venerdì 26 marzo 2010

Le Interviste Del Rockpoeta: Marco Daneri

Marco Daneri é una persona come tanti di noi. Ho potuto conoscerlo grazie a Fabianna Tozzi Daneri (sua moglie) Presidente dell'Associazione Trans Genere che intervistai in questa occasione ed oggi ho avuto l'opportunità di intervistarlo e metterlo sulla "graticola" sia per parlare dei diritti dei transgender nonché anche per affrontare tematiche politiche locali e non, vista anche la sua candidatura alle regionali (Liguria) per la Federazione della Sinistra.

Una decisione, questa dell'intervista, maturata dal fatto che trovo giusto pensare con la propria testa, essere assolutamente disgustati dal panorama politico attuale, ma anche attenti ed interessati a sentire voci nuove per poi valutarle e capire se davvero sia possibile iniziare a vedere una qualche luce in fondo al tunnel nel quale noi amanuensi moderni ancora avvertiamo di sentirci e di vivere.

Vi lascio all'intervista sperando che la troviate interessante:

Rockpoeta: La prima domanda d'obbligo é chiederti sinteticamente di presentarti: una piccola biografia di te quello che sei ed hai fatto.

Marco Daneri: provengo dal levante genovese; da sempre ho ritenuto che Lavagna fosse la mia città oltre che natale, quella nella quale mi identificavo soprattutto per via del fatto che lì ho frequentato le scuole e poi dopo c'é stata invece la seconda parte della mia esperienza di vita e di lavoro che mi ha portato fuori dalla città completamente, e quindi il mio rapporto con Lavagna é finito, ossia quello veramente intenso, con le scuole completate, con il diploma. Dopodiché é iniziato il lavoro a Genova e più in generale in giro per la grande Genova. Sono stato fin da sempre attratto da quelle che erano le dinamiche del mondo del lavoro e da quello che si sviluppava nei rapporti tra le persone nell'ambiente lavorativo, quindi per me é stato naturale iniziare a lavorare in fabbrica ed iniziare con un'esperienza sindacale di rappresentanza dei lavoratori. Questa per me é stata la mia palestra di sviluppo di una personalità in qualche misura attenta a quello c'é e succede nelle dinamiche del lavoro ed a quello che si sviluppa nelle dinamiche della vita delle persone che si trovano in un posto che interagiscono e cercano di modificare, per quanto mi riguarda, quello che trovano. La mia palestra, il mio stimolo, li ho trovati nella militanza sindacale, cominciata molto presto peraltro.

Rockpoeta: quando parli di militanza sindacale alludi al tuo passato in CGIL se non sbaglio.

Marco Daneri: sì, più che altro sì.

Rockpoeta: facendo l'avvocato del diavolo, nel mondo di oggi, devo dire che sembra si possa dire che i Sindacati sono molto poco dalla parte dei lavoratori e soprattutto, a volte, la sensazione che si ha é che se tutelano, tutelano soltanto i lavoratori "esistenti", considerando meno i precari e praticamente non considerando quasi chi vorrebbe entrare nel mondo del lavoro, ossia i disoccupati: questa mia riflessione la ritieni vera e se sì, perché succede questo?Vorrei sapere pertanto se ritieni sia giusto che succeda oppure se il Sindacato dovrebbe tutelare cmq il lavoro oltre che il lavoratore, quindi anche chi é precario appunto o chi é ancora disoccupato e vorrebbe raggiungere quella dignità che nasce dal lavorare, dignità che la Costituzione "tutela" e garantisce all'art. 4 al fine di poter sostentare se stessi e la propria famiglia, oltre che poter magari fare un lavoro che gratifica, dato che anche questo aspetto io trovo sia importante.

Marco Daneri: Certo, ci sono stati ritardi nel comprendere da parte dei Sindacati, anche da parte della CGIL, i cambiamenti che ci sono e ci sono stati nella struttura del lavoro e dei lavoratori. Il precariato é stata quella condizione nella quale per anni si sono trovati dei lavoratori che comunque ad un certo punto, dopo un certo tempo più o meno breve, riuscivano ad ottenere un lavoro a tempo indeterminato. Poi é accaduto, da una decina di anni, che il precariato é diventato un fatto stabile della condizione di lavoro di milioni di persone e questo cambiamento non é stato compreso per tempo soprattutto nelle conseguenze, perché precarietà di lavoro vuol dire precarietà di vita, precarietà di progetti di vita ed il Sindacato non ha compreso che una quota sempre crescente di lavoratori che poi erano, sono anche qualificati, - penso ai lavoratori della conoscenza, penso ai ricercatori universitari sui qualisi basa quel poco di ricerca che si fa nel nostro Paese - sono persone che fino ad oggi hanno conosciuto solo il precariato. La CGIL l'ha conosciuto troppo tardi questo contesto. Poi la mia militanza é diventata militanza politica ed in questo ambito mi sono sentito più libero di scoprire, conoscere ed approfondire questo tema.

Rockpoeta: A proposito di politica, ho visto in giro manifesti di propaganda elettorale legati a Burlando, con, adesso ti cito a caso "Carla Ricercatrice" che adesso può fare il suo lavoro in Liguria. Oggi in realtà un ricercatore non trova spazio da nessuna parte, come fa ad essere vera questa affermazione dato che secondo me un ricercatore oggi in Italia non ha quasi nessuna chance di lavorare seriamente? Quindi come si fa veramente a far ricerca in Liguria? La trovo un'affermazione po'..."coraggiosa" diciamo... non trovi?

Marco Daneri: Diciamo che con questa domanda mi porti direttamente alla campagna elettorale delle elezioni regionali e quindi alle affermazioni che fa il capofila dello schieramento di Centrosinistra che ha governato in questi anni la Regione Liguria. Lui sostanzialmente ha impostato la campagna elettorale nella quale il cittadino della porta accanto, il vicino di casa, appaia come il precario stabilizzato, il disoccupato assistito, la giovane coppia che aveva il finanziamento per l'acquisto della casa....

Rockpoeta: Perdonami se ti interrompo, ma il manifesto elettorale per strada sembrava proprio affermare che non fosse un progetto, un impegno da prendere con i propri elettori, ma proprio un fatto acquisito. Ed allora davvero oggi uno può fare ricerca in Liguria? Io credo sia improbabile.

Marco Daneri: Fare ricerca e ricerca di base presuppone una politica nazionale di indirizzo di risorse economiche verso la ricerca e verso la ricerca in ambito universitario; se parliamo dell'ambito genovese o ligure, e soprattutto verso l'industria pubblica, é una di quelle scelte che deve partire dal Governo nazionale. La Regione se rivendica risultati nel campo dei ricercatori che lavorano in Liguria, può parlare della stabilizzazione dei precari che nell'ambito dell'occupazione dell'ente pubblico regionale sono stati, appunto, stabilizzati. Questa é verità. La ricerca é un'altra cosa, é un'altra partita che bisogna maneggiare con cura perché la ricerca é fatta di progetti, di investimenti di studio e non é fatta di persone che timbrano un cartellino ed iniziano alle otto del mattino a progettare una molecola che salverà delle vite da qualche malattia. E' qualcosa che prescinde da un rapporto di lavoro stabile e continuativo; presuppone anche un'identificazione con la propria professione, ed a queste persone che spesso giunte ad un punto della loro vita decidono di dare uno stop perché continunano a vivere di contratti precari...

Rockpoeta: però per me fare la ricerca in Liguria significa che il ricercatore può davvero esercitare la propria professione non in modo precario e con i mezzi giusti, gli strumenti giusti come potrebbe fare altrove, all'estero per es. Quindi diciamo che quel manifesto é più un indirizzo di volontà che un fatto acquisito come sembrava però leggendolo per strada. Questo al di fuori quindi invece della stabilizzazione dei precari che é stata fatta e di cui hai parlato tu poc'anzi.

Marco Daneri: Sì, quello é un fatto che riguarda una parte amministrativa della macchina pubblica. Tutti i lavoratori peraltro sono nelle condizioni di uguale bisogno nel senso che i bisogni materiali vanno assolti come dice la Costituzione sia per il ricercatore universitario che per il netturbino. Poco é stato fatto e di questo sono il primo ad accorgermene degli effetti che produce per quella parte di lavoratori che così tanto hanno investito nella conoscenza e nella cultura che in Liguria, come nel nostro Paese, si sentono doppiamante frustrati; tanti anni di studio e di investimento nel sapere per poi trovarsi ad una scelta alla soglia dei quarant'anni se far le valigie ed andare a lavorare all'estero o nella migliore delle ipotesi fuori regione.

Rockpoeta: Ok. Siamo entrati quindi nel vivo parlando di politica e della tua candidatura per la Federazione della Sinistra. Parlando con te non credo sia possibile visto anche il tuo impegno al riguardo nonché essendo il marito di Fabianna Tozzi Daneri, Presidente dell'Associazione Trans Genere che ho avuto l'onore di intervistare qui su questo blog pochi mesi fa, non parlare dei diritti civili dei Transgender e della battaglia per i diritti civili di chi vuole vivere la propria vita e la propria sessualità senza impedimenti e senza discriminazioni. Essere eletto in Regione come ti permetterà di poter fare davvero qualcosa di concreto a livello locale per i diritti LGBT?

Marco Daneri: Questa é una bella domanda. Intanto parliamo di persone che nella nostra società vogliono accedere ad una vita libera e dignitosa con le stesse speranze, le stesse aspettative di una coppia eterosessuale. Se vogliamo parlare di famiglia, termine molto abusato nella campagna elettorale nazionale e locale, stiamo parlando di persone che una volte che sono state riconosciute dall'ente locale come portatrici di ricchezza, coesione sociale e di radicamento sul territorio, non fanno altro che arricchire il territorio stesso in cui risiedono perché a quel punto si sentono parte di una comunità; l'esclusione produce solo frustrazione nell'individuo e poi il desiderio di trovare altrove quello che una condizione locale, regionale, cittadina, non offre. Le persone poi con cui fai una campagna elettorale che riguarda anche temi che non sono strettamente dell'amministrazione locale, ti richiedono di poterti guardare come un loro naturale rappresentante. Una ragazza lesbica può sentirsi gratificata dal poter venire in Consiglio Regionale a parlare con un Consigliere che sente come appartenente alla comunità di diritti che fa più forte il nostro Paese; e questa persona se si rapporta con un Consigliere Regionale con cui sa che non deve abbattere dei pregiudizi perché ha davanti qualcuno che comprende il portato di ambizioni e aspettative che non può essere frustato a partire dall'identità di genere o dall'orientamento sessuale, questo garantisce, nel mio caso, che se fossi eletto la facilità di rapporti con tutti coloro che richiedono riconoscibilità e diritti ci sarebbe perché é un fatto mio, fa parte del mio percorso, della mia filosofia.

Rockpoeta: Quindi ovviamente non puoi promettere di riuscire a vincere magari la battaglia in Consiglio Regionale, ma sicuramente puoi garantire da parte tua, come rappresentante eletto, che l'impegno e l'ascolto verso queste persone sarebbe totale, serio e certamente non di facciata. Quindi un transgender, ma anche altre persone legate al mondo LGBT che venissero da te anche per cose concrete come il lavoro o l'abitazione troverebbero in te un referente che li ascolta e cercherebbe di aiutarli al meglio.

Marco Daneri: Certo, esatto.

Rockpoeta: Una premessa prima di continuare l'intervista credo debba farla: tu hai di fronte un soggetto che per due tornate elettorali (e precisamente le ultime politiche e le Europee) non ha votato, recandosi alle urne e facendo verbalizzare il proprio "non-voto" non sentendosi rappresentato da nessuno dei politici candidati. Uno che guarda a Zapatero ed in parte anche ad Obama come due soggetti politici che apprezza; Detto questo come convincere me, ma anche quel partito importante di astensionisti ad andare a votare?

Marco Daneri: Certo, qui da un lato mi devo appellare al ricordo strettamente personale e familiare di mio padre che ho sentito rispondere venti e più anni fa ad una persona che sosteneva quanto fosse inutile andare a votare, con il buonsenso delle persone concrete dicendogli " Tu non ti puoi occupare della politica, ma la politica si occupa di te".

Rockpoeta: Che detta così sembra una minaccia oggi però...

Marco Daneri: Può sembrare una minaccia soprattutto per gli interpreti (risata di entrambi)
Oggi probabilmente il deterioramento per la percezione della condizione del quadro politico é dato dai suoi protagonisti; il deterioramento della cultura politica é percepito dagli elettori: gli elettori, come quelli che a me si rivolgono per le aspettative di diritti o per quelle più concrete, le cose da fare, percepiscono da tempo uno svilimento del quadro politico fatto da forze politiche che poi hanno tradotto a livello locale come nazionale, il loro agire dal personale politico quindi dagli onorevoli, dai consiglieri, dagli assessori, ecc... C'é stato uno scadimento anche nella mia parte, perché non riconoscerlo? Sono legato alla Federazione della Sinistra, sono legato ad un simbolo che per me vuole dire tanto, ma quando é interpretato da personale politico di mediocre levatura, evidentemente questo comporta un pessimo servizio alle ambizioni ideali che ci portiamo dietro. Il fatto che non ci sia stato per troppi anni un ricambio generazionale nel quadro politico, fa sì che pur avendo io più di 40 anni, nella mia lista sono quasi il più giovane; il che la dice lunga sulla situazione attuale.

Rockpoeta: Ferma restando la tua risposta alla domanda precedente, io ho pensato che farti alcune domande specifiche su alcuni dei problemi che penso affliggano la Liguria nonché su questioni che la attanagliano e la interessano in questi ultimi tempi da vicino, possa essere un elemento per valutare se votare e chi: una prima domanda mi sorge ripensando a quel terribile incendio che divampò a Genova mesi fa e che vide un coraggioso ed eroico lavoro dei Vigili del Fuoco: precisamente, la regione Liguria può intervenire in qualche modo, per permettere e agevolare assunzioni di personale qualificato in questo corpo anche magari attraverso pressanti richieste al Ministero di riferimento al fine di poter essere ancora più tutelati avendo più persone e più mezzi a disposizione per la protezione nostra e del nostro territorio?

Marco Daneri: Ci sono risorse ingenti, e questo é il caso che mi hai esemplificato, che vengono mosse dall'Amiministrazione Centrale, come quelle che riguardano la dotazione dei Vigili del Fuoco: la dotazione dei Vigili del Fuoco della città di Parigi é equivalente a quella dell'intera Liguria. Il che la dice lunga di quanto noi come Paese investiamo in mezzi ed in questo caso anche in risorse umane, nel senso che non possiamo lamentarci del deterioramento della condizione del territorio se non investiamo nella sua salvaguardia. Un bosco che é bruciato per poter ritornare nelle condizioni originarie ha bisogno di vent'anni; noi non possiamo permetterci di veder bruciare il patrimonio boschivo ed aspettare vent'anni per rivedere nascere quello che era bruciato. Noi abbiamo bisogno di fare prevenzione. La prevenzione la può accompagnare l'ente locale regionale perché i mezzi e le risorse - parlo dei Canadair, parlo dei mezzi sulle ruote per poter affrontare le alluvioni - li mette a disposizione anche una Regione che vuol fare prevenzione. Questo é uno di quei temi sui quali la Regione Liguria si deve spendere di più e nei quali vuole vedere un Governo nazionale che spende meno quattrini per il carro armato Ariete e magari ne spende un po' di più per acquistare dei Canadair che sono fondamentali per una regione come la nostra così difficile da poter raggiungere via terra per spegnere gli incendi.

Rockpoeta: Leggendo dal tuo blog i punti essenziali del programma del tuo partito e quindi immagino anche i tuoi, sono rimasto impressionato favorevolmente dalle parole spese a favore di un rilancio importante per es. della sanità pubblica ligure per migliorarne l'efficienza e la qualità, o ancora della scuola: il problema é che spesso per perseguire questi ed altri nobili ed importanti obiettivi sono necessari anche molti soldi: visto lo stato attuale del bilancio ligure, dove pensi di recuperare questo denaro e come?

Marco Daneri: Giusto. Allora la sanità é uno di quei temi che espone il candidato a delle scelte e nel nostro caso come ovviamente nel mio, candidato della Federazione della Sinistra, sono orgogliosamente di parte. Non ho nessuna ambizione di piacere a tutti dicendo che la sanità é uno di quei servizi che deve rimanere quasi interamente pubblico per essere una sanità universale e di qualità. Abbiamo già subito, con la trasformazione della Sanità in Sanità regionalizzata, la trasformazione di un servizio pubblico universale in 20 servizi pubblici regionalizzati e questo fa sì che ci siano enormi differenze negli standard sanitari da Regione a Regione. La Liguria ha mantenuto la struttura sanitaria prevalentemente basata sulla struttura pubblica. Ha fatto una scelta completamente diversa, per fare un esempio, dalla Regione Lombardia: quest'ultima infatti ha fatto la scelta del privato convenzionato. Noi invece rivendichiamo il pubblico come cardine centrale del servizio universalistico: abbiamo ridotto o annullato i ticket, abbiamo ridotto o annullato le addizionali regionali dell'Irpef, però abbiamo razionalizzato. E' chiaro che ai Sindaci, in una Regione che é specchio del Paese, fa piacere avere l'ospedale nella propria cittadina. Non é possibile però garantire una sanità pubblica di qualità anche nella cittadina con 10.000 abitanti. Bisogna concentrare le risorse su strutture di dimensioni che consentano di fare economia di scala e che abbiano le migliori competenze professionali. Per averle i Direttori Sanitari devono essere meno politici e più dirigenti. Qui sta il nodo da rompere, e questo riguarda anche noi, e cioé quello delle nomine che fa la politica quando la sanità rimane pubblica. Io sono per una Sanità che rimanga pubblica ma dove le nomine fatte dalla politica siano stabilite in base alle competenze e non in base alle trombature delle ultime elezioni; come si sistemano i politici alla fine di una carriera, in genere, lo sappiamo.

Rockpoeta: Perfetto. Domanda secca: Bretella sì o no? Ovviamente motivami la tua risposta.

Marco Daneri: Il trasporto: anche questo é uno di quei temi sui quali si distingue l'orientamento della mobilità. Noi riteniamo che il trasporto da privilegiare sia quello pubblico, quello collettivo, quello che si fa con mezzi a basso impatto ambientale: quindi meno automobili, più treni, meno trasporto privato ed individuale più trasporto pubblico. Quindi sì a politiche regionali - e qui la Regione ha fatto e deve continuare a fare - per incentivare il trasporto pubblico locale. Ci interessano meno i treni e le frecce superveloci che portano i Vip da Genova a Roma...

Rockpoeta: Che poi in realtà così veloci e puntuali non sono. So di persone che hanno atteso tre ore l'arrivo della Freccia Rossa dopo che erano arrivati in quella stazione con la Freccia Bianca in quel caso in orario lol...

Marco Daneri: Ah (risata)... quindi sì a quei progetti che decongestionano il traffico che ruota attorno alla città Capoluogo di Regione e che privilegiano il traffico ed il trasporto pubblico: pertanto sì alla Bretella.

Rockpoeta: Anche volendo ammettere che tu oltre ad essere una brava persona (cosa che non metto in dubbio) sia un ottimo politico, come pensi di riuscire a far passare, accettare le tue proposte trovandosi forse in "minoranza" anche all'interno della tua maggioranza se mi permetti il gioco di parole, dato che nel momento in cui tu fossi l'unico rappresentante eletto del tuo partito troveresti probabilmente a certe tue proposte un ostacolo anche da persone elette all'interno del PD? Come fai quindi a promettere di riuscire a realizzare anche uno solo di questi progetti trovandoti forse in minoranza nel senso ovviamente da me, se vuoi, ironicamente sottolineato?

Marco Daneri: Il tema delle alleanze delle forze della Sinistra é quello che ci ha impegnato prima di arrivare ad un accordo con il Partito Democratico e quindi con il Presidente della Regione uscente, consapevoli del fatto che in Regione i numeri sono certamente favorevoli alla forza egemone della coalizione, ossia il PD, ma consapevoli anche del fatto che il PD dopo gli abbagli di Veltroni non é in grado di governare da solo e questo lo ha capito lo stesso PD. Noi quindi diciamo che non é soltanto impossibilitato a governare da solo, ma é più opportuno anche per loro capire che una coalizione é un crogiuolo di idee nel quale si rafforza la politica amministrativa ed in questo caso di una Regione; il concorso poi numerico degli eletti all'interno della Federazione della Sinistra potrà essere contenuto oppure no, poi lo vedremo dopo il voto - non siamo peraltro le uniche forze della coalizione insieme con il PD - però sicuramente il PD, in questa come in altre regioni, non é in grado di poter governare da solo e lo ha capito anche il loro quadro dirigente locale nonché, penso, anche quello nazionale; hanno di fatto capito che la coalizione in qualche maniera é la condizione per loro di poter governare e per le forze che noi ambiamo rappresentare, il modo per poter dare loro voce e spazio in una politica amministrativa che deve tenere in considerazione i bisogni. Se questi bisogni non vengono individuati dalle forze che oltre a noi compongono il governo, noi il vincolo lo abbiamo con gli elettori. Abbiamo un vincolo di programma con il Presidente ed un vincolo di rappresentanza con le istanze degli elettori che ci hanno votato. A questo punto vince la seconda ipotesi: se si deve rompere sarà perché noi siamo vincolati con l'impegno che diamo agli elettori.

Rockpoeta: Quindi tu ritieni che quelli del PD abbiano raggiunto questa "maturità", che abbiano anche a livello locale capito che devono ascoltare altre voci oltre alla loro?

Marco Daneri: Un partito grande in genere pensa che i confini della propria forza politica siano quelli di tutto il quadro politico. E' un errore che in passato abbiamo fatto anche noi, forze della sinistra, e adesso, vuoi perché siamo reduci da sconfitte, abbiamo da tempo, almeno per chi parla, capito che dobbiamo rivolgerci alla società e cioé anche e soprattutto a quei cittadini che andiamo a rappresentare; poi dopo ci misuriamo nelle segreterie di partito, ma se non capiamo che bisogna prima comprendere la società, di strada ne facciamo poca. I partiti grandi sentono probabilmente al loro interno di poter rappresentare tutti. Poi diventa difficile anche per loro perché i Comitati "No-Gronda" o i Comitati "No-Tav" stanno a dimostrare che anche nelle regioni in cui c'é un partito su cui si impernia una maggioranza, non si riesce, da parte di quello stesso partito, a comprendere le ragioni dei cittadini: saranno dirompenti, saranno inerenti istanze locali ma passano sulla carne delle persone, quindi bisogna capirli.

Rockpoeta: Altro tema molto importante: l'edilizia pubblica.
In quel depliant che ho letto sul tuo blog, e che é riassuntivo dei punti essenziali del programma, si trova scritto che, cito testualmente, "vorreste avviare un programma straordinario di edilizia residenziale pubblica per le giovani coppie e e le famiglie in difficoltà" peraltro specificando con chiarezza anche dove reperire le risorse economiche per farlo: qualcuno della parte avversa potrebbe maliziosamente chiedervi se parlando di coppie giovani fareste distinzione tra coppie eterosessuali, gay e transgender? Credo di immaginare la tua risposta, che però voglio sentire dalla tua voce, ma mi chiedo se non temeresti, anche in questo caso, di trovare una forte resistenza all'interno del PD. Non dimentichiamo che nel PD c'era fino a poco tempo fa, parlo a livello nazionale, gente come la Binetti e Rutelli...

Marco Daneri: Certo... I bisogni dell'individuo sono quelli che devono essere messi al centro dell'agire della cosa pubblica, e quindi anche per chi si accinge a governare la Regione questo punto deve essere la stella polare: il bisogno dell'individuo prima di tutto. Nel momento in cui una persona esprime un bisogno di sanità, di previdenza, di lavoro di casa, é un cittadino che ha un bisogno a cui uno Stato democratico deve dare una risposta. Questa é la chiave di volta nel senso che il bisogno del cittadino deve essere posto al centro dell'agire dell'amministrazione progressista che costituisce l'alleanza di Centrosinistra. Questo, a mio avviso, deve essere il primo gradino. Poi dopo se ci sono coloro che vogliono far entrare nell'agire dell'amministrazione pubblica locale, il tema "famiglia", per me la famiglia, visto che la domanda me l'hai posta, é l'insieme di due persone che costituiscono un nucleo che rafforza il tessuto locale come quello nazionale; un progetto di vita insieme é un qualcosa che é già un passo più avanti rispetto a due individui lobotomizzati all'interno di una società in cui uno guarda in cagnesco l'altro.

Rockpoeta: Perfetto. Parliamo di un tema molto dibattuto qui da noi in campagna elettorale ossia la moschea: favorevole o contrario alla sua costruzione e se sei favorevole perché e soprattutto vorrei anche sapere se ritieni la sede attualmente proposta quella più idonea?

Marco Daneri: Allora, io sono ateo e questo fa sì che mantenga un'equidistanza con tutte le confessioni religiose che per me hanno il medesimo diritto di potersi esprimere e manifestare come stabilisce anche la Costituzione. Dopodiché, negli anni le comunità che si sono insediate nel nostro Paese hanno portato inevitabilmente una modifica anche delle confessioni religiose: trent'anni fa, probabilmente, era impensabile di avere una comunità islamica a Genova di queste dimensioni. Oggi c'é ma non c'é per caso: c'é perché é un bisogno della nostra città, della nostra regione del nostro Paese. Ed allora se queste persone, ad un certo punto della loro vita, progettano di vivere con la loro compagna, con la loro famiglia, nel nostro Paese, bisogna dare le condizioni che sono garantite dalla Costituzione. Non é alzando una saracinesca per pregare in un garage che si fa integrazione. Dove farla? Io ricordavo il Lagaccio quando era quello a cui é legato il nome ossia un lago in cui a quel tempo c'erano leggende anche di scomparse di minori ecc.... Adesso in quel quartiere, che é un quartiere popolare c'é una composizione che é completamente diversa da quella di trent'anni fa.

La città deve dare una risposta a queste confessioni religiose altrimenti non integra, separa; non assorbe, divide. Il luogo va concordato con i cittadini. Ed é la cosa difficile perché i cittadini del quartiere non devono presagire un progetto calato dall'alto, ma devono essere protagonisti di questo processo di integrazione; se percepiscono una scelta fatta a tavolino, la rifiutano come rifiuterebbero un traforo deciso a Roma per far passare un treno superveloce. I cittadini vogliono essere coinvolti nelle scelte dell'amministrazione pubblica; e questo passaggio logorante, difficile, lungo e soggetto a risultati incerti da parte di chi amministra, é l'unico passaggio che consente che una scelta di civiltà sia una scelta condivisa. Questo é quello che credo che si debba ancora provare a fare in quello o in altri quartieri genovesi per decidere dove collocare una struttura come questa. Quindi certamente Genova deve pensare alla realizzazione della moschea per creare le condizioni di integrazione e non di esclusione di questa parte di cittadinanza che ricordo potrà anche votare alle prossime elezioni amministrative il Sindaco di Genova perché in molti casi stiamo poi parlando di concittadini e nemmeno di extracomunitari o comunque di stranieri. Termino con una battuta: il mio ricordo della Lega é quello della Lega dei Pensionati della CGIL. All'epoca quello era il mio pensiero della Lega, ossia l'unità di persone che arrivate alla terza età continuavano a pensare di essere un servizio per il quartiere e per la società, un bene per il loro bagaglio di conoscenza. La nostra regione, come il resto del Paese, ha travolto il senso di questa parola facendola diventare un simbolo di esclusione perché se uso il fazzoletto verde dentro un bavero e sono un ministro, allora a questo punto sono una persona di parte che non rappresenta più gli interessi del Paese, come vediamo ogni giorno, ma quelli della mia forza politica. E' questo il deterioramento che vediamo da anni nella classe di governo.

Rockpoeta: Ti lascio quest'ultima domanda per dire quello che tu ti senti di dire ancora: per qualunque cosa che magari non ti ho chiesto e vorresti ancora aggiungere in questa intervista. Insomma parafrasando come si diceva a scuola, domanda a tema libero.

Marco Daneri: Ti lascio ripercorrendo quello che avevo già toccato con una battuta: mi considero una persona di parte, orgogliosamente di parte. Non ho l'ambizione di piacere a chiunque. Diffido di quel politico e di quella forza politica che vogliono porsi al centro per piacere agli interessi opposti. Ho l'ambizione di essere radicato in quella parte di società che non accetta l'esistente sia esso lo sfruttamento capitalistico delle ricchezze dell'Amazzonia, sia esso l'esclusione dovuta all'appartenenza a razza, religione o altro. Quindi tutte quelle persone che ritengono di avere l'ambizione di essere rappresentate da un cittadino che non vuole piacere a chiunque e che soprattutto non lo farà mai, sono uno di quei candidati e mi presento con la Federazione della Sinistra.

Rockpoeta: Grazie é tutto. E grazie anche per questa intervista.

Marco Daneri: Grazie a te.
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22 commenti:

Chit ha detto...

Bravo Daniele, sei l'unico oltre a Santoro ad essere riuscito a bypassare la censura governativa che è stata messa su queste elezioni regionali.
Importante leggere per una volta di idee e programmi e non leggere le solite sterili polemiche su questa o quella dichiarazione.
Credo che i tuoi corregionali non possano che ringraziarti per questo 'servizio' ;-)

Raimondo - Niente Barriere ha detto...

Mi associo a chit, bravo Daniele, mai come questo momento abbiamo bisogno di sapere le idee e i programmi di chi si vuole occupare del bene pubblico (cosa che in questo insulsa e inutile campagna elettorale non è stata minimamente fatta).
Un saluto :)

il mio nome è mai più ha detto...

Te la sei cavata benone, eh?
Il tuo intervistato mi è parso razionale e moderato nei toni.(e tu sai che non sono certo di sinistra).
Quindi, per allacciarmi a quello che ha scritto Chit, se un paragone con Santoro dev'esser fatto, tu lo batti di gran lunga. Per garbo, buona educazione e serietà.

Jessica Moh ha detto...

Ciao Daniele, ti invito a votare la T-SHIRT "Brudstock 2010 13a edizione" e ... magari se possibile.... un gentilissimo passaparola!!!
grazie e kisses

Anonimo ha detto...

Censura delle trasmissioni, non censura...ti dirò che questi discorsi mi hanno stordita!Tutto il cicaleccio che c'è stato mi ha stancata.Probabilmente non avrei comunque seguito alcuna trasmissione e non perchè io non devo andare a votare, ma perchè sono STUFA!
Troppe parole e fatti zero.Non ho più voglia di essere presa in giro.

Spero che in Liguria le cose possano andare meglio, perchè in Abruzzo stanno davvero precipitando.Non so come fermeremo questo disastro.

Ho apprezzato le parole del candidato che hai intervistato.
Ma sono poco convinta circa i sindacati.Daneri afferma che "hanno capito tardi", se non erro.Io sostengo che invece sapevano e sanno, altro che!Ma magari il mio discorso è più legato alla CISL...

Complimenti!:)

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ENNE: grazie davvero!

CHIT: é stata una grande emozione poter fare vera informazione politica.

PER GUERNICA: I Sindacati forse hanno in molti casi fatto orecchie da mercante ed in effetti ci sono molti che lo sostengono. Oggi cmq é una situazione insostenibile e non possono più far finta di nulla.

marina ha detto...

molto interessante e che bella grinta di giornalista che hai!
complimenti, marina

Uhurunausalama ha detto...

Eccola l'informazione,quella VERA...Complimenti!

Alberto ha detto...

Finalmente argomentazione serie. Bravo Daniele. Io però voto in Lombardia anche se sono ligure. A tutti buon voto.

upupa ha detto...

Come sempre ti faccio i miei complimenti...
Speriamo che di queste persone ce ne siano tante....

luce ha detto...

Perfetta armonia tra domande dirette, pertinenti e stimolanti e una serie di risposte convinte e convincenti, di cui abbiamo bisogno.
Una bella prova di giornalismo serio e di politica concreta.
Bravo.
Un abbraccio

Gians ha detto...

Intervista interessantissima. Premetto di nutrire poca simpatia per i sindacati di qualsivoglia temperanza politica. Bene anzi benissimo hai infatti a porre la domanda su quali siano i deficit sindacali in tema di precariato. La risposta del Sig. Daneri in questo caso mi è parsa davvero politica e quindi insoddisfacente. Cosa significa: " La CGIL l'ha conosciuto troppo tardi questo contesto. Poi la mia militanza é diventata militanza politica ed in questo ambito mi sono sentito più libero di scoprire, conoscere ed approfondire questo tema"? Forse che i sindacati hanno le pezze di mortadella sugli occhi o che magari istruiscono i loro adepti in modo tale possano portare la testa fuori dal sacco, solo quando sono pronti a mettersi in politica? Questa affermazione del tuo intervistato, spiega molto bene quale sia l'inutilità, per noi lavoratori di rinunciare a qualche soldo dalla nostra busta paga. Ottimo lavoro

Damiano Aliprandi ha detto...

Bravo Daniele, oltre ad essere un grande poeta sei anche un ottimo giornalista. Un intervista ben fatta e anche con domande fastidiose circa l'alleanza con il PD.

Io per la prima volta mi asterrò e ho iniziato il mio post parlando proprio della tua Genova.

Daneri è un ottima persona ma verrà fagocitata dal sistema che ormai è impresentabile. e ANCHE Lì C'è UN FORTE odore di 'ndrangheta. E non con i suoi avversari...

Carmine ha detto...

che bella intervista daniele, anche perchè ci hai fatto conoscere un politico, che non si inventa in uno spot da 5 secondi, bene ci hai fatto capire che fare politica è anche una cosa serie ma dovrebbe essere cosi

Alligatore ha detto...

Nonostante tutto io ho votato, perchè credo che votare bene, fa bene al voto. Interviste come le tue lo dimostrano. Bravo.

fabio r. ha detto...

complimenti come sempre Dichter (ora ti ci stai abituando no?) bel colloquio!

Matteo ha detto...

Bella intervista. Io non sono d'accordo con la politica delle alleanze di Rifondazione. Ho votato scheda nulla per questa ragione, comunque ciò non significa che non ci siano candidati apprezzabili (anche se magari sono pochi) e che credono in quello che fanno.
Penso però che no si discuta abbastanza del modello di società che si è interessati a realizzare. Va bene parlare di questioni concrete, ma quale società abbiamo in mente? Penso che neanche la FdS sia abbastanza chiara su questo.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PS: c'é stato un errore. Ho fatto le prove per mettere il post di domani é l'ho pubblicato per sbaglio. Il titolo à quello lo trovate dalla mezzanotte di stasera.

Gians ha detto...

E io che mi ci ero precipitato. ;)

upupa ha detto...

Pensavo fosse il mio PC....ok a domani

Alberto ha detto...

Infatti mi ero immaginato una cosa del genere. Io per queste cose ho un blog di prova. Ciao.

Bruno ha detto...

A questo punto penso che Burlando abbia vinto.
Vedremo se riuscirà a farsi eleggere consigliere e a portare avanti queste idee, comunque bene che non ha vinto Biasotti, ma Burlando ha governato molto male in questi anni...