sabato 12 febbraio 2011

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Egitto, Tra Gioie E Timori

Di ritorno da Piacenza (e dopo che anche Roma e Pescara, - cito solo le date più recenti -avevano regalato gioie importanti) con soddisfazioni davvero forti (ma di questo poi quando avrò caricato le novità sul mio sito ve ne parlerò meglio in seguito), riprendo in mano la tastiera del mio Mac per poche e brevi riflessioni sull'Egitto.

In primo luogo quello che, dopo il discorso di Mubarak, sembrava impossibile accadesse, é invece successo. Mubarak si é dimesso (anche se per le modalità con cui il tutto é accaduto, sembra più una deposizione incruenta realizzata dai militari) il governo é stato sciolto e in tutto l'Egitto il popolo festeggia felice. Sembra il finale di una fiaba bellissima dove poi tutti vissero felici e contenti.

Come sarà il nuovo corso in Egitto? Quali saranno gli sviluppi futuri di questo Paese? Sono queste le domande che tutti ora si pongono.

In realtà, infatti, qualche timore resta. In pratica la transizione al momento é gestita dai militari. Ora, é vero che fin dal primo istante i militari hanno dimostrato di essere quantomeno neutrali verso la popolazione, tant'é vero che le vittime civili in Egitto tra i dimostranti sono frutto di aggressioni della Polizia e non delle forze dell'esercito. E' però anche vero che i militari, per definizione, non sono proprio amanti della democrazia.

E' quindi una situazione molto fluida. C'é da sperare che cmq avendo i riflettori puntati di USA, Europa, e resto del mondo, ci possa davvero essere una transizione pacifica che porti a vere e proprie libere elezioni.

Un Egitto libero e democratico per inviare davvero ai paesi africani ed arabi un messaggio chiaro: si può essere liberi ed autodeterminarsi in pace senza dover subire dittature filo-occidentali per la pax mondiale e senza, al contempo per contrapposizione, dover invece essere dominati da una dittatura islamica che applichi (con interpretazione di comodo...) il Corano come legge dello Stato.

Aspettiamo. E speriamo. Speriamo che questa festa di piazza non sia di nuovo solo un fuoco di paglia e che il messaggio concreto di possibilità di cambiamento che essa ha espresso non venga disilluso e soffocato in gola ancora una volta.
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10 commenti:

Unknown ha detto...

diamo aria alla speranza.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER SAAMAYA: ci proviamo sperando che non venga delusa e che non sia soffocato in gola il sogno di libertà.

Ross ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Ross ha detto...

Una sola precisazione al tuo post:
l'esercito in Egitto non è neutrale. I militari costituiscono storicamente la spina dorsale del regime, e i generali e le alte gerarchie sono sempre stati dalla parte di Mubarak (loro comandante supremo).
Più complesso casomai è il rapporto che si è instaurato (da ben prima di queste rivolte) tra la base dell'esercito, i soldati, come dire, più umili, lontani dalle vette del potere, e il popolo: un rapporto di vicinanza e comunicazione che per noi che non siamo abituati ad avere carri armati agli angoli delle strade è abbastanza difficile da capire. E' anche per questo motivo (oltre probabilmente alla non convenienza per Mubarak di un'uscita di scena in un bagno di sangue) che la repressione e la violenza delle forze armate è stata tutto sommato contenuta e che diversi soldati si sono anche uniti alla piazza.

Detto questo, io non mi fido degli eserciti, per quante promesse e rassicurazioni possano dare. Dipenderà dal popolo egiziano portare a compimento la sua rivoluzione e liberarsi di tutti gli oppressori senza cadere in una nuova schivitù sotto la stessa bandiera. A noi tocca dargli solidarietà, rilanciare il suo grido di libertà e democrazia e magari imparare dalla sua comunque indiscutibile vittoria un po' di coraggio in più per la nostra parte di Mediterraneo.

Mr. Tambourine ha detto...

Ho pianto, davanti al giornale.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ROSS: da questa parte manca oltre che un po' di coraggio anche tanta voglia di destarsi.Pigrizia morale e mentale sta uccidendo l'occidente, e l'Italia in particolar modo.

Adriano Maini ha detto...

Una vigile speranza!

fabio r. ha detto...

speriamo bene Dichter. certo che fa impressione vedere un intero popolo che gioisce quando arrivano i soldati. pensa che bella figura è Mubarak..!

Sergio ha detto...

La speranza è che diventi un paese libero e democratico, proprio come ti auguri nel penultimo paragrafo.

Chit ha detto...

Dopo aver visto com'è andata a finire nella ex-jugoslavia dove anche lì c'erano i riflettori Europa e Usa puntati non riesco più considerare questo nè garanzia nè fonte di sicurezza per il popolo.
Non ho ancora avuto risposta alle mail che ho scritto ad amici che vivono lì, gli ultimi msg che mi arrivavano mi parlavano di una forte incertezza ed un marcato rischio che venuto meno UN leader tutto passi in mano ai gruppi occulti di potere, da quel che mi dicono tutt'altro che "moderati".
Il rischio è che avvenga una svolta si, però verso l'estremismo islamico... speriamo di no!?!