Quando si tratta di crepare sul lavoro, italiani ed extracomunitari sono tutti uguali. Sono tutti carne da macello, indistintamente.
E' successo a Genova, in Porto ieri; 40 anni, lascia moglie e due figli.
E poi oggi a Messina di nuovo. Ed a Cagliari. Sei morti in ventiquattr'ore.
E Napolitano parla, si raccomanda ma nessuno l'ascolta.
Io ci provo a non scaldarmi, ma, guardando poi anche e soprattutto in questo caso, la realtà genovese, onestamente ci riesco molto poco.
Porto di Genova oramai sempre meno rilevante (ha perso perfino la Costa Crociere che parte da Savona...)
Pochi gli imprenditori locali veramente noti, escludendo Spinelli (Containers, ma che ora ha a Livorno la sua attività principale) e Garrone, Proprietario della Erg. Famosi a livello nazionale certo non sono i vari Gadolla (anche consigliere comunale per AN), Messina, (lui é imprenditore portuale), ecc... i quali si limitano a coltivare il loro orticello e a fregarsene evidentemente sia dello sviluppo della città che della sicurezza deiloro lavoratori.
Quest'anno ci saranno le elezioni amministative qui a Genova. Ricordatevi di questi nomi e non votate mai nessuno, NESSUNO che non metta nel suo programma la sicurezza sul lavoro e un rilancio vero della città. Scusate, un post più locale forse, ma una denuncia nazionale: il lavoro uccide, per colpa di imprenditori menefreghisti che non seguono le norme di sicurezza e sperano di avere fortuna e farla franca.
Ora davvero basta! Fermiamo questi assassini!
Non si può aggiungere niente. Solo la mia solidarietà alle famiglie, ed il mio disgusto per chi guadagna a scapito della vita altrui.
RispondiEliminaSi nella disgrazia e nella morte siamo tutti uguali.
RispondiEliminaQuesta mattina sono rimasto disgustato da radio2 che in una famosa trasmissione mattutina ha scherzato sull'incidente sul lavoro a TELECOM (quando hanno nominato Tronchetti Provera).
RispondiEliminaVergogna.
Il ruggito del coniglio?
RispondiEliminaSono pochi i blogger che non parlano di cose strettamente personali, di sesso o di TV.
RispondiEliminaAnche se sono off topic mi presento, spero di essere un gradito commentatore.
Certo che sei gradito. Ti ringrazio per le tue parole e ti aspetto presto qui sul blog a commentare.
RispondiEliminaVisto che ho avuto l'ammissione ufficiale, mi permetto di scrivere qui il primo commento: la notizia dei quattro morti in un giorno ha fatto scalpore, è vero, forse perchè avvenute a cavallo di un venerdì 13, ma purtroppo quelle morti sono perfettamente in media: in Italia la media è di tre morti bianche al giorno.
RispondiEliminaChe le morti bianche non siano un evento casuale e saltuario ma costante e irrisolto é purtroppo vero tant'é che già me ne ero occupato in precedenza con un post.
RispondiEliminaMa vedere che anche quando se ne parla e si pone l'accento sul problema anche attraverso la cassa di risonanza fornita dai media, non si muove nulla é davvero troppo.
Il fatto che un episodio poi sia accaduto anche a Genova dove io vivo, mi ha dato lo spunto per colpire chi in quella città ci vive e come una sanguisuga ne succhia tutta l'energia senza dare ad essa nulla.
Ma il mio appello per le amministrative a Genova é sicuramente estendibile a tutte le città che a breve rinnoveranno i loro Consigli Comunali eleggendo anche nuovi Sindaci.
Spesso, si dice, la colpa è della fretta. Dei lavori da ultimare in tempi rapidi, consegnati in ritardo. Ora annunciano decreti legge, ma le leggi ci sono già, basta farle rispettare, non credete?
RispondiEliminaSi, anche se a volte sono proprio le leggi a dare il "diritto" a fare come vuoi...
RispondiEliminaQuando si passa da un eccesso all'altro: prima di tangentopoli gli appalti per lavori pubblici si assegnavano a prezzi altissimi anche perché dentro a quelle somme, oltre i reali costi dei lavori, erano comprese le bustarelle da dare a questo o a quello...
Ora c'é una legge per la quale si deve per forza assegnare l'appalto all'impres che attua il maggior ribasso.
Quindi quasi nessuna analisi tra lavoro e costi necessari, salvo poi, come la Gabanelli ha mostrato ieri sera a Report, bloccarsi e chiedere una variante in corso d'opera perché si erano sbagliati e quei soldi che sembravano sufficienti, tali più non sono per un qualunque motivo che faccia appena variare un po' il progetto.
Insomma, alla fine poi i lavori costano come un tempo, non finiscono mai, e sono fatti da imprese che non sono veramente idonee a realizzarli.
E ovviamente, anche la sicurezza nei cantieri ne risentierà eccome dati i costi molto 'tirati'....
Una volta c'era un proverbio che diceva che chi più spende meno spende. Il principio è sempre valido.
RispondiEliminaLa notizia è già dimenticata. Ve ne siete accorti? Faccio un pubblico appello all'Amministratore di questo blog, al Rockpoeta che ha spesso trattato argomenti scomodi, di lanciare una pubblica protesta!
RispondiEliminaIntervengo qui per non alterare il Post successivo: BASTA MORTI BIANCHE
RispondiEliminasmettiamola di fare finta di niente! si tratta di morti evitabili, non sono astronauti che partono sullo shuttle, non sono minatori spediti al centro della terra, non sono schiavi di faraoni egizi che trascinano blocchi su piani inclinati, non sono Bruce Willis contro l'intera mafia di New York, sono lavoratori edili, in cantieri che dovrebbero essere in sicurezza, sono operai che rimangono bloccati in bagno durante un incendio, sono magazzinieri che controllano carichi che dovrebbero stare su cavi d'acciaio!!!
GRAZIE. BASTA MORTI BIANCHE.
RispondiEliminaHo fatto postare anche mio fratello
RispondiEliminaGrazie a voi. Continuiamo così. Anch'io ho già postato in alcuni blog conosciuti il post della petizione e vedo che sto avendo risultati pian piano.
RispondiEliminaGrazie a tutti, continuiamo andiamo avanti. Amici, fratelli (grazie marcoblitz) ecc... tutti quelli che potete e posssiamo portare siano i benvenuti. E' una sfida, proviamo a vincerla!
Ho scritto sulle morti bianche molto dopo l'appello...non mi illudo che le cose possano cambiare presto ma che si riesca a scardinare l'indifferenza della "pubblica opinione", beh quello sì.
RispondiEliminaquesto è il link del post, spero il tono non dia luogo a fraintendimenti, http://pier-blog.blogspot.com/2007/05/in-questi-casi-niente-da-ridire.html
9 giugno 2007 20.49