Temi difficili come la battaglia vinta da Mrs. Purdy (di cui ha parlato il giornale inglese pochissimi giorni fa) allo scopo di avere una risposta chiara sulle conseguenze penali di un "viaggio" in Svizzera per poter essere assistita da suo marito per poter morire. Questo perché in Svizzera il suicidio assistito é ammesso e non é contra legem. Suicidio assistito, cosa che da noi sarebbe invece definita omicidio.
Tornando al tema di cui sto trattando, quella donna ha chiesto alla Camera dei Lord se, vista la sua situazione, poteva non essere considerato reato in questo caso, l'azione atta a sottarle la vita e cmq conoscere in via anticipata le eventuali conseguenze per il suo uomo.
La decisione della Camera dei Lord é stata molto importante: hanno osservato che nonostante la norma sia severissima (fino a 15 anni di carcere per chi aiuta a far morire qualcuno consenzientemente) ci sono casi e situazioni dove ci sono vuoti e buchi legislativi che lasciano spazio per poter valutare diversamente caso per caso la situazione.
La donna ha anche di fatto sottolineato come (in Inghilterra suicidarsi non é reato) in caso la Camera dei Lord avesse confermato gravi conseguenze penali per suo marito, lei avrebbe dovuto pensare alla sua morte prima ossia quando la sua malattia le permettesse ancora di essere cosciente e poter agire da sola dato che non vorrebbe mai per l'uomo che ama conseguenze pericolose per il suo futuro e la sua libertà.
Un tema difficile, importante, una storia che non é l'unica e che nel Regno Unito é molto sentita anche da tante altre famiglie. Qui, invece, sappiamo cosa é successo sul caso Englaro....
Diversa la realtà se invece scorriamo giornali e siti di informazione italiani. Apro per es? Repubblica on line e mi ritrovo immerso nel pantano di sempre. Dalle ronde che partiranno con regole "precise" (detto da Maroni) e che saranno date dai Sindaci (il che vuol dire precise forse, ma disarmoniche e diverse da città a città sicuramente, per conferma leggasi qui: http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/cronaca/venezia-militari/pistole-spiaggia/pistole-spiaggia.html) alla foto cult che gira in rete della ferita di Massa con tutti i punti di sutura del caso, ecc....
Finalmente, almeno, Repubblica on line per quel che può servire, ammette che all'Aquila qualcosa non va ed invita i lettori a mandare foto e quant'altro testimoni i disagi ed i costi (sprechi?) delle tendopoli.
Concludo che quanto leggo su certa stampa inglese non mi soprende per niente se sul The Times di venerdì scorso (quello da cui ho tratto la notizia di Debbie Purdy) c'era in seconda pagina con sviluppo nelle pagine interne, dando al tutto grande spazio e rilevanza, l'intervista ad una bravissima poetessa inglese Carol Ann Duffy, vincitrice di un importante riconoscimento in Inghilterra. Sul quotidiano, pubblicata, una stupenda poesia sui caduti della prima guerra mondiale dal titolo "Last Post" dove prova anche ad immaginare cosa sarebbe successo se questi giovani non fossero morti non dovendo andare in guerra chiedendosi cosa sarebbero adesso.
Un senso di dolore la pervade per essere poetessa e non poter avvisare prima di quanto accadrà per poterlo evitare. Questo anche si respira (e si legge) in modo evidente nei suoi versi quando scrive: "if poetry cold tell it backwards".
Io avverto la stessa impotenza che purtroppo credo non nasca solo dall'impossibilità del poeta di prevenire i tempi (molti ci riescono ed anche cantanti ed altri artisti hanno la sensibilità di sentire i cambiamenti nell'aria) ma dalla difficoltà di convincere chi non ha questa capacità che certe realtà stanno cambiando e certi rischi sono in atto.
Vi lascio il link on line dove potrete anche leggere quella poesia in inglese: http://entertainment.timesonline.co.uk/tol/arts_and_entertainment/books/poetry/article6733145.ece
Da parte mia invece....
Life of Dreams
Ho immaginato gli occhi di mio figlio
Dentro quelli del mio nemico
L'ho visto crescere
Chiudendo i miei occhi
E cancellando le mie orecchie
Sostituendo suoni di polvere, sabbia e deserto
Con risate e giochi di adolescente.
Ho ricordato l'odore della pelle della mia donna
Mentre le nostre mani si intrecciano
Poi un tonfo che deflagra dentro la mia testa
Schegge impazzite mi dilaniano.
Chiudo gli occhi ancora
Per rivedere la mia vita
Ma questa volta c'é solo il buio.
DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA
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Per Votarmi Su OkNotizie: http://tinyurl.com/l3rae2
No caro Daniele, il buio non c'è mai del tutto.
RispondiEliminaAnche nelle situazioni più drammatiche, una luce di speranza è sempre bene tenerla accesa.
Un abbraccio amigos.
Noi italiani invece diamo il premio poesia a Gelli....che Italia perversa!!!!!!!!!!
RispondiEliminaun abbraccio
E comunque, malgrado gli sforzi ammirevoli, mi sembra che la poesia in questi tempi e in queste (nostre) società sia stata sospinta ai margini.
RispondiEliminaIn Italia a furia di semplificare per dare contenuti di basso livello, sulla scia della TV si sta perdendo il gusto delle cose complesse, purtroppo compreso quello per la poesia. E' anche vero che in UK non c'è solo il Times (vedi tabloid scandalistici).
RispondiEliminaA presto
caro Daniele, la concretezza delle azioni politiche, che sappiano guardare ai reali bisogni, anche quelli più elementari, non fanno parte della politica italiana.
RispondiEliminaPoi, ogni tanto c'è una lotta dal basso, per la difesa di un qualche diritto, ed interviene la polizia o addirittura l'esercito.
Quanto siamo lontani da una matura democrazia. Anzi, quanto siamo lontani da una democrazia compiuta.
Ricordo che un tempo mi dava fastidio il siparietto tutto italiano (e democristiano) sui politici (più che sulla politica). Oggi siamo così scesi in basso che quasi rimpiango l'epoca del pentapartito (sigh!!!).
RispondiEliminaLa sostanza è sempre la stessa: l'Italia è un paese piccino-picciò, asfittico, provinciale, destinato alla decadenza...
a meno che... già, a meno che cosa?
Sempre belli i tuoi post, e toccanti i tuoi versi, Daniele!
Un saluto
m.
beh informazione è politica, r purtroppo qui da noi, nulla ch enon è consiviso da una parte vieni fuori come se si vivesse in due realtà differenti
RispondiElimina@Alberto
RispondiEliminaNon mi pare però che la poesia sia messa ai margini, forse se ne fa un uso improprio, questo potrebbe anche darsi.
E comunque nel mondo dei blogs, la poesia gode eccellente salute!
Amare la vita vuol dire vivere ogni attimo non vegetare il resto che ti rimane ...
RispondiEliminala poesia è molto bella.
RispondiEliminaCaro Daniele, sai come la penso in tema di "libertà di scelta" e le mie posizioni non sono e credo non cambieranno. In Italia purtroppo, il caso Englaro insegna, non si vogliono affrontare certi temi se non nel momento di massima attenzione per "strappare" questa o quella comparsata di turno. Poi, passata la bufera, ce se ne dimentica fino alla prossima Eluana di turno...
RispondiEliminaRiguardo alla poesia invece complimenti per la tua composizione, come sempre diretta e chiara. Riguardo al come viene considerata in Italia spiacente ma preferisco un freddo 'no-comment' ad una lista d'insulti e parolacce...
Un abbraccio
poco da fare dichter: voi poeti non siete vaticinatori o novelli Nostradamus: siete destinati a guardare il presente (non il futuro) ed ogni tanto vi fate pure distrarre dal passato...d'altronde siete o non siete della stirpe di Orfeo? Lui Euridice se l'è giocata così..voltandosi in dietro..
RispondiEliminai poeti da noi non sono ben visti, pensano troppo e vanno controcorrente.
RispondiEliminaLa nostra è la Patria che difende il "nascituro" per poi ucciderlo giorno per giorno. Il nostro paese si batte contro ogni atto di pietà che possa salvaguardare la dignità umana: dall'aborto all'eutanasia. Siamo governati da ipocriti assassini e, quel ch'è peggio, solo i "poeti" se ne accorgono.
Meno male che ci sei!
Un abbraccio
lori
diotima47
questa poesia e come se l'avessi scritta io... :P
RispondiEliminabellissima!
sono tornato...
La nostra stampa è decisamente peggiore di quella inglese, soprattutto negli ulòtimi periodi.
RispondiEliminaMa anche la nostra "classe dirigente" è peggiore di quella inglese.
Ciao
Mi piaci moltissimo come poeta...
RispondiEliminaBellissima poesia!
RispondiEliminaLe poesie sono i fiori della letteratura!!
Ti abbraccio
Ornella
Passo per un saluto velocissimo... sono di partenza :)
RispondiEliminaCiao caro a presto.
Capa
la tua poesia, caro RockPoeta®, e quella di Carol Ann Duffy hanno, a mio avviso, qualcosa in comune. Quindi non posso che augurarti analogo meritato successo!!
RispondiEliminaSu Mrs. Purdy, invece, posso solo essere felice che abbia avuto una risposta chiara... ma ciò che più mi colpisce è, in definitiva, l'atto d'Amore di LEI nei confronti del suo LUI per preservarlo da rogne legali...
sarà che stasera prevale il lato romantico su quello pragmatico relativo all'eutanasia...:-)
¡Besos!
Daniele, non so se te l'ho mai detto.....questa è la più bella che abbia mai letto!!!!!mi hai davvero commosso......MERAVIGLIOSA!!!!un abbraccio claudia
RispondiEliminaLa parola può allontanarci dalla realtà falsificandola e creando delle distanze insormontabili oppure avvicinarci al senso delle cose, alla bellezza ma anche alla crudeltà del nostro non essere degli esseri umani.
RispondiEliminaGrazie per il post e la poesia, splendida.
quando passo dall'edicola mi vien voglia di dar fuoco a certa robaccia.
RispondiEliminabaci
BUONE VACANZE!!
RispondiEliminaCI RISENTIAMO A SETTEMBRE!!
Caro Daniele, mi ha molto toccato la tua poesia, ma anche tutto il tuo post, con la sua giustapposizione di vita e vite. Ha ragione Diotima: davvero stiamo vivendo una realtà quotidiana (non solo nei giornali, non solo nella vita politica!) in cui non ha posto la pietà, intesa nel senso di com-passione, di condivisione di sentimenti.
RispondiEliminaNon pare possibile che un tempo questo Paese possa aver dato vita a poeti, artisti, musicisti... che meno di 50 anni fa ci fossero voci come Pasolini e Dolci, che gridavano la rivolta della dignità umana contro l'indifferenza che uccide.
Caro Daniele, la tua lotta, la nostra, non finisce mai. Non è per un Paese diverso (non sta a me giudicare il fine della Storia), ma per la vita delle persone, per le vite dei nostri ragazzi, degli infelici che si sono rifugiati nelle nostre terre, di ogni piccolo cuore che batte su questa terra.
Vite davvero (davvero!) in costante pericolo.
ciao, cometa
PER COMETA: Grazie, un commento come il tuo ed altri anche che ho letto qui sono la linfa che mi fornisce la forza a continuare questa che a volte sembra una lotta senza speranza.
RispondiEliminaCiao
Daniele