giovedì 18 marzo 2010

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Revenge!

Oggi proviamo a prenderci la nostra rivincita sulla mistificazione di certe parole per poi arrivare con essa a mistificare la realtà.

Oramai é come stare sulle montagne russe: un giorno ci sentiamo dire che la crisi é in via di risoluzione, un altro invece che siamo ancora disperati (leggasi essere con le pezze al culo). Insomma non si sa più a chi credere.

E la cosa incredibile é che tutti tirano fuori dati e numeri a sostegno delle loro tesi.

Allora ho deciso di provare a dare una mia interpretazione di quando a mio avviso saremo usciti dalla crisi: saremo in ripresa vera quando non solo avremo il PIL che migliora dello 0,000000000001% all'anno, ma quando la ripresa economica reale si tradurrà anche in miglioramento effettivo della qualità della vita. Allora se davvero avvertiremo che il lavoro non é più un miraggio, che la povertà reale é veramente in dimunzione, che certe misure prese da un esecutivo serio sono davvero state in grado di rilanciare un ciclo virtuoso nel Paese, a quel punto saremo sulla strada giusta verso una risoluzione della crisi.

Ecco perché più che mai oggi la denuncia sociale in ogni sua forma (anche artistica) é essenziale. Ed ecco per quale ragione oggi voglio "sdoganare" due parole che io amo moltissimo e che da anni, ingiustamente, sono legate ad un senso distorto in quanto connotate politicamente, poiché con quei termini si pensa subito ad una precisa parte politica (oramai quasi estinta, i comunisti lol). Le due parole sono: impegno civile.

Quando pubblicai nel 2003 il mio primo libro, alla conclusione di un mio reading mi fu detto (cosa che altri qui sul blog, emozionandomi moltissimo mi hanno fatto pure loro notare) che le mie erano poesie di impegno civile.

Io di fronte a questa affermazione, lusingatissimo da questo complimento ed emozionatissimo per averlo ricevuto, risposi (ed ho sempre risposto così anche successivamente) che ero molto onorato di questa affermazione, ma che le mie poesie erano (e sono) poesie sociali. Sociali perché le mie poesie nascono e respirano l'aria della vita quotidiana, vivono quindi la realtà di cui parlano e quindi sono plebee come il termine "sociali" che le contraddistingue. Parlare invece di impegno civile per i miei lavori, ho sempre pensato che fosse quasi un nobilitarli, un elevarli al di sopra della vita reale cosa che io non condivido.

Oggi, invece, credo che sia ora di sdoganare queste due parole e restituire loro dignità e verità: impegno civile, significa lottare contro le ingiustizie sociali, senza colorare politicamente queste lotte, ma dando ad esse un significato unico di desiderio di giustizia e di miglioramento delle condizioni sociali della gente del nostro Paese.

Ed allora le mie sono e restano poesie sociali ma hanno e vogliono anche avere l'ambizione di scrollare il mondo e sottolineare con forza l'importanza di un impegno civile da parte di TUTTI.

Per cui da oggi questo blog é vero che scrive di sociale ma rivendica con forza il suo impegno civile.
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29 commenti:

giudaballerino ha detto...

Ben detto Daniele. Connotare politicamente o infarcire di etichette l'impegno civile fa comodo solo a chi ha paura di tale impegno.

Vale ha detto...

Che casualità: l'impegno civile è la quintaessenza di concetti come repubblica e democrazia, ormai manipolati e svuotati di significato.

Bastian Cuntrari ha detto...

Condivido, Daniele. È vero che le tue bellissime poesie - che cantano della vita plebea e del quotidiano - sono di impegno "sociale", nel senso che attengono alla società. Ma la società è un insieme di cittadini, di "cives": e dunque i tuoi scritti possono ben essere definiti di "impegno civile", nonostante possa suonare "borghese". Il fatto è che di alcuni termini - usati ed abusati - abbiamo perduto il significato originario. Ed è giusto riappropriarcene.

Anonimo ha detto...

L'impegno civile è qualcosa di forte che in un certo senso ti marchia, ti bolla (anche agli occhi altrui). Se non sei forte ti spazza via.
Ma non perchè è negativo, cattivo.Perchè è una piega che o dai o non dai alla tua vita.Se la dai molti smetteranno di capirti.L'impegno civile, il più delle volte, ti rende solo.Ecco perchè parlo di forza.
Il punto è che puoi scegliere di dare o meno questa piega alla tua vita, ma se è come una sensazione innata...alla fine le possibilità di scelta si riducono all'osso.

Rileggendo, credo di essere stata molto casinista nell'esporre.In questo caso non so fare meglio di così.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Strano però che l'impegno civile debba essere una scelta, piuttosto che un destino, dettato dalla stessa natura sociale dell'uomo, obbligato a partecipare della sorte comune. Non è anche questo un segno dei tempi bui in cui ci ritroviamo?

fabio r. ha detto...

concordo in pieno con le tue parole dichter!

luce ha detto...

Carissimo, siamo una generazione che purtroppo vive in tempi in cui non sono importanti i valori il valore, inteso come materialità e potere che si hanno a disposizione.
Tempi in cui onestà e correttezza, altruismo e civiltà sono stati sistematicamente sostituiti da interesse personale, potere a tutti i costi, pelo sullo stomaco e via, corruzione e concussione di costumi e coscienze.
Non so quando l'incantesimo si è rotto, quando la gente ha cominciato a pensare al proprio orticello, anche se sinceramente io credo che sia stato quando i soldi hanno sostituito il senso di giustizia, ma è la mia opinione.
E in questi tempi bui, e qui mi allaccio a Vincenzo, il naturale istinto da branco del lupo è stato cambiato nel senso dello sciacallo: soli, utili solo a se stessi avendo a che fare con le carogne.
Si, anche io scelgo l'Impegno Civile che tu canti con le tue poesie perchè non voglio perdere la parte migliore del mio istinto e cioè quello di essere umana e parte dell'umanità che deve migliorare per evolversi, sennò rimane bestia.
La crisi? c'è ...c'è...altro che c'è, Draghi lo ha detto e Tremonti non ha sentito
Un abbraccio

Efesto ha detto...

L'impegno civile implica il rispetto del prossimo, non solo di quello che ci può essere utile.
Dovrebbe essere tramandato dai genitori ai figli, come uno dei valori fondanti del nostro essere uomini tra gli uomini.

O.T. ti ho pensato oggi quando, presumo molto in ritardo, ho trovato questo sito: http://www.aldamerini.it/
Un abbraccio

sonogrimilde ha detto...

Tutti i veri poeti percepiscono il mondo che li circonda, che non è formato solo da bei tramonti, amori passionali, tamerici in fiore, onde del mare. Nel sentire il mondo nella sua interezza comprendono l'ingiustizia, la discriminazione, la solitudine, la povertà. E non possono fare a meno di urlare la loro indignazione.
Tu continua a farlo, Daniele, perchè sei una bella voce da leggere e da ascoltare.

Anonimo ha detto...

Caro Daniele,
concordo completamente. La fine della crisi si vede solo dai risultati concreti nella vita di tutti i giorni. E questo è vero non solo per la crisi ma anche per tutto il resto. I risultati devono essere visibili al di là di tutte le parole che hanno reso la politica la cosa disgustosa che è diventata.
Sono anche completamente d'accordo con l'impegno civile che, però,secondo me, non dovrebbe risursi solo al lottare ma anche a costruire. Possiamo, ciascuno nel nostro piccolo contribuire a rendere miglore il paese costruendo qualcosa ovunque possiamo ed in qualsiasi forma possiamo, anche solo sensibilizzando gli altri.
E per quanto riguarda il tuo lavoro, tu hai un talento unico e sono certa che, come ogni artista, questo talento si estende non solo al sociale ma ad ogni aspetto della vita. Hai tutta la mia ammirazione per questo.

Gians ha detto...

Un abbraccio, passo con più calma dopo cena..

Gians ha detto...

Sei un puro, come tanti dovremo averne, hai una penna in grado di tradurre giustizia sociale e impegno civile con l'unica vera arma che è l'impegno da parte di tutti. L'unica chance a noi rimasta è la bellezza del pensiero, senza catastrofismi, tu riesci a donare poesia anche a fatti gravi. Cosa aggiungere, se non che come ho iniziato posso chiudere, ed averne come te.

Silvana ha detto...

Avrei qualcosa da ridire sul fatto che dal PIL si misuri sul serio la vera ricchezza di un paese.
Ci sono parametri molto più veri ma che sono volutamenti disconosciuti perchè ingombranti e poco governabili.
Sicuramente lo avrai sentito ma volevo riproporre il discorso di Bob Kennedy (e non di un comunista, lo dico per il nostro governo).
http://silvanascricci.wordpress.com/2009/07/05/economia-critica-robert-kennedy-1968/

Ciao
S.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER SILVANA, concordo con te in pieno, infatti il mio riferimento voleva essere ironico.

PER GIANS: io sono sempre più emozionato dalle tue parole. Grazie davvero!

PER EFESTO: So di quel sito. Pensare a lei ed alla sua eccezionale personalità mi fa accelerare ogni volta i battiti dell'anima.

PER BASTIAN: hai perfettamente ragione ed è per questa ragione che ho deciso che era giusto riappropriarci di queste due parole.

PER VINCENZO CUCINOTTA: affinchè l'impegano civile non sia una scelta di pochi ma sia spontaneo in tanti se non in tutti è necessario che la società, a partire da noi, faccia un importante passo in avanti verso una vera spinta nella direzione che tu giustamente auspichi.

SONOGRIMILDE: Ti ringrazio, cercherò di andare avanti sempresenza arrendermi

Silvana ha detto...

Carissimo la tua posizione sul PIL era chiarissima, volevo rafforzare il concetto con le parole di uno che sarebbe potuto diventare il presidente degli stati uniti e non di un piccolo paese sparso per il globo.
Ciao
S.

il mio nome è mai più ha detto...

In effetti l'impegno civile, se è vero impegno, non dovrebbe essere connotato da colori o bandiere.
Peccato che l'Italia sia il Paese delle "appropriazioni indebite".
:)

Guisito ha detto...

E ben venga il tuo impegno civile, visto che per la maggioranza va di moda l'impegno incivile!

maria rosaria ha detto...

ciao daniele! l'impegno civile oggi è prerogativa di pochi, un valore sconosciuto a molti. non è conveniente agire in determinate maniere, e guardarsi attorno è solo scoraggiante. confido in persone che credono nelle cause come l'impegno civile, anche se si devono cercare con il lanternino.
bacio

Francy274 ha detto...

Giusto, molto vero ciò che dici, le Tue poesie sono un grido contro ciò che i Tuoi occhi vedono e le Tue orecchie sentono, è un impegno civile il Tuo quello di non tacere davanti alle ingiustizie, quindi non puoi definirle solo sociali e mi associo con chi dice che Tu segui la strada dell'impegno civile.. perchè il male trionfa se il bene tace.
Complimenti Daniele per i Tuoi scritti, una voce superba che si è levata su quelle morte dei letterati italiani che non sanno più il significato che Tu hai saputo così ben spiegare.. impegno civile!
Buon Fine Settimana

Marcello ha detto...

Beh è giusto: sociale e civile non sono discordanti, ci possono stare insieme i due termini.
Civile è collegato a civiltà e al latino civis, sarebbe l'ambito dei cittadini, e così via.
Che poi alla fine, più che le definizioni in sé, penso conti la sincerità con la quale si fanno le cose, credendoci.

New-GiramundoBlog ha detto...

Ti fa assolutamente onore, Daniele e sai cosa pensiamo in proposito, sia come cittadini che come "ri-nati", ma in fondo, navigati blogger....

Daniele Verzetti, il Rockpoeta® ha detto...

PER NEW GIRAMUNDO BLOG: bentornati!

PER MARCELLO: concordo con te. l'importante é crederci ed avere onestà intellettuale sempre.

Alessandro Tauro ha detto...

Condivido al mille per mille, naturalmente.
E, condividendo altrettanto il dubbio di Vincenzo, mi permetto di aggiungere che sposo completamente la tua risposta: non è un paese normale quello in cui l'impegno civile diviene quasi una scelta ardua, per pochi volenterosi rompiscatole.
Ma è verissimo altresì che continuando su questa strada, coinvolgendo sempre più persone in questa scelta, si può pensare un giorno che tutto questo diventi REGOLARITA'.

Fernando pannone Pessoa ha detto...

Cio rok poeta sono Tony abbiamo avuto piu' o meno modo di conoscerci telematicamente parlando qualche tempo fa...Ho bisogno del tuo forte sostegno in termini di adesione e approvazione del mio nuovo blog..che apre una stagione umanitaria attraverso il contributo di persone dhe usano il cuore e la ragione come strumento di lotta... L'associazione è
"Un cuore che dona è una vita salvata"
www.preghierasalvavita.blogspot.com
Ci conto a presto Daniele......

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER TONY: il tuo commento é già esaustivo e chiaro.

Anonimo ha detto...

Caro Daniele,

"impegno civile, significa lottare contro le ingiustizie sociali, senza colorare politicamente queste lotte, ma dando ad esse un significato unico di desiderio di giustizia e di miglioramento delle condizioni sociali della gente del nostro Paese."

Bravissimo e verissimo!! Non è colorando che si cambia la miscela!!!
(le tue poesie, già lo rappresentavano....a mio avviso!)

Un grande abbraccio
Ornella

Sama ha detto...

L'arte militante (a me piace definirla così, con più forza e determinazione) è la compagna del pensiero critico. Sono entrambi essenziali per accumunare i cammini di chi riflette e obietta in un mondo in cui l'omologazione è un obiettivo ormai troppo facile e vicino. Da tempo ce lo diciamo: ci hanno fatto credere che gli intellettuali sono privilegiati viziosi solo perché in loro è racchiuso il seme della disobbedienza. E' tempo di ricominciare ad innaffiare quel seme. Con l'arte, con le parole, con le idee, con la giustizia e l'eguaglianza.

Günther ha detto...

se non si cresce tutti non c'è vera crescita sociale ed economica

Carmine ha detto...

bisogna che tutti facciano la loro parte secondo me l' ingiustizia nascono anche dall'indifferenza, finche la situaizone none splode nessuno interviene, non è bello