venerdì 29 settembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta®: "La Gente Non Sa Più Pensare"

Tanti i temi che avete tirato fuori, ma tra tutti pare che quello del rincoglionimento da social sia il  più gettonato. Io vi lascio in primis i link a tre mie poesie che in parte trattano sotto vari aspetti ed a volte solo di striscio questo tema e poi di seguito questa quarta poesia che ancora non avevo mai postato sul blog. Ho messo i link anche se forse qualcuno di voi le conoscerà già.

DISPLAY

MORBIDNESS KILLS THE CATS 

L'ULTIMO SELFIE 

Ed ora la quarta poesia...

La Gente Non Sa Più Pensare

La gente non sa pensare
Non sa più capire
La gente non sa riconoscersi
Non sa comprendere.

La gente non sa più amare
Non sa leggere nè ascoltare
Perde facilmente concentrazione
Non sa mantenere l'attenzione.

La gente non ha più voglia
E forse neanche più voglie
Non ha desideri
Non ha convinzioni,
Vive solo viusalizzazioni virtuali
Di ridicoli sogni
E miseri scatti di selfie privi di dignità.

La gente non sa pensare
Non sa fare autocritica
Non sa perdonare
Sa solo giudicare per direttissima
Senza prove
Senza conoscenza
Con superficialità e bava alla bocca.

La gente non sa più piangere lacrime vere
Oneste
Profonde

Indignazione usa e getta
La gente non sa capire
Facilmente come massa si lascia infinocchiare
Perchè oggi la gente è tanti individui privi di identità
Privi di cognitiva personalità.

La gente non sa pensare
Non sa più capire
Sa solo chattare 
Inveire 
Urlare dentro quel bar virtuale
Dove chiunque può sputare sentenze
Protetto da mura domestiche fatiscenti
O da anonimato volgare.

La gente non sa più lottare
Vivere
La gente non sa più essere individuo

E non applauditemi
Pensando di essere esenti da critiche
E di poter essere esonerati
Dall'appartenenza a questi versi

Questa gente siete voi
Siamo noi 
Forse a volte perfino IO

La gente non sa più credere
Lottare
Vivere

La Gente oggi 
E' solo un pallido nulla
Che cancella il sorriso di vita della persona.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 27 settembre 2017

OGGI TOCCA A VOI :-)))

Oggi (e domani) sarà il vostro turno :-))) Nessun tema né in prosa né in poesia sarà da me trattato in questo post ma lascio a voi la possibilità attraverso i vostri commenti, di esporne uno (possibilmente legato al sociale) che vi sta particolarmente a cuore. E chissà che poi uno di questi commenti non possa anche diventare fonte di ispirazione per il mio prossimo post…

Quindi, dateci dentro, attendo i vostri commenti :-)))

lunedì 25 settembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta®: "Passa Lenta La Notte"

PASSA LENTA LA NOTTE

Passa lenta la notte

Riciclaggio di speranze consunte
Propositi di polistirolo
Indifferenza immagazzinata e stoccata
Dentro aridi capannoni del cuore.

Passa lenta la notte
E ci restituisce mattine fatte di fretta
Crudeltà corsara
E coriandoli amari 
Di spietata pirateria quotidiana.

Trascorre rapida la giornata
E lascia per terra cadaveri di anime sensibili e deboli,
Ricordi scomodi da rimuovere velocemente.

Passa lenta la notte
Ma non può curare
Ferite lasciate da reti a strascico 
Figlie di pescatori di frodo di questa marcia società
Che schiaccia anime indifese di giorno
E stordisce, talvolta, i pochi sopravvissuti di notte.

Passa lenta la notte
Ma non abbastanza 
Per curare e guarire la mente umana
Restituendole dignità e rispetto per il prossimo.

Passa lenta la notte
Troppo lenta
Per smettere di pensare
E riuscire a fingere di non capire
Che nulla cambia
E che l'unica vera salvezza è l'oblio.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 22 settembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta® "Working Class Hero"

Questa "poesia - dialogo" tra padre e figlio mi è stata ispirata da questo post sul blog di Cavaliere Oscuro. il titolo è volutamente una citazione del celeberrimo brano di Lennon il cui testo ancora oggi è di grande forza ed attualità.

WORKING CLASS HERO

Sai, figliolo, una volta era diverso
Non meno duro, differente.

Turni insostenibili
Sicurezza sul lavoro inesistente
Ma erano altri tempi.

Potevi lottare
Innalzare voci e pensieri
Levare mani al cielo.

E riempivi le piazze
Credendoci
Ottenendo 
Poco, forse,
Ma ottenendo.

Sai
Oggi per noi giovani è diverso
Siamo una classe operaia 2.0
Anzi forse non esiste neanche più questo termine
E quindi neanche il concetto di operaio.

Lavoriamo sui computer
A testa bassa
In completa solitudine
E feroce concorrenza.

Oggi le lotte le lasciamo agli altri
A chi ancora ci crede
E non vede l'illusione di quello che avete creduto di ottenere.

Figlio
Non sono d'accordo
Voi non siete schiavi moderni per assenza di diritti
Ma per una loro costante sottrazione
E per una vostra incapacità di difenderli.

Forse hai ragione,
Ma intanto io e Silvia non possiamo sposarci
Avere una famiglia
E questo nonostante tu mi abbia fatto laureare
Con sacrifici economici che ben conosco.

Ed allora siamo due falliti
Io forse pa' più di te perché non so neanche dove lottare
Cosa combattere
E con quale grimaldello fare breccia 
In questa società di anime superficiali.

Sono un perfetto ingranaggio
Di questa macchina diabolica
E non so come diventare granello di sabbia
Non so se basterà riuscire  a diventarlo
Se altri mi seguiranno, mi seguirebbero.

Oggi molti di noi non sono altro che una moltitudine frustrata
Con occhi bassi su display luminosi e tristi
All'affannosa ricerca dell'oblio

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

mercoledì 20 settembre 2017

OPINIONE DEL ROCKPOETA®: PIL Crescente, Vincoli Immutati.

Non credo sia necessario che vi metta i link di notizie strombazzate ancora meno di un mese fa dove si ribadiva come la crescita del PIL nostrano era tale da superare le più rosee aspettative (notizie anche confermate da testate finanziarie importanti estere nonché dall'UE). Dati che non sono più stati smentiti da nessuno, neanche dall'UE stessa.

Eppure Padoan proprio ieri pomeriggio ha di nuovo fatto capire chiaramente come anche la prossima "finanziaria" come la si chiamava una volta, sarà all'insegna del risparmio, del tirare la cinghia e del sottrarre risorse o quantomeno non investire denaro nuovo per rilanciare l'economia.

Quindi alla fine che il PIL cresca o scenda il risultato non cambia: non cambia perché ci sono le banche, perché c'è Alitalia e forse perché c'è anche da dover sempre ingrassare loro in Parlamento.

Insomma PIL crescente o calante i vincoli di bilancio sono sempre severi.

Io di queste buffonate mi sono rotto le scatole…. Se solo fossimo un popolo più cazzuto  e meno pecora…

lunedì 18 settembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta®: "Bilancio"

BILANCIO

45 anni
Una moglie, due figli.

Prima persi il lavoro

Poi la casa

Infine la mia dignità.

E per ultima
Ormai un orpello superfluo, la vita.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

venerdì 15 settembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta®: "Sonno Eterno"

SONNO ETERNO

Lato oscuro
Tende come sudari
Illusioni torturano l'anima
Come feroci pratiche di waterboarding

Orizzonte troppo vasto
Per scorgere l'approdo

Carte nautiche d'epoche andate
Disegnano continenti inesistenti,
Draghi marini
E nascondono la verità.

E non basta più una sterile preghiera
Un'invocazione tribale
Un richiamo di speranza.

Soltanto il sonno eterno.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

mercoledì 13 settembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Fascino Della Divisa"

IL FASCINO DELLA DIVISA

"Qual è il problema?
Non si dice "il fascino della divisa"?
E poi noi siamo la legge
E la legge fa quello che vuole
Sempre.

Erano ubriache
Ci hanno anche stuzzicato le troiette

Era notte
Dovrebbero dirci ancora grazie per non averle arrestate
Fatte com'erano di droga ed alcol.

E poi basta col dire che non ci stavano
Ci stavano, ci stavano eccome…

Poi però siamo carabinieri
Avranno visto l'opportunità di incastrarci,
Bella riconoscenza dopo che le abbiamo fatte godere alla grande!"

Cosa aggiungere,
Le solite frasi fatte?
Che non bisogna fare di tutta l'erba un fascio?

Ok, diciamolo
E poi cosa cambia? 
Siamo davvero sicuri che di tutta quest'erba fatidica
Quella marcia sia così poca come proclamiamo?

Ma ora solo Tu conti
Solo tu che ora sai come ti senti
Tu vittima
Tu donna
Tu sorriso spezzato

Sei solo tu
Tu soggetto di violenze
E che sia un extracomunitario, un italiano, un carabiniere, un poliziotto
Un fidanzato, un ex, uno sconosciuto
Non fa alcuna differenza!

Adesso sei solo tu importante
Tu che devi tornare a sorridere,
Il resto non conta
Tutto il resto sei solo tu.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 11 settembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta®:Tra Passato e Presente, Settembre Di Morte

11 settembre 2001 ma non solo anche 11 settembre 1973. L'ho già fatto in passato ma voglio di nuovo ricordare entrambe le drammatiche ricorrenze senza polemiche solo perché per me è giusto così.

September Morn'

Pensieri amari
ottenebrano il cielo
sporcano le nuvole.

E soffiano sulla vita
Per catturare la morte.

Colonne di vetro e cemento
si sciolsero
Urla di pietra
Divorarono polvere.

E prima ancora
Sempre oggi
Altri aerei colpirono la democrazia
E imposero la loro "Moneda".

Ed oggi
come allora
pensieri cupi
aleggiano come avvoltoi
sulle nostre teste.

E alitano sulla nostra vita
Per conquistare la morte.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

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Oggi però non voglio solo ricordare ma anche vivere nel presente. Siamo di nuovo alle prese con le alluvioni, ma tranquilli il cambiamento climatico è una bufala messa in giro da Gargamella per far evacuare e così stanare i puffi dai loro territori…

Un abbraccio sincero a tutti i Livornesi.

Daniele

venerdì 8 settembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta® : "Plastic Dream"

 La plastica torna indietro e lo fa anche attraverso l'acqua potabile. Esatto, particelle di plastica sono state trovate nelle falde acquifere sotterranee ed anche dai nostri rubinetti. E' un articolo molto interessante e anche se un po' lungo da leggere avidamente.

Vi lascio uno stralcio iniziale: "Dai rubinetti di casa di tutto il mondo, da New York a Nuova Delhi, sgorgano fibre di plastica microscopiche, secondo una ricerca originale di Orb Media, un sito di informazione non profit di Washington.

Lavorando insieme ai ricercatori dell’Università statale di New York e dell’Università del Minnesota, la Orb Media ha testato 159 campioni di acqua potabile di città grandi e piccole nei cinque continenti. L’ottantatré per cento di questi campioni, compresa l’acqua che esce dai rubinetti del Congresso degli Stati Uniti e della sede dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente, a Washington, e quella del ristorante Trump Grill nella Trump Tower, a New York, conteneva microscopiche fibre di plastica. E se ci sono nell’acqua di rubinetto probabilmente ci sono anche nei cibi preparati con l’acqua, come pane, pasta, zuppe e latte artificiale, dicono i ricercatori. Una notizia che dovrebbe scuoterci», ha scritto Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace 2006. «Sapevamo che questa plastica tornava da noi attraverso la catena alimentare. Ora scopriamo che torna da noi attraverso l’acqua potabile........Sono sempre più numerose le ricerche che dimostrano la presenza di microscopiche fibre di plastica negli oceani, nelle acque dolci, nel suolo e nell’aria, in tutto il mondo.

Questo studio è il primo a provare l’esistenza di una contaminazione da plastica nell’acqua corrente di tutto il mondo."

Ecco, riflettiamo bene, perché anche se ancora non si sa bene l'effetto che possono avere su di noi queste particelle ingerite attraverso l'acqua potabile, certo penso si possa affermare non saranno mai un toccasana per l'emicrania o una cura per il raffreddore ossia non faranno certo bene al nostro organismo.


PLASTIC DREAM

Sedimenti di plastica
Si incastrano tra gli interstizi dei denti

Sapore nuovo
Chimico afrore da semilavorati

Plastic Dream
La nuova bibita cool di questo millennio
Una nuova avventura dentro la corrosione dell'anima
E la disfatta del nostro corpo.

Gli ingredienti:
Acqua potabile inquinata possibilmente già da polveri sottili
Sedimenti e microparticelle di plastica di prima scelta
Un filo di rum
Ghiaccio
Una fetta di ananas ogm
Et voilà il vostro cocktail è pronto!

GODETEVELO!


    DANIELE VERZETTI ROCKPOETA® 

mercoledì 6 settembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta®: Scelte Di Coraggio E Libertà

Maduro come Pinochet: un'avvocatessa venezuelana riporta testimonianze di come nelle carceri locali la polizia di Caracas utilizzi scariche elettriche e stupri per torturare gli oppositori. Sono oltre centinaia le testimonianze raccolte da Tamara Suju "avvocatessa (direttrice delle Damas de blanco venezuelane e coordinatrice internazionale di Foro Penal Venezuelano) in esilio che sta continuando imperterrita a raccogliere tutte le denunce di tortura e ha fatto denuncia presso Corte penale internazionale."

Tra le più drammatiche, dichiara Tamara, quella "di Wuilly Arteaga, il violinista delle proteste, arrestato e torturato da effettivi della Guardia Nacional Bolivariana. Wuilly raccontò com’era stato trattato il giorno del suo trasferimento mentre lo torturavano e mentre una ragazza accanto a lui veniva violentata. Già in altre due occasioni avevo trascritto due casi simili, ma sentirlo dalle parole di questo coraggioso giovane, torturato e ferito con pallottole solo per aver suonato il suo violino durante le proteste mi ha provocato un forte brivido nell’anima."

Leggendo l'articolo linkatovi avrete tante altre testimonianze; io sono sconvolto, mi è sembrato di ritornare ai tempi del Chile del colpo di Stato e di quello che ho visto al museo de lo los derechos humanos e visitando Villa Grimaldi ed allora non aggiungo altro e vi lascio a questa mia poesia pubblicata qui più di sette anni fa ma che sento di dover ripostare.

WRONG WAY

Riapro gli occhi
Vedo solo buio 
In bocca sapore di ferro
Non mi sento più le gambe
Non sento più il mio viso
Ho male alle braccia

Pareti strette mi avvolgono
Come un cadavere arrotolato dentro un tappeto di lusso
Di un salotto buono.

Riapro gli occhi
Per cercare di pensare
Colpevole di aver scelto...
La strada sbagliata

But I will never be afraid

Mi ripeto che non sento dolore
Che sto bene
Che non cederò
Che non ho paura.

Ma sono solo 
Senza nessuno
E spaventato.

Escrementi e ratti 
Sono i miei compagni di cella

Cerco di pensare 
Di non lasciarmi travolgere dallo sconforto.

In fondo sono fortunato
Sono ancora in grado di discernere
Nonostante non dorma da giorni.

Iniziò tutto silenziosamente
Senza che nessuno quasi se ne accorgesse:

Prima intercettazioni
Poi confusione politca
Ed infine certe idee che iniziarono a serpeggiare di nuovo…

In certi ambienti si era stanchi di questo stallo
Era ora di dettare nuove regole…

Tutto fu rapido quel mattino.

Non ci fu tempo di fuggire
Non ci fu tempo di reagire
Non ci fu più tempo.

E da quel giorno molti di noi scelsero la strada sbagliata.

Io avevo la mia penna
Per uccidere il nemico

Caro Federico
Escucha
Mi riportano in quella “Sala Divertimenti”

Chissà se sopravviverò
O se sto per raggiungerti…

Quel mattino scelsi “la strada sbagliata”
Ma non mi sono mai pentito di averla percorsa fino in fondo

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 4 settembre 2017

L'Angolo del Rockpoeta®: "La Danza Del Cappio"

LA DANZA DEL CAPPIO

"Che vuoi?
Cazzo mi segui?
Sì abbiamo spaccato la faccia a quel negro di merda
Ed a quel nostro compagno di scuola spastico per divertirci
Perché siamo noi quelli fighi!

Loro invece sono essere inferiori
Come i nerds che si credono tanto più furbi di noi
Quindi che cazzo ci segui con quella telecamera
Deficiente
Cosa vuoi saperne davvero di noi? 
Noi ora siamo più famosi di te sfigato reporter morto di fame"

Risate virtuali
Riprese video
Foto con didascalie umilianti
Branco che picchia
Tortura
Offende.

Minorenni
(Maschi e femmine ormai non c'è più differenza)
Prendono di mira con ferocia il diverso
Chi non si omologa
Chi fa paura perché pensa differentemente dalla massa.

Bullismo lo chiamano
Atti di viltà contro i più deboli
Con la Rete come loro terrificante alleata
E spaventoso amplificatore.

E tu portami via da qui
Fammi danzare sulle nuvole

Voglio abbandonare questo luogo
E danzare con una corda al collo.

Odio ed ignoranza
Condannano sensibilità e timidezza
Invidia e codardia
Feriscono ed umiliano i diversi.

Ed io andrò lontano da qui
Per danzare sulle nuvole
Etereo
Libero
Senza legami 
Grazie ad un cappio di libertà.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 1 settembre 2017

OPINIONE DEL ROCKPOETA®: M5S Colluso con la Mafia?

Secondo me sì o almeno apparentemente sembra così

D'altronde le perplessità qui esposte non sono solo mie ma anche di attivisti: Per leggere meglio anche i commenti vi rimando QUI ossia  in uno spazio ufficiale del movimento e commentato da attivisti. 


ABUSO EDILIZIO NECESSARIO
postato da LUCIA CORLEONE il 12/08/2017 67 0 Voti (Registrati e clicca per votare)  

E' di qualche giorno fa un'affermazione molto grave di Luigi Di Maio che è in tour in Sicilia con altri esponenti del M5S , lui ha detto che in Sicilia il M5S è pronto a ragionare sull'abusivismo "di necessità" Lo stesso è stato detto dal candidato M5S alla presidenza della Regione Sicilia, Giancarlo Cancelleri. I 5 Stelle, insomma, hanno assunto una posizione molto morbida, anche attraverso la panzana secondo cui l'abusivismo edilizio sarebbe di necessità. Quando una forza politica si dimostra tenera con l'abusivismo, come hanno fatto i 5 Stelle in Sicilia, si compie un doppio reato politico, perché si vezzeggia un'abitudine che ha devasto  la Sicilia e si manda ai cittadini il messaggio secondo cui si può violare la legge impunemente"


E non è un caso isolato: il Sindaco di Bagheria anche lui pentastellato sembra indirizzarsi in questa direzione. D'altronde a breve ci sono le elezioni in Sicilia ed il movimento da un po' di tempo sembra essere molto attento non a perseguire i suoi oramai antichi e storici principi ma i voti facili per arrivare al potere. Ora nessuno vuole accusare davvero il movimento di collusione con la mafia, ma certo è che in questo modo e perseguendo queste strade non si erge neanche a paladino dellì'antimafia. 

E ricordate non ci sono abusivismi di serie A e B che siano ricchi o poveri se abusivi, la loro casa va abbattuta. Al limite nel caso dei più poveri le istituzioni possono trovare soluzioni temporanee per non lasciare queste famiglie in mezzo ad una strada:  Alla fine ci troviamo di fronte all'ennesima delusione di vedere un movimento che aveva un'Idea , un progetto politico serio da perseguire senza fretta ma soprattutto non volendo mai cedere a compromessi e che invece Peccato sogno finito