venerdì 13 settembre 2013

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Il Ricatto Di Riva

Il ricatto di Riva è osceno.

Non gli basta avvelenare ed aver avvelenato per decenni Taranto ed i suoi abitanti, ma ora dichiara di voler licenziare quasi 1400 lavoratori in quanto considerati esuberi.

Per fortuna Il Ministro Zanonato  ha dichiarato che ci sarà in primis una cassa integrazione e poi se necessario si procederà al commissariamento ed al sequestro di beni (non produttivi) dell'azienda per permettere di far tornare al lavoro i dipendenti.

Poco da dire ancora. Il comportamento di certi figuri oramai è figlio di una cultura ottocentesca per la quale il lavoratore era un fastidio necessario da schiavizzare e sfruttare e per la quale la gente doveva solo essere grata a chi produceva, qualunque fosse il prezzo da pagare.

Il mio video qualche post fa sull'ILVA ribadisce con forza quanto non si debba cedere a squallidi ricatti.

Riva, Marchionne, sono soggetti facente parte della parte marcia di un'imprenditoria che non può essere tutta paragonata a questa parte malata.

Morti sul lavoro, licenziamenti facili, non sono queste le strade per crescere compatti verso un futuro diverso, di crescita complessiva e di tutti.
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1 commento:

Romina ha detto...

Concordo.
Fra l'altro, negli ultimi decenni è stato effettuato una sorta di lavaggio del cervello, per mezzo dei vari salotti televisivi, a causa del quale certe condotte sono considerate da molti normali. Hai presente tutti quei discorsi semplicistici sulle imprescindibili necessità del mercato, la straordinaria bellezza dei lavori a termine all'infinito, le tante tribolazioni degli imprenditori che si sacrificano solo per dare lavoro al popolo, ecc.? Ecco, tutta questa paccottiglia di stampo berlusconiano, cui si è accodato pure il Pd, è stata ripetuta per anni. E le ripetizioni generano credenza (è un meccanismo psicologico. In tv sono furbi, certi talkshow vengono confezionati apposta).Pertanto poi i problemi del lavoro interessano poco e pochi, o comunque vengono trattati dai media in maniera spesso abominevole.
Poveri noi!