Qualche post fa, in "Cowboys ed Indiani", avevo riportato e commentato la notizia dell'arresto in Egitto del blogger Karim Amer (alias Abdel Karim Suleiman).
Oggi la notizia della sua condanna, stabilita dal Tribunale di Alessandria d'Egitto, a ben quattro anni di prigione, reo di aver scritto nel suo blog parole di condanna verso il fondamentalismo islamico e di decisa denuncia nei confronti del Presidente egiziano Mubarak e del suo regime.
Molti blogger sono in carcere, ma questa è la prima condanna ufficialmente comminata ad uno di loro.
Molti sostengono che attraverso di lui il Governo egiziano intenda dare un giro di vite alla "eccessiva" libertà su internet.
Avevo già scritto in "Cowboys ed Indiani", che la parola ed il libero pensiero possono fare paura.
A questo punto, viene quasi da chiedersi se siano le persone come Karim, che attraverso internet fanno arrivare a tutti certe verità, i semi di una nuova Resistenza contro ogni dittatura.
I suoi legali faranno appello, ma oggi resta comunque un giorno amaro per la libertà.
(Fonte: sito internet di Repubblica: http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/esteri/blogger-egiziano/blogger-egiziano/blogger-egiziano.html)
Non vorrei ripetermi ma ribadisco che è una questione vecchia di secoli: Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinché tu possa dirlo (Voltaire)
RispondiEliminaNon pensavo che sarebbe stato condannato, perchè l'opinione pubblica internazionale ne ha parlato troppo. Dovremmo fare una protesta. Intasare ad esempio di mail il governo egiziano!!!
RispondiEliminaIo ci sto. Ci sono già iniziative in rete:
RispondiEliminahttp://italy.peacelink.org/
mediawatch/articles/art_20284.html
Scrivo, sottoscrivo e vi mando qui
RispondiEliminahttp://www.perlarosanelpugno.it/
http://www.freekareem.org/
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948)
RispondiEliminaArt. 19. – Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni ed idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Ma Mubarak non si vergogna?!
No, non si vergogna. E pensare che prima dell'Impero i romani erano più liberali.
RispondiEliminaSecondo Tacito infatti la restrizione della libertà di opinione era da imputarsi ad una legge, introdotta da Augusto, che puniva la lesa maestà (Lex Maiestatis). Questa legge andava contro il dettato giuridico precedente che invece sanciva "facta arguebantur, dicta impune erant" e che voleva dire che solo le azioni erano passibili di castigo ma non le parole.
Quindi l'uomo non discende dalla scimmia ma dal gambero
Mi fa molto piacere vedere questo desiderio di mobilitazione. Io vi segnalo che dal link di Repubblica riportato quando ho scritto "Cowboys e Indiani" si arrivava ad un sito in cui si firmava una petizione per chiedere le libertà di Karim.
RispondiEliminaNon so se c'é ancora ed é firmabile, certo nonostante quando l'ho firmata io ci fossero già oltre 1500 firme questo non li ha fermati dal condannarlo con un processo farsesco di soli cinque minuti di durata.
Ma questo non deve abbatterci.
Freedom can never be jailed.
Per Maddie: Più che discendere da un gambero, noi discendiamo da un ariete: l'ariete attacca sempre a testa bassa e non impara mai dai suoi errori..
Solo che a differenza del primo, l'uomo non sfonda mai nulla tranne la sua testa, restando al palo