lunedì 5 ottobre 2009

L'Angolo del Rockpoeta: "Figli Di Un Colpevole Silenzio"

  Figli Di Un Colpevole Silenzio

Messina come Sarno

Fango come a Sarno
Morte, come a Sarno
Giustizia inesistente, come a Sarno.

Tutti sapevano, come a Sarno
Nessuno ha agito.

Tutti liberi i responsabili, come a  Sarno.

Variazione sul tema
Cerchiamoli
Staniamoli
Uccidiamoli!

DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA
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41 commenti:

  1. Ok, versi forti, forse provocatori più del solito ma non dettati da semplice e sordida rabbia. Nascono da una stanchezza amara e da un'indignazione cmq ponderata. Sono stanco di vedere le stesse cose; leggere e sentire gli stessi commenti dai media, come per es. "era una strage annunciata": ma se lo era tu giornalista cosa facecvi? Perché non ne scrivevi? E se ne scrivevii e non ti ascoltavano siamo punto a capo ed allora ecco altri commenti come " denunce inutili tanto non si veniva ascoltati".

    Basta, dover vedere che poi intanto tutto passa e scorre e nulla cambia. Ora questa poesia vuole quantomeno nel commentare quel fatto staccarsi da un film già visto e proporre una provocatoria "variazione sul tema"....

    Sentivo il bisogno di specificare tutto questo ma non nel post che volevo mantenesse l'impatto forte che spero abbia avuto; per cui ho scelto la strada del commento.

    Vi lascio la parola e lo spazio per commentare :-)))

    Un abbraccio a tutti
    Daniele il Rockpoeta

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  2. Ecco.
    Adesso ti dimostrerò perchè commento poco post simili.
    Perchè io ho una precisa mentalità che è tutta in una sola parola.
    Questa:
    "UCCIDIAMOLI"

    Sono io quella che non dice mai perchè pensa "forte"...
    altro che provocazione, io sono serissima.
    Non credo che c'è da aggiungere altro.

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  3. pessima...ma cos'è?

    antonio

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  4. PER ANONIMO: la firma Antonio sa tanto di nome fittizio. Non leggermi. Aggiungo che forse leggere una poesia forte che mette di fronte alle responsabilità chi le ha ti da fastidio. Mi spiace. Ribadisco, non leggermi.

    PS: altri eventuali tuoi commenti che fossero provocatori e offensivi non verrano tollerati e saranno cancellati.

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  5. Si Daniele, come al solito non si farà giustizia. Anzi si continuerà a condonare...

    ps i giornalisti tradizionali non valgono più nulla caro Daniele...parlano a posteriori. Troppo facile.

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  6. capisco l'amarezza e lo sconforto, li provo anch'io troppo troppo spesso.
    capisco anche la rabbia verso il giornalista di turno... gestisco un piccolo blog di critica politica locale (non quello con cui mi firmo, un altro) e vengo insultata e aggredita ogni volta che scrivo qualcosa di scomodo, mentre quello che wikipedia definisce "il giornale più autorevole della città", non si occupa altro che di fornire spazio pubblicitario sempre allo stesso politico, ma mai sottolineandone le magagne.
    ho letto da qualche parte, ma non riesco a ritrovare la citazione, che giornalismo è scrivere quello che le persone non vogliono che si sappia, il resto è pubblicità...
    l'unica cosa su cui mi sento di dissentire è "uccidiamoli". la violenza non è e non può mai essere la soluzione.

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  7. PER AURYN; anch'io la penso come te ma volevo dare un messaggio forte e provocatorio e di pancia se vuoi a quello che invece sarà uno sterile commemorare, piangere, scrivere, senza che accada nulla. Ed allora questo finale vuole provocatoriamente "suggerire" (ma non per davvero) una soluzione nuova.

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  8. Giustamente rabbiosa (come poteva essere diversamente?), ma anche dolorosamente amara e partecipe di "pietas", questa poesia. Molto bella e toccante, Daniele.
    Non ci arrendiamo, non abbassiamo il tiro.

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  9. Ti giuro che anch'io, ogni volta che sento"tragedia annunciata", ho un irresistibile desiderio omicida...

    Riguardo alla poesia, è meravigliosa, una delle mie preferite

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  10. Sono furiosa se penso a ciò che è accaduto a Giampilieri.
    Non oso neanche immaginare quanto possano essere disperati e arrabbiati coloro che questa tragedia (annunciata) l'hanno vissuta direttamente sulla propria pelle o sulla pelle dei propri cari.

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  11. Ci siamo copiati ;)
    tu in poesia io in prosa.

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  12. PER GIUDABALLERINO: grazie, é stato difficile decidere di "accettare" versi così ruvidi.

    PER BASTIAN CUNTRARI: grazie, hai anche tu capito e avvertito il mio sentire.

    PER SILVANO: copiati non mi piace anche perché non é così, ma diciamo che abbiamo più o meno pensato la stessa cosa.

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  13. Ci sono vari modi di uccidere, non solo fisicamente:c'èl'indegnità, o'isolamento, la denuncia, la galera, la mortificazione nediatica, lo sputtanamento e poi le mazzate emotive e anche gli sputi in faccia ( alla russa maniera di profondo spregio e dispezzo).
    Io li ucciderei così.
    Tu non stancarti mai di scrivere.
    Un abbraccio

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  14. purtroppo non ho potuto ancora approfondire ciò che è successo in questo weekend, inclusa la tragedia siciliana.
    cercherò di rimediare.

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  15. Dall'elicottero o dalle ville, dai quartieri bene o dagli uffici dei ministeri, guardate come a
    morire sono sempre i poveri.

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  16. il silenzio è qualcosa di molto vigliacco una sorta di omertà collettiva, non da ragione a nessuno, hanno rovinato con l'edilizia selvaggia non il paesaggio ma l'ambiente loro stessi, ora tuti piangono i morti mi dispiace, però non sono io che mi sono costruito la casa sopra il greto del fiume, non sono io che mi sono costruito la casa con i piedi sul mare, è vero una pioggia disastrosa e non prevedibile, però...

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  17. PER CARMINE VOLPE: hai ragione, però quando vogliono i politici le legge le fanno rispettare a qualunque costo. Perché non farlo in queste occasioni? In realtà si preferisce condonare conviene di più a tutti...

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  18. Sì. E' l'Italia degli uomini piccoli e senza spina dorsale. Quelli che si lamentano ma accettano bovinamente tutto quello che potrebbe far loro comodo perché "così fan tutti".
    Penso che l'intervista più emblematica che ho visto su questo soggetto è quella che ho visto oggi al TG1. Ad una delle "vittime" della frana la giornalista ha chiesto come mai avesse costruito la propria casa sopra un fiume sotterraneo. L'uomo ha risposto che aveva ottenuto le dovute autorizzazioni. Ma tu, ce la costruiresti una casa, anche con le dovute autorizzazioni da parte di qualche funzionario ben oliato, in un luogo che metterebbe a rischio la tua vita e quella di tua moglie e dei tuoi figli? E non dirmi che lui non poteva sapere. Perfino i contadini più "ignoranti" che ho conosciuto sanno bene come si comporta la "terra" in determinate circostanze.

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  19. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  20. Bella e coraggiosa poesia...o meglio realtà fatta parola.
    So che per scrivere quel "uccidiamoli" tu ti sarai fatto violenza da solo( dato il tuo animo altruista e pacifista.)
    Ma questa ennesima tragedia è la goccia che ha fatto traboccare il vaso.Allora ben vengano frasi o gesta che diano una scossa al paese!
    bravo Daniele

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  21. PER LLIRI BLANC: hai ragione, la mia era infatti una rabbia che voleva smuovere. Appena scritta molti sono stati i ripensamenti ma sapevo che era cmq giusto così. Questa poesia doveva avere questo finale, e cambiarlo o edulcorarlo avrebbe significato stravolgerla ed annientarne il senso e la sua portata.

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  22. Apprendere, come al solito solo dopo la tragedia, che era tutto previsto, lascia pensare ad una tela che un sordido pittore sta dipingendo per suo personale piacere sadico.

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  23. quoto luce, certi assassini bisognerebbe ucciderli moralmente, fare in modo che mai e poi mai possano occupare i posti che occupano adesso.

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  24. Potrei fare il solito discorso, ma sono anche io afflitta da stanchezza amara, indignazione e senso di schifo per i responsabili...sono come cibi avariati.E quelli vanno smaltiti con i rifiuti.

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  25. "facile fare il gay con il sedere degli altri" dice un detto da queste parti (senza offeza per la comunità omosessuale, per cartà!).
    Ecco, gran parte delle dichiarazioni che sento e leggo mi fanno pensare a questo e tra poco ci si dimenticherà dei 50-60 morti come ci si è già dimenticato di quelli di Viareggio.
    E quando ci si dimentica dei morti poi il rischio è che ci si dimentichi anche di stare attenti che li condannino...

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  26. Ma che pretendi? Tanto manderanno anche loro a fare una "scampagnata" nelle tendopoli.

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  27. Impressionante vedere le immagini di messina.Poi lo sciacallo va e proclama.Che schifo.Il rispetto migliore sarebbe il silenzio.
    Ciao dani
    mk

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  28. Ottima provocazione. Fanno voglia di rivolta questi fatti, e come ti ho già scritto in passato è un po che ho questo pensiero.
    A poco da andare in giro il presidente del consiglio solo per mostrare che c'è, lo stato manca e dove lo stato manca comprendo in pieno che la gente voglia arrangiarsi.
    Ciao

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  29. Io sto già pensando ai finanziamenti che i politici locali si faranno arrivare, e ai conseguenti furti su vasta scala. Chissà quanti si arricchiranno sulla tragedia accaduta! E le case che verranno ricostruite saranno fragili come quelle spazzate via.

    In Italia non vedo possibilità di cambiamento. L'amarezza della tua poesia è ampiamente giustificata.

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  30. Purtoppo con la prevenzione non si vincono le elezioni... la colpa è dei politici ma anche dei cittadini che vogliono "vedere" le cose fatte dai politici. Riusciremo ad uscire da questo circolo vizioso?

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  31. Più che provocatori i tuoi versi, mi sembrano urlare la rabbia della nostra impotenza che deve trasformarsi, nei tempi più brevi possibili, in potenza.

    MAI PIU' vogliamo piangere i morti annunciati.

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  32. Come sempre, sai ben tradurre in parole (e in versi) i sentimenti che ci animano . . . licenza poetica a parte, perché, lo dici anche tu, magari i versi sono un po' provocatori!;-)

    La tua stanchezza è la nostra, ma certe volte penso che le colpe non siano solo i politici o gli amministratori, ma le persone che ci vivono in certe situazioni. Una volta, c'era maggior cura del territorio nei pressi della propria casa, i boschi, i fossi . . . poi, tutti si sono sentiti moderni, "cittadini" (in contrapposizione a campagnoli) e certe cose sono state demandate alle Amministrazioni, che si sa, non sempre sono attente e non sempre hanno i fondi!:-)

    Ciao, R

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  33. Non c'è bisogno di perdersi nelle parole, Ti dico solo che la penso esattamente come Te...sono stanca,
    sfiduciata, rabbiosamente annoiata davanti a questi perenni revival..Chissà se i giapponesi avessero tenuto ancora
    come capo della Protezione Civile un Bertolaso .
    Ho paura che quel Tuo provocatorio "uccidiamoli" piano piano diventerà un'amara realtà, quanto potrà resistere un popolo boicottato dal potere ??? Sono già trascorsi troppi anni, troppa pazienza...troppa :(
    Ciao Daniele
    Francesca

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  34. Aggiungerei una strofa dedicata ai condoni edilizi ...
    ciao
    FabioB

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  35. Indubbiamente il finale di questa tua poesia è più forte del solito e non lo condivido nel senso proprio del termine. Ma so che la tua ha voluto essere una provocazione. Sì UCCIDIAMOLI politicamente, cioè, eliminiamoli, impediamo loro di continuare a vivere come gli sciacalli sulle morti dei deboli

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  36. hai ragione proprio in tutto e per tutto: Messina 2009 = Sarno 1997

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  37. Ciao daniele coem sempre la tua indignazione è pienamente condivisibile, siamo tutti sgomenti difronte all'accaduto, forse perchè temiamo che ancora una volta non verrà fatta luce sui fatti nè giustizia per la povera gente!!!parole forti ...forse...ma è un sentimento di rabbia comune ormai....siamo davvero stanchi!!!!un abbraccio claudia

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  38. Molto molto bella la tua poesia, Daniele.
    Mi piace, infatti, anche perchè rispetto ad altre cose che hai scritto, è scarna (quanto a forma) ma pienissima di significati.
    Sarebbe un ottimo testo per un rock-blues à la J.L. Hooker...
    Approvo poi il tuo "urlo" finale; era chiaro che si trattava di una provocazione, così come è chiaro che siamo stanchi di piangere tanta povera gente.
    Il fatto è che tranne pochi giornalisti ed intellettuali, messi sempre più in un angolo, troppi anzichè informare ed esercitare il sacrosanto diritto di cronaca e di CRITICA finiscono per fare gli zerbini.
    @ Chit: vero, ci stiamo dimenticando anche dei morti di Viareggio.
    A giorni riposterò anche su quella tregedia e spero che non passino inosservati...
    Ciao.

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  39. PER RICCARDO UCCHEDDU: Riccardo, grazie! Le tue parole così sentite ed attente sono per me sempre fonte di grande gioia ed emozione.

    A presto
    Daniele

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  40. Ho letto più volte, e votato subito, il tuo post. Non sapevo se e come commentare la poesia. Ora ci ho riflettuto e lo so lol; ecco, io penso che quell'urlo finale, come lo chiama giustamente Riccardo Uccheddu, sia forse più di una provocazione, ed esprima una indignazione reale. Certo, è un verso molto forte. Ma se la rabbia vera non si può esprimere con la poesia, quand'è che si può? Insomma, alla funzione catartica dell'arte, io ci credo ancora. Adesso anche le poesie devono essere politicamente corrette? magari anche un po' blande, per non spaventare nessuno? no, vi prego, NO. Continua così Rockpoeta; quando vogliamo leggere cose sentimentali e rassicuranti, scartiamo un bacio Perugina, o il suo equivalente in blog - senza offesa per nessuno.

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  41. PER LICIA TITANIA: "Ma se la rabbia vera non si può esprimere con la poesia, quand'è che si può? Insomma, alla funzione catartica dell'arte, io ci credo ancora. Adesso anche le poesie devono essere politicamente corrette? magari anche un po' blande, per non spaventare nessuno? no, vi prego, NO. Continua così Rockpoeta; quando vogliamo leggere cose sentimentali e rassicuranti, scartiamo un bacio Perugina, o il suo equivalente in blog - senza offesa per nessuno."

    GRAZIE!!! Straordinaria! Non ci sono altre parole!

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