martedì 4 ottobre 2016

OPINIONE DEL ROCKPOETA®: C'era Una Volta La Rete...

C'era una volta LA RETE. Quella genuina, ancora quasi inesplorata. Un luogo dove il mainstream non era di casa e dove chi si collegava non cercava presunti "Opinionisti VIP" (anche perché non occupavano ancora la rete) ma persone che avessero sinceri e differenti punti di vista, coi quali comunicare, dialogare, controbattere. Ecco quindi i blog.

Poi Internet cresce ed arrivano i social che diventano per certi aspetti, il male della rete. In realtà la colpa non è solo dei social ma anche di chi li usa e di come vengono utilizzati. Da quel momento, complice un imbarbarimento socio-culturale ed il dilagare di una superficialità terrificante, tutti si sentono VIP e tutti vogliono sentirsi "importanti". Ecco che nascono i "like" su ogni cosa: dalla foto nella quale ci si lava i denti, al drink con amici o amiche, a saluti di ogni tipo a qualunque ora del giorno e della notte.

A tutto questo si affianca l'avvento dei VIP di giornali e TV e scrittori "tuttologi" i quali invadono la rete e dai quali si va a commentare in decine di migliaia solo con l'illusorio scopo di essere notati, credendo di poter avere quell'attimo di notorietà attraverso anche un "like" casuale del titolare di quell'account.

Quanto sopra enunciato, oltre alla sintesi estrema e banale di Twitter o alla morte della parola come nel caso di Instagram, porta all'affermazione di tre pressoché maggioritarie categorie del web:

1) La prima fatta di gente superficiale che mette solo fotine e fa solo (e sottolineo SOLO) stupidi giochini virtuali.

2) La seconda fatta di provocatori e/o troll che vengono a commentare post di un certo spessore ma solo per provocare ed insultare.

3) La terza è fatta da chi non la pensa come te ma o per paura di rappresaglie nei commenti da parte di chiunque o forse per una forma oramai radicata di integralismo del suo pensiero, non ti commenta più e vuole solo scrivere per i suoi accoliti (pochi o tanti che siano) e ricevere da questi parole di approvazione ed ammirazione sperticata.

E poi ci sono quei pochi che invece cercano di comunicare e denunciare fatti e situazioni esprimendo un pensiero libero e non facilmente omologabile né tantomeno riassumibile in soli 140 caratteri. Sono così pochi che si sta valutando di fare una petizione on line per chiedere al WWF di inserirli come specie in via d'estinzione e come tale da proteggere.
Ecco perché questo post troverà pochi lettori, ma è proprio su un post come questo che sarebbe carino e divertente vedere quanti si "impegneranno" in un commento per vedere se detto articolo l'hanno letto sul serio, esprimendo un parere di senso compiuto avvalendosi della parola oltre che di emoticons.
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7 commenti:

Alligatore ha detto...

Il sistema ha vinto, capace di inglobare qualsiasi voce di dissenso, annacquando qualsiasi opposizione, tutte le voci fuori dal coro. Siamo oltre ogni pessima previsione ... svuotato tutti, svuotato tutto. Anche ora, qui a scrivere al pc temo di fare il gioco suo, in una qualche maniera. Come uscire da questa trappola? Il fascismo usava l'olio di ricino (e la propaganda dei mass media di allora), ora, a livello mondiale, non hanno avuto bisogno manco dell'olio di ricino.

Daniele Verzetti Rockpoeta® ha detto...

PER ALLIGATORE: Purtroppo hai ragione, se non ha vinto è molto vicino a trionfare.

Vanzur ha detto...

Concordo pure io con l'Alligatore. Purtroppo i pochi che citavi nell'ultimo paragrafo, ecco, sono sempre più pochi.

Daniele Verzetti Rockpoeta® ha detto...

PER VANZUR: lo so ma spero che resistano e che siano come degli Amanuensi moderni. Spero ancora che dopo questo Medioevo moderno, ci possa essere, una dirompente rinascita.

Sara ha detto...

Praticamente gli stessi problemi li sollevò Platone nel "Fedro".

Berica ha detto...

Stiamo pagando lo sdoganamento dell'ignoranza, della maleducazione e della volgarità.
Il sistema ringrazia le televisioni private, in prima fila, quelle milanesi, che hanno preparato la sua vittoria.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER BERICA: in primis benvenuta in questa Agorà.

Concordo con te, questa realtà è figlia di quegli anni, è in quel momento che questa lobotomia ha avuto inizio.