, il regime non ama molto il Natale; d'altronde il Corano non lo ammette proprio quindi....
Sembra poi che le feste natalizie non portino bene all'Indonesia; Altro forte sisma in quei luoghi che già cinque anni fa furono oggetto anche di quello violento tzunami che provocò quella terribile tragedia. Per ora non si hanno però notizie di rischio di maremoti a seguito di questa violenta scossa.
Insomma, Natale arriva, passa, ma non ferma veramente i mali e le tragedie del nostro tempo.
Nel promettervi che tra domani e martedì passerò da voi, vi do appuntamento a dopodomani per un nuovo post.
Perché il mondo non si ferma, le ingiustizie nemmeno, ed anche le brevi pause sono attimi eterni di silenzio.
Ancora auguri
Daniele il Rockpoeta
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Ancora auguri, Daniele. Per i regali di Natale, in alcune parti del mondo c'è bisogno ancora di illuminare la via...
RispondiEliminaPurtroppo...Natale non è per tutti!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaE' molto vero ciò che dici, e c'è bisogno che i poeti non tacciano mai. Ciao.
RispondiEliminail mondo non si ferma, le ingiustizie nemmeno, ma neanche chi contro queste ingiustizie si batte... "pace agli uomini di buona volontà"...
RispondiEliminaSolo con i poeti come te, giornate come queste post natalizie, ricominciano ad avere un senso...
RispondiEliminaLe feste sono come un pezzo di tempo che si ferma senza un vero senso, presi come siamo a dare colore a calore ad una festa che sembra una panacea a tutti i mali ma a volte è solo un analgesico blando per i dolri che ci sono intorno vive e seri , mentre la vita continua a camminare feroce e relativa come al solito:grazie di avercelo ricordato.
Un abbraccio
Quello che succede nel porto di Genova è davvero incredibile, gli incidenti sono sempre gli stessi !
RispondiEliminaDopo ogni morte, protesta dei lavoratori, le istituzioni si indignano e passata una settimana tutto riprende alla stessa maniera. Ti ricordi quand'era morto quell'operaio albanese nella costruzione del Galata ? Stesse cose, stesse proteste e i morti nell'edilizia continuano ad esserci...
PER BRUNO: lo ricordo eccome! E' sempre la stessa storia hai ragione purtroppo.
RispondiEliminacome al solito un bel bollettino di guerra, laddove viceversa si cerca di trarre vita tramite il nobile lavoro. Nulla da aggiungere caro Daniele, continua così. Un abbraccio indaffarato
RispondiEliminaC'è stato anche un altro "suicida" in carcere, Daniele.
RispondiEliminaE poi (consentimi la nota privata) è morto improvvisamente, cioè quasi improvvisamente, il figlio trentacinquenne della signora che mi dà una mano in casa.
Era un povero ragazzo ritardato, che non faceva male ad anima viva.
Probabilmente non è riuscito a spiegare cosa sentiva, probabilmente i medici hanno sottovalutato i suoi sintomi, perdendo tempo.
Così lui è morto la sera del 23, per la rottura dell'aorta.
Il giorno prima aveva detto alla mamma che era felice perchè avrebbe mangiato il panettone.
Poi, sai, non è che ci sia molto da dire, di fronte a tutti gli orrori del mondo. Ti cade solo tutto addosso.
Mi sono venuti in mente i versi di una canzone scritta da un grande della tua città insieme ad un grande della mia:
RispondiElimina... prima pagina venti notizie/
ventuno ingiustizie e lo Stato che fa/ si costerna, s'indigna, s'impegna/poi getta la spugna con gran dignità/mi scervello e mi asciugo la fronte...
Il tema è un altro, ma si potrebbe adattare...
PER ENNE: nota privata più che concessa. Ci sono ingiustizie ed ingiustizie: questa di cu parli é un'ingiustizia anche della vita ma non fa meno male delle altre.
RispondiEliminaTi abbraccio fortissimo, sai che ti sono vicino e che le mie non sono mai parole di circostanza
Daniele
Meno male però che non si fermano neanche coloro che hanno la voglia di lottare per un mondo migliore...Buone feste caro amico a te e a coloro che ti seguono in questo bellissimo blog.
RispondiEliminaPS un vero peccato che io lo abbia scoperto così tardi...ma ho tutta l'intenzione di rifarmi.
Tutto vero quello che dici, ecco perchè a Natale dovremmo fare in modo che lo "spirito del Natale" non fosse circoscritto a quel giorno, ma che ci segua tutto l'anno . . . ci sarebbe più attenzione alla gente, più amore per il prossimo!:-)
RispondiEliminaSe Natale si riduce all'abbuffata del pranzo e ad uno scambio di regali, non è servito a niente!;-)
Natale senza pensieri, è solo solo un'illusione. Natale è nella vita! Ma il nostro cuore dev'essere aperto alla vita, al prossimo, all'amore. Se siamo sordi all'amore, presi dalla fretta, dall'abitudine e dall'egoismo non troveremo risposta alla nostra sete di eterno, di grazia, di mistero e di gioia.
Un abbraccio forte per tutti quelli che in questi giorni hanno provato il dolore della morte, come quella famiglia a Genova; come quella mamma che ha visto morire suo figlio; come le famiglie dei morti in montagna; come quei genitori, che ogni anno, a Natale ricordano il figlio di 19 anni che hanno trovato morto, tornando da Messa!
Se pur un po' in ritarso, con tanta simpatia, faccio gli auguri per un Natale vero, continuo e cnondiviso . . . e per un nuovo anno di serenità per tutti, per me, per te e per tutti i lettori del tuo blog! Ciao, R
Ti auguro un 2010 almeno un poco più positivo del 2009. Dobbiamo accontentarci...
RispondiEliminaCiao a presto.
Vero. E vera anche la speranza che qualcosa possa migliorare.
RispondiEliminaUn augurio pieno di cose belle per l'anno nuovo che ci aspetta.
Vale
E oltre alle tragedie così grandi c'è chi è costretto a passare il Natale da solo. Ecco, la solitudine è una delle cose che mi intristisce di più.
RispondiEliminaPER GIULIA; é vero, l'aspetto della solitudine a Natale é qualcosa di veramente drammatico.
RispondiEliminaBenvenuta in questa agorà Giulia; a presto spero
Daniele
Sì, il Natale non è per tutti. E te lo dice chi ne ha cognizione di causa. Ma la mia disgrazia non mi fa assolutamente perder di vista gli orrori e le ingiustizie, ben più grandi, che vengono perpetrati nel mondo intero. Ti auguro ogni bene, Daniele.
RispondiEliminaCon affetto.
Anna
E' evidente che il discorso dei presepi a scuola rientra più in questa linea che nell'aggressività di piccoli gruppi di musulmani fondamentalisti. Ciò risulta ancora più chiaro se si considera che per i musulmani Gesù Cristo è parimenti un personaggio sacro della loro religione, e in generale non ne nutrono alcuna ostilità come invece pensa la massa della popolazione (e che i mass media per ovvi motivi si guardano bene dal chiarire). L' Islam infatti considera Gesù un profeta, messaggero di Allah, citato più volte con il nome di Messia nel Corano, con la sola differenza che per l’Islam la natura di Cristo è puramente umana e non divina. Anche Maria è venerata dai musulmani in quanto madre vergine di Gesù, e non c'è da parte loro alcun motivo per essere offesi dalla festività natalizia, anzi è in realtà uno dei più importanti punti di incontro tra i fedeli delle due religioni.
RispondiEliminaMolti islamici sentono la festività natalizia e la festeggiano, in Italia e anche nei loro Paesi. Addirittura in molti Paesi a maggioranza musulmana il Natale cristiano (25 dicembre) o il Natale ortodosso (7 gennaio) è considerato festa nazionale, per esempio in Marocco dove -secondo il Presidente della Confederazione delle Associazioni della Comunità marocchina in Italia- "le scuole rimangono chiuse e la gente è partecipe della festività".
Fonte: http://www.giornaledelribelle.com/index.php?option=com_content&task=view&id=678&Itemid=10
La situazione Iran è da valutare: non dimentichiamoci che nella Storia questo paese un golpe lo ha già subito.
Libertà, tutti dovrebbero averla, ma non quella imposta dal potere.
Un abbraccio caro Daniele.
Auguri a te.
i problemi, le guerre, le tragedie purtroppo non conoscono i calendari Dichter.....
RispondiEliminasperiamo in un anno migliore, o almeno meno peggio.
queste riflessioni mi fanno pensare che dobbiamo tenerci stretto quello che abbiamo, anche se ci può apparire banale, perchè forse proprio quella banalità potremmo rimpiangerla...
RispondiEliminaCiao Daniele. Auguroni anche a te, seppur in stratardi. Purtroppo il mondo non ha feste, natali o capodanni da festeggiare. Sui morti sul lavoro mi pare che anche la nuovissima legge sulla sicurezza che tutti stanno promuovendo non stia facendo meglio delle precedenti, anzi. Per quanto riguarda Teheran, propio oggi vedendo dei nuovi scontri sul tg, stavo dicendo a mia moglie ma l'ONU dov'è. Qua c'è gente che muore per la propia libertà, in maniera ingusta. Dove sono gli ispettori che dovrebbero guardare che non ci siano abusi di potere? Ho sentito che solo gli inglesi hanno puntato il dito sul governo di Teheran. Ma tutti gli altri stati? Spero abbia ragione Auryn nel suo commento.
RispondiEliminaCiao