Occasione mancata per fare bella figura.
Per descrivere quanto é successo permettetemi una metafora calcistica. L'avete presente quando la nostra squadra del cuore parte fortissimo e, per la nostra più somma soddisfazione, fa due gol nei primi dieci minuti realizzando così uno splendido e mortifero "uno-due" che stende l'avversario?
Ecco la Chiesa ieri sia pure con istituzioni diverse ma sempre tra loro collegate ha realizzato proprio questo risultato solo che in questa circostanza "l'uno - due" micidiale lo ha segnato a mio avviso contro se stessa.
Prima il Pontefice che ha ribadito il suo anatema alle coppie di fatto e poi la negazione dei funerali cattolici a Welby.
Eppure Gesù ha sempre predicato il perdono e la tolleranza o mi sto sbagliando con Sbirulino???
Un'altra pagina vergognosa della Chiesa, pagina che mostra con ancora più forza, casomai fosse stata necessaria un'ulteriore "brillante" dimostrazione, l'arroganza e l'ingerenza dei poteri cattolici nel nostro Paese.
Sapete, dal mio punto di vista, se questo fosse successo a me, io sarei fiero di non averli, ma so che i miei genitori ne soffrirebbero perché lo troverebbero ingiusto.
La pietà oggi sembra essere una materia prima introvabile, proprio come il buon senso e la verità.
La chiesa sta tornando al medioevo a partire da sto tedescaccio. Non che il papa polacco non fosse conservatore ma non lo dava a vedere
RispondiEliminaPapa Benedetto non mi sembra un tedescaccio. Difende la tradizione della chiesa e fa molto bene. E' stato per una vita consigliere di Papa Giovanni Paolo II ed il suo papato si pone sulla stessa linea. Non possiamo aspettarci certo che sia la chiesa cattolica a promuovere l'eutanasia ed i matrimoni fra gay.
RispondiEliminaPer micol: non sarei così "razzista"! Certo è un conservatore, ma non dobbiamo credere che tutti i tedeschi siano nazisti!!!!
RispondiEliminaIo sono d'accordo con il rockpoeta: la chiesa ha perso un'occasione almeno su welby: la carità cristiana deve essere adoperata anche quando una persona soffre troppo e sono quasi sicura che qualche enciclica in passato si sia aperta all'eutanasia ma ora non trovo i riferimenti. Mi aggiornerò.
RispondiEliminaPs Buon Natale!
l'eutanasia è condannata dalla chiesa perchè solo dio può dare e togliere la vita. Ma allora come la mettiamo con le guerre sante, con il comportamento vigliacco del vaticano ai tempi delle leggi razziali, e da ultimo con il giubileo dei militari?
RispondiEliminaNon ho trovato ancora quell'enciclica...cmq sul giubileo dei militari ci furono parecchie polemiche. Benedire le armi senz'altro è peggio che concedere un funerale cattolico a chi ha molto sofferto
RispondiEliminaPer Maddie: sei sicura?
RispondiEliminaNon credo che nemmeno tra le righe la chiesa abbia mai considerato l'ipotesi di consentire l'eutanasia
Non é un'enciclica ma qualche tempo fa il Cardinal Martini rilasciò un'intervista all'Espresso con alcune affermazioni importanti su varie tematiche scottanti, eutanasia compresa. Su quest'ultimo punto lui non si dichiarò certo favorevole, ma mostrò un atteggiamento di maggiore compassione e rispetto che in questa occasione per Welby é mancato.
RispondiEliminaForse un suo intervento in tal senso in questo momento sarebbe stato gradito.
Cmq qui un link per avere alcuni stralci suipunti salienti di quella sua intervista:
http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/cronaca/martini-bioetica/martini-bioetica/martini-bioetica.html
Certo siamo ancora lontani da cambiamenti epocali, ma sicuramente noterete un'apertura maggiore rispetto a Ratzinger.
grazie Daniele. Ho apprezzato l'articolo linkato. che mi confonessi con quello? cmq Martini lo trovo più in linea con Giovanni Paolo II rispetto all'attuale Papa.
RispondiEliminaPS Buon Natale
Grazie contraccambio gli auguri di cuore.
RispondiEliminaSai Giovanni Paolo II aveva ben altro da fare... lui doveva cambiare la storia quella con la S maiuscola... E soprattutto aveva il carisma per farlo.
Agorà è un nome intelligente per in Blog. Intervengo solo per osservare che in Italia parliamo sempre troppo del Vaticano. E' nel nostro DNA. A quando una mutazione genetica?
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