Solo poche righe sentite per ricordare senza fanfare, trionfalismi, editoriali ed interventi che celebrano "l'eroe" (anche se pure lui era un eroe) un UOMO che ha dato la vita per combattere la criminalità organizzata.
Lo ricordiamo così, semplicemente, in raccoglimento, senza fanfare ripeto, ma con rispetto, pietà e riconoscenza.
Daniele Verzetti, Rockpoeta
Dal mio esilio canadese mi ero dimenticato della ricorrenza; passare dal tuo blog è sempre utile. Così come lo è ricordare.
RispondiEliminaRicordare è sempre doveroso, soprattutto in casi come questi.
RispondiEliminaUn uomo mandato a lottare contro la mafia e poi lasciato solo perchè troppi sono gli intrecci tra mafia e politica
Sottoscrivo, caro Daniele.
RispondiEliminaSoprattutto perchè quelli delle fanfare di oggi, spesso sono gli stessi che lo hanno lasciato solo a morire ammazzato ieri.
E si riempiono la bocca con «il servitore dello stato» e altre cose del genere. Sono cose che mi infastidiscono non poco...
Saluti.
Luca.
Grazie per averlo ricordato. Se penso che la figliola giornalista di questo martire della mafia invece di tenere alto il nome del padre vende materassi e pentole in un'azienda di uno che aveva lo "stalliere" mafioso mi va il sangue alla testa.
RispondiEliminaE ricordiamo anche la moglie, morta al suo fianco. ciao
RispondiEliminaIo per ragioni anagrafiche ho scoperto solo ieri, parlando con mio padre, che rita è figlia di quel dalla chiesa... ho provato tristezza. Non ha fatto nulla di male, sia chiaro, ma neanche ha tenuto alto l'onore del padre...
RispondiEliminaImportante ricordare coloro che non si sono limitate a combattere con le parole ma che hanno messo in campo tutto se stessi ed hanno pagato con la vita.
RispondiEliminaGiusto ricordare lui e la moglie!