venerdì 19 giugno 2009

L'Angolo del Rockpoeta: "La Marcia (Dei Triangoli Scaleni)"

Perdonate (per chi non lo masticasse molto) la prima parte in inglese ma é nata così...

LA MARCIA (Dei Triangoli Scaleni)

They go marching
Marching to Death

They go fighting
Fighting against a Wall

And the first Enemy
They learn to kill
Is their Fear.

It's a Day like Everyday
Andy wakes up to work
But that's not his Job
He's another Job.

Moruk escapes from War
As his Father

He's five
And staying where they were
it meant death
Or, for Moruk, to become a Slave.

Raggiungono le nostre coste
Irregolari
Vengono separati.

Ora Moruk é un Orfano virtuale.

Senza un Padre,
Allontanato da Suo Padre!

E mentre anche Carlo
Come Andy
Fa un lavoro che non lo rappresenta
Chiudo gli occhi per un istante
Sprecando solo una lacrima acida
Anche per me stesso.

Li riapro
Per sognare una Marcia
Pacifica
Immaginaria
Ma di Protesta e Libertà.

Triangoli Scaleni
Che invadono le nostre Piazze

Irregolari
Così diversi
E liberi.

DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA

20 commenti:

  1. Questa marcia è inarrestabile, come la marea: accettiamola attivamente costruendo porti e canali, accoglienza ed integrazione.
    Belle immagini.

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  2. Bei versi e... inquietanti... mi fanno pensare ai minatori, a tutti quelli che sono morti nella vana speranza di una vita migliore...

    Enrica

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  3. Bella, triste, moderna, una cronaca asciutta di quello che abbiamo intorno e poi strepitosa con la marcia dei trangoli scaleni, diversi e liberi che sono ancora ottimisti.
    La tua gtande sensibilità come al solito va oltre il detto e lo scritto.
    Ok, si marcia e si marcia perchè anora si crede, anche in piccolo, ma si crede.
    Un abbraccio.

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  4. Bella, molto bella. Siamo tutti scaleni.

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  5. bello il messaggio implicito.
    complimenti!

    grande

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  6. Oggi sono nella fase di deposizione armi.
    Sono stanca ed ho appena cominciato.
    Ci si batte davvero contro i muri...
    Sul mio blog c'è un video sul sit-in a Roma.Se non hai già guardato passa appena puoi.

    Empty spaces.
    What are we living for?
    Per citare un grande gruppo musicale.

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  7. Da dedicare a chi ci vorrebbe tutti conformi allo stesso pensiero. Bella. :)

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  8. è molto bella questa poesia rende l'idea della marcia, io ci vedo la liberazione degli alleati nella guerra, ogniuno ci vede quello che vuole ma il tema è universale

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  9. Molto bella sia la poesia che l'immagine che c'è dietro. In particolare quoto Alberto e Carmine Volpe. Buona serata Rockpoe.

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  10. Ho colto una profondità emotiva in questi versi e una ricerca libera della perduta umanità dell'uomo...Rockpoeta, sono bastati pochi attimi, un fuscello di tempo,per assaporare le emozioni di una libertà che si concretizza nella ricerca, non sempre "materna", di una vita migliore, diritto e dovere di ogni uomo.
    Ho recepito, poeticamente, le grandi aspettative ,spesso deluse, degli esseri umani!
    Buonanotte!

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  11. bella daniele. Siamo tutti scaleni, è vero

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  12. Profonda e aperta!! Proprio dei bei versi!!
    Ciao Marco

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  13. un bel pensiero rivolto a chi ne avrebbe bisogno più di frequente.
    bacio, caro dani

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  14. L'equilatero e anche l'isoscele son troppo monocordi. Meglio la varietà degli scaleni con tutte la loro irregolarità e spigolosità. Un caro saluto, Fabio

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  15. bellissima l'immagine dei triangoli, bravo dichter (anche l'inglese non male!) però non so mica se (con l'aria che tira) li faranno marciare..
    ciao

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  16. Skalenòs è greco, e sta per "ineguale", ma anche obliquo e tortuoso. E poi c'è quel significato di "zoppicante" che rende bene l'idea di una marcia a ritmi diversi, inarrestabile ma per nulla militaresca.
    Di sicuro fa a pugni con "omologazione".
    E dio sa quanto ce n'è bisogno oggi.

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