venerdì 1 luglio 2011

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Restaurazione Del Passato

Metà delle donne del Sud non lavora ( e non trova lavoro). Forse é anche per una ragione di par condicio che la MaVib, piccola fabbrica metalmeccanica che produce ventilatori nel milanese, ha deciso di licenziare (dovendo sfoltire il personale) le donne così "potanno stare più vicino ai loro figlie e intanto spesso - hanno dichiarato in azienda - sono anche donne che portano un altro reddito a casa" sottintendendo che invece molti uomini che lavorano in quella impresa sono gli uuici che portano soldi a casa...

Restaurazione sempre più viva di un triste passato....
--------------------------------------------------------------------------
Per Votarmi Su OKNotizie Clicca QUI

6 commenti:

Ross ha detto...

Segnalo il testo di una mail scritta da Donne Pensanti per bombardare la casella di posta dell'amministratore della Ma-Vib.
Inchiodiamolo alla sua infamità, lui e magari anche i dodici lavoratori uomini che con le chiappe al sicuro se ne stanno fregando delle loro colleghe e allo sciopero organizzato dalla Fiom-Cgil non si sono fatti vedere.

Debora ha detto...

A volte si trovano più mentalità ristrette al nord, di quante in realtà se ne trovino al sud..
Credo che un'affermazione di questo tipo sia avvilente e sia soprattutto un insulto che viene fatto all'intelligenza umana.
La realtà è che molti uomini hanno una intelligenza ristretta e si spaventano del fatto che invece le donne sono capaci di molte cose e molte cose in più rispetto a quanto invece loro riescano a fare, pensare, creare..
L'unica maniera è comportarsi come struzzi, e mettere la testa sotto la sabbia, allora si licenzia e si lasciano a casa le donne, nel 2011 ancora viste come deboli e quindi incapaci..
Peccato sia tutto il contrario..
Mi ricorda una frase che un geometra in commissione d'esame di stato per l'abilitazione alla libera professione disse a una mia collega che si era presentata a sostenere l'esame: "Lei- esordì lui - cosa ci fa qui davanti a noi? Lei dovrebbe essere a casa, ad accudire i figli, a tenere in ordine la casa, e assicurarsi che suo marito quando torna a casa trovi il mangiare pronto e la casa pulita, non dovrebbe essere qua a perdere tempo e a cercare di entrare in un lavoro che non fa assolutamente per lei e che è da secoli prettamente maschile"..
Sarebbe stato da rispondere a tono, o forse da alzarsi e agire legalmente..
Ma credo che continuare a sostenere l'esame e rispondere con fermezza e preparazione alle domande sia stato lo schiaffo peggiore che un uomo o quaquaraqua dovrei piuttosto dire, si sia meritato di prendere.
Fin quando ci saranno queste discriminazioni, la nostra società non potrà mai progredire, e rimarremo fermi e legati ad un passato che sa tanto di triste presente e drammatico futuro..

Daniele Verzetti, il Rockpoeta® ha detto...

PER DEBORA: una testimonianza pazzesca e non é l'unica. No comment ed un plauso alla tua collega per aver risposto bene e per lo "schiaffo" morale inferto a quel troglodita.

PER ROSS: grazie per la segnalazione!

Ernest ha detto...

un passo di kilometri indietro!

luce ha detto...

Mi auguro veramente che sia solo il doppio stipendio il criterio del licenziamento che ha un senso, ma no mi meraviglio.
Mia sorella medico sta lavorando con un tipo di contratto che di fatto le impedisce di percepire uno stipendio se rimanendo incinta le capiti qualche problema: se lavora è pagata e sennò ciccia.Ha bisogno di lavorare ovviamente ( ha sempre sognato di diventare medico ) e sposina ha accettato, ma domani?
Beh gli uomini non hanno quell' "inconveniente " che si chiama maternità.
E in tutto il mondo è così.
A volte rimpiango che il cromosoma x ha prevalso sul cromosoma y, pur essendo contenta di essere donna, ma non è facile, non è assolutamente facile

Raimondo - Niente Barriere ha detto...

Io invece segnalo un'altra perla accaduta vicino a casa mia:
Una donna in stato di gravidanza si è vista rifiutata dal Consorzio Uno, nonostante avesse acquisito il diritto ad avere un contratto di lavoro a tempo determinato come tutor all’università.
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/226944