lunedì 10 gennaio 2011

L'Angolo del Rockpoeta: "Treocchi"

Questa mia poesia "fantasiosamente paradossale"nella sua drammaticità, nasce per puntare il dito su quello che la società odierna considera un grave difetto: la diversità.

Se sei gay sei un diverso, se sei laico sei diverso, se credi in un Dio piuttosto che in un altro sei diverso. Il problema é che questa diversità non viene accettata e rispettata, quind accade spesso che se sei differente dagli altri fai paura. E da lì ad essere considerato un pericolo e quindi un nemico, il passo é breve. Basta vedere le ultime vicende in Sudan legate alle votazioni per il referendum secessionista-religioso, semplicemente per avere conferma di quanto scrivo.

Vi lascio alla poesia non prima di invitarvi tutti anche domani a fiondarvi qui sul blog e di rimando anche già sul sito alla voce readings per leggere le 2 date di questa settimana.

TREOCCHI

Sono un mostro
Tre occhi piangenti
un tappo per soffocare il mio dolore

Mostro
Questo sono per voi

Pelle ruvida
Rugosa
Aspra
Dita malformi
Consistenza gelatinosa:
Bastano poche differenze fisiche
Per marchiarti in modo indelebile.

Oppure solo pochi simboli
Magari una piccola serie di numeri
E l'appartenenza alla "razza sbagliata"

Se voi siete quelli sani
Sono orgogliosa di essere mostro.

DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA
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8 commenti:

Pecoramannara ha detto...

se pensare con la mia testa e prendermi la responsabilità di come sono, vuol dire essere una diversa... bè... sono fiera di essere una pecora nera! è tanto facile etichettare chi non si conosce. sono vittima delle etichette da una vita. ancora più facile è aver timore di chi è diverso da noi. viva i mostri allora.

Ernest ha detto...

assolutamente orgogliosi di essere mostri!
un saluto daniele

Itsas ha detto...

mi metto fra i diversi anch'io,
fra i mostri,
fra i discriminati,
fra i marchiati a sangue,
fra gli isolati,
fra gli alienati...
e ne sono orgoglioso come te!


bravo Daniele a ricordare un tema attualissimo!

Blogaventura ha detto...

La discriminazione, la fobia per ciò che appare diverso ai nostri occhi impedisce ogni progresso. Solo la diversità e il confronto delle esperienze ci aiuta a crescere. Un abbraccio, Fabio

luce ha detto...

Contentissima sempre di "mostrare" la mia "mostruosità" se questa è avere il terzo occhio, quello delle emozioni, sella compresnione e dell'empatia.
Bellissima come al solito la tua poesia che è emozione e fotografia di questo mondo senza occhi

Anonimo ha detto...

Caro Daniele,
come al solito i tuoi versi bucano l'anima.
E' vero la diversità è fonte di ingiustizie e di sopraffazioni. Non bisogna fissarsi però, su dei luoghi comuni.
Un gay era diverso qualche anno fa, oggi, in certi ambienti, i diversi sono gli eterosessuali che subiscono gli stessi trattamenti che una volta subivano i gay.
I laici erano diversi una volta, oggi in certi ambienti è diverso chi crede e subisce gli stessi trattamenti che una volta subivano i laici.
I testimoni di Geova, deportati ed uccisi nei campi di concentramento come gli ebrei durante il nazismo, oggi vengono trattati come cittadini di serie b in molti paesi d'Europa. In Francia donne mussulmane che indossano il velo non possono accedere a cariche pubbliche, né andare a scuola. Nello stesso paese i sikh non possono prendere la patente se non si tolgono il turbante, un forte simbolo religioso per loro.
Tendiamo sempre a difendere i diversi dopo che il peggio è già avvenuto. Dovremmo avere il coraggio di farlo quando avviene, nella vita di tutti i giorni, sotto i nostri occhi...

Guisito ha detto...

Per me i diversi sono gli imbecilli.
Tra questi vi sono quelli che meritano rispetto, perché non è colpa loro se sono imbecilli, e quelli che invece non meritano rispetto perché sono imbecilli per scelta.
Il quadro politico attuale è paradigmatico in tal senso.

Bruno ha detto...

Essere una voce dissonante rende diversi ma spesso le voci che costituiscono il coro sono semplicemente disinteressate alla realtà. Non so se è più grave non interessarsi o manipolare affinchè la gente continui così...