lunedì 23 novembre 2009

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Dati Fasulli?

Prima di partire con il "vero post", o meglio con l'argomento principale del post, pochi piccoli flash

La situazione nelle carceri peggiora: Anche a Genova é sempre peggio. Questo articolo mostra la drammaticità della situazione in Italia per alcune carceri ma é semplicemente la punta di un iceberg che oramai non può essere occultata. Ma il corpus dell'iceberg é purtroppo ancora molto nascosto.

Intanto devo riscontrare come le Centrali Nucleari siano "sicure" e come se c'é un allarme le popolazioni vengono subito avvisate.... Ops, scherzavo!

Ed a proposito di dati fasulli, sembra che gli scienziati stiano mentendo sul Global Warming. Sembra che un hacker sia entrato nelle mail di certi scienziati ed abbia visto che sono d'accordo nel falsificare i dati al riguardo. Avrebbe quindi reso pubbliche queste mail che anche il New York Times ha pubblicato dando molto risalto alla scoperta.

Non so se possiamo considerare attendibile questa notizia, o meglio se davvero nonostante tutto non ci sia in atto un cambiamento climatico, ma resta il fatto di un atto che sembra mettere in luce, apparentemente, un piano per mistificare il futuro. Mi chiedo però perché ma soprattutto come possono sperare che altri scienziati non se ne accorgano e possano smascherarli? Notizia da seguire nei suoi sviluppi

E sempre a proposito di dati fasulli (anche se in realtà definirli tali non é proprio corretto e giusto a mio avviso - poi capirete perché- ....) veniamo al corpus del post.

Ad ora, ossia nel momento esatto in cui vi sto scrivendo, la raccolta delle firme per l'appello su Repubblica on line lanciato da Saviano (e che anch'io ho firmato) contro la riforma sui processi brevi à arrivata ad oltre 320.000 firme.

Riflettevo in questi giorni sulla valenza di certi numeri e sul come in realtà anche i numeri talvolta possono essere opinabili e talvolta anche interpretabili. Raramente, ma capita, sono e possono essere impietosi nel loro responso.

In questo caso, quello dell'appello-petizione di Saviano, i numeri danno luogo ad una perplessità. Ossia quanto siano effettivi. Attenzione, non intendo reali (lo sono di certo) o attendibili (sono convinto anche di questo, nessuna dietrologia quindi nelle mie parole) ma intendo concretamente utilizzabili.

Mi chiedo quante di queste firme sono solo "corrente di pensiero" senza voglia di sforzo concreto di cambiare.

Vedo di essere più chiaro lol: se domani Saviano chiedesse di protestare a Roma in Piazza del Popolo contro questo DDL con una maglietta con scritto "Io sto con Saviano" o anche senza maglietta, e richiedesse la presenza, con forza, quantomeno, come minimo, di tutti i firmatari di quella petizione, quanti di voi, di noi (l'ho firmata anch'io eh!) sarebbero pronti ad essere fisicamente presenti?

Quante quindi, di quelle firme fino ad ora raggiunte sono effettive e non dettate da "emotività pantofolaia" prive pertanto di alcuna molla e spinta a lottare al di fuori del nostro salotto di casa?

E, ripeto, quanti di voi, noi, domani o mercoledì sarebbero pronti ad andare a Roma? E, permettetemi una piccola vis polemica, non rispondete subito "io sì", convinti che intanto non c'é il rischio della controprova. Saviano (ma non solo lui) potrebbe sorprendervi....
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38 commenti:

Kylie ha detto...

Buongiorno, temo che la vita pantofolaia, al momento, sia preferibile ad una vita di lotta per questioni anche molto importanti.
Questo non significa che tale soluzione sia corretta o giusta, semplicemente è la più comoda.
Evidentemente è facile indignarsi, più difficile fare concretamente qualcosa per far sì che all'indignazione segua un effetto reale.

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Caro Daniele,
col tuo solito stile "minimale" che ti invidio, poni sul tappetto delle questioni enormi, che tra l'altro sono tra loro in qualche modo correlate. E' possibile avere nella società tecnologica un'informazione verace, cioè un'informazione non necessariamente vera, ma in cui chi informa ha l'intenzione di dire il vero? E come è possibile influenzare il mondo in cui viviamo da parte di singoli individui?
Sulla prima, devo dire che sono pessimista: interessi economici troppo grossi perchè la verità non soccomba. Non rimane che esercitare la propria capacità critica allo scopo di selezionare tra tutta la robaccia che ci viene propinata.
Sulla seconda, che dirti? Non credo che apporre la 320.001 esima firma cambi le cose più di tanto, e credo che raccogliere firme sia più che altro un atto disperato da chi non sacosa fare in questo mondo instupidito dai media. Non credo che poi il punto sia neanche partecipare ad una manifestazione: dipende da tantissimi fattori, gli impegni personali, la vicinanza al luogo della manifestazione, anche fattori contingenti come essere momentaneamente malati...
A volte, aggiungerei, tanti, soprattutto giovani, vanno alla manifestazione per un certo piacere. Rivedere amici lontani, ma soprattutto una certa atmosfera magica del vedersi in tanti apparentemente con le stesse idee costituisce una sorta di nutrimento, di conferma nei propri ideali.
L'importante infine, mi pare stia in una certa coerenza di vita: riuscire comportarsi coerentmeente sul luogo di lavoro come tra i propri cari, esercitare la propria capacità critica: altro non posso aggiungere.
Scusami per la lunghezza del commento, ma la colpa, in realtà il merito, è tutto tuo: proporre temi così complessi :)

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

PER VINCENZO: onoratissimo del tuo "commento lungo" che ho letto con grande piacere. Purtroppo mi trovo a condividere la tua disamina. Osservo solo che forse si dovrebbe capire che, senza arrivare ad essere rapiti ed ammassati tutti allo Stadio Olimpico di Roma dai militari, siamo davvero alla frutta per quanto riguarda la libertà e la ripresa nel nostro Paese. Se tutti capissero questo, non ci sarebbero, o quasi, impegni personali a fare da discriminante, non ci sarebbe il giovane che va alla manifestazoine come ad una gita in campagna., ecc...

Il dramma é che non lo capiscono. E continuano a non rendersene conto.

Ciao
Daniele

giudaballerino ha detto...

Per come la vedo io ci sono due modi di interpretare il dissenso, la protesta, la manifestazione. C'è chi la intende come uno strumento per cambiare le cose, quindi scendendo in piazza o firmando una petizione, si aspetta o quantomeno spera che le cose possano cambiare.
C'è poi chi intende la protesta come un "semplice" atto di dignità. Mi spiego meglio. Non scendono in piazza con la speranza di riuscire a cambiare le cose, ma semplicemente per dire "Io con questa gente nn ho niente a che fare, e manifesto pubblicamente il fatto che non sono complice nè connivente di questa amministrazione". La seconda denota una visione decisamente più pessimistica del tutto, ma per questo non meno dignitosa

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIUDABALLERINO: ok, possiamo anche dare dignità a questa seconda frangia sono d'accordo con te (io sostengo che ce n'é una terza che resta "emotivamente pantofolaia" ) ma il problema é che oggi questa posizione pessimistica a metà é purtroppo non più utile.

Il "pessimismo a metà" non porta a nulla. Dignitoso ma, nel contesto attuale, inconcludente temo.

Ciao!
Daniele

vale ha detto...

Ciao Daniele, apprezzo molto il tuo post, perchè affronta una riflessione che anch'io trovo a pormi sempre più spesso. La risposta che so darmi è che vedo un sensibile scollamento tra posizioni teoriche, o meglio ideali, e pratiche azioni di protesta o semplicemente di dissenso chiaramente espresso. Sono d'accordo col commento del nostro amico giudaballerino sul fatto che entrambe le posizioni siano rispettabili e dignitose, tuttavia la mia idea di partecipazione mi porta, ahimè, su una linea meno tollerante della sua. Mi spiego: credo che soprattutto in questo momento storico ci sia forte bisogno di esserci un bel po' di più. Non basta firmare appelli, non basta indignarsi: si deve agire fattivamente e massicciamente per cambiare certe cose e cambiarle subito. Parlo di proteste pacifiche, intendiamoci, ma forti, energiche, importanti. Bisogna metterci la faccia, il tempo, le energie e la speranza che dobbiamo assolutamente tenerci stretta.
Ho firmato l'appello di Saviano e sono pronta, per l'ennesima volta, a scendere in piazza per dire no allo schifo che questo paese è diventato e per non farmi togliere, oltre al lavoro e alla possibilità di fare i progetti che vorrei, anche la libertà e la dignità.
1abbraccio e scusa per il noioso sproloquio...ma il discorso mi ha preso la mano.
Vale

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER VALE: noiososo sproloquio? Non mi pare :-))).

Credo anch'io che si debba agire anche e sempre di più al di fuori della rete con internet che cmq deve restare un importante mezzo di opinione e informazione.

gigi ha detto...

Il più importante mezzo di protesta è il voto. Si può firmare una petizione in milioni, scendere in piazza in migliaia, ma è tutto inutile se non si va a votare.
Con immensa amarezza constato ad ogni elezione che gran parte dei miei coetanei se ne sbatte altamente, salvo poi lamentarsi che le cose non vanno ecc. ecc.
Certo la "mobilità" dei lavoratori non aiuta, ma è una giustificazione parziale.
Il problema di fondo è che siamo un popolo ormai viziato, a causa della "percezione" del benessere che abbiamo, ma che è una mera illusione. Un altra causa è che siamo fondamentalmente "isolati" da tutti gli altri, per cui per ogni sforzo di lotta si ha l'impressione di doverli far da soli, una sorta di annichilimento di massa.
Quiz
Cos'è che ci procura la percezione del benessere e ci isola dagli altri??
LA TV!!!
non solo, chiaro, ma è l'unico strumento che ha l'accesso a tutte le menti.
So di aver appena scoperto l'acqua calda, ma non credo che le cose cambieranno finchè si farà consumo di questo strumento del diavolo.

Sileno ha detto...

Caro Daniele, io concordo particolarmente con gigi che dice:" il più importante mezzo di protesta è il voto".
Ho firmato la petizione, ma per me scendere in piazza significa farlo al seguito di una forza organizzata,( partito o sindacato), della quale conosco il programma globale, ma non credo al "Messia" di turno che pur partendo da nobili principi, alla fine può lasciarmi in un pantano, perché, particolarmente in questo ultimo decenni, troppi condottieri hanno alla fin fine risolto solo i loro interessi particolari.
A buon intenditor...
Ciao

Alessandro Tauro ha detto...

Posso farti i complimenti per il modo in cui hai trattato con magistralità l'argomento spinoso che è il centro del post?
Anzi, non chiedo permesso e te li faccio ugualmente! :)

Inizio dicendo che sposo in pieno il commento di giudaballerino: sono presenti due approcci fondamentali per quanto riguarda l'indignazione civile in questo paese.
La prima è quella che guarda alle raccolte di firme e all'informazione in rete come punto di partenza per un successivo atto di protesta di piazza. La seconda è quella che vede una petizione on-line come una modalità alternativa, virtuale di protesta, altrettanto determinante (nell'era dell'informazione estesa, ha un grosso valore) e ritengo anch'io che abbia la stessa dignità della prima.

Il problema vero però è quello della terza categoria: in quanti si preoccupano di firmare una petizione per inerzia telematica? In quanti magari si convincono a firmare qualcosa che trovano anche di scarso interesse solo perché l'hanno firmata già in 300 mila persone?
Quanti di questi sarebbero disposti a tradurre questa indignazione in atti concreti?

Sono il primo a pensare che il grosso del lavoro sia informare la popolazione di questo paese (non farei ciò che faccio altrimenti) e credo che sia un passaggio propedeutico: senza diffondere universalmente ciò che si ritiene sia giusto far conoscere a tutti, ogni successivo atto di indignazione e di protesta rischia di essere il solito atto di parte.

Ma il nodo resta e sarebbe davvero curioso conoscerne l'estensione: quanti sono disposti a mostrare il proprio sdegno in ogni forma e con piena convinzione e non solo con un comodo click?

Marcello ha detto...

Quello che dici su Saviano, l'appello e la mobilitazione è una cosa che penso da tanto tempo. Internet ha reso possibile la nascita di una figura un tempo impensabile (o perlomeno forse c'era già potenzialmente), quella del rivoluzionario da web. Quello che tutto fa schifo, quello che facciamo lo sciopero sul web, quello che facciamo la rivoluzione, o anche quello che io sto col crocifisso, ma poi parcheggiano in seconda fila, evadono le tasse, cercano la raccomandazione per il figlio, e cose così. Magari in piazza non ci vanno, o forse sì, boh.
Sul cambiamento climatico: io non mi preoccuperei troppo di questo o quel dato alterato. L'ultima parola, spetta alla comunità degli scienziati.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ALESSANDRO TAURO: Grazie!!!! Complimenti presi e che fanno molto piacere!

Commento magistrale il tuo. Anch'io sostengo che in questo momento così buio, sia compito "nostro" fare come gli amanuensi: informare per l'oggi e per chi un domani vorrà invece reagire.

Resta il fatto che avverto sempre più impellente il bisogno di agire in concreto per tentare di salvare ora una situazione di degenerazione sociale devastante e che si sta propagando in maniera rapida estendendosi ovunque.

Ciao!!!
Daniele

PER MARCELLO: Concordo con la tua osservazione; questo "rivoluzionario del web" in realtà é il "conformista" di gaberiana memoria o se vuoi il benpensante che vuole fare la rivoluzione comoda.

In un mondo di ossimori considerati normali (guerra di pace ne é un es.) almeno "rivoluzione comoda" vorrei evitarlo.

A presto!
Daniele

luce ha detto...

Carissimo,con la capacità di dire cose grandi con una semplicità pregevole e profonda tocchi una serie di argomenti belli tosti!
Cerco di dirti quello che penso su tutto( e spero di non essere "pallosa" lol)
Le carceri? E'una vita che sono sovraffollate.7 anni fa un mio cliente mi pregava il trasferimento di carcere perchè a Bari erano in 8 in una cella, e se dico cella intendo cella piccola.Bisognerebbe creare strutture alternative per i reati minori, creare pene ad hoc senza il carcere per reati a rilevanza sociale meno incisiva..insomma tutte cose per un paese civile e il nostro non lo è.
Le centrali nucleari? Quelle sono sempre pericolose, come tutte le centrali ad energia non alternativa, quindi niente di nuovo sotto il sole( anzi magari sotto il sole è meglio che ci costruiscAno una bella centrale ma non conviene alle lobby delle enrgia, non convieneeee..)
Haker che scoprono dati? E speriamo che ci siano sempre di più haker che magari scoprano le bugie che si scambiano quelli che contano senza contare su di noi.
La partecipazione? Essa è soggettiva, e come dice Gigi l'unico potere che abbiamo è il VOTO unito ad una coscienza sociale che molti perdono per strada tra compromessi, amicizie, raccomandazioni ,egoismi,tornaconti e cose della vita sporche e cattive.
Che ci vuole coraggio a vivere, questa è la verità
Io ho firmato, non potrei andare a Roma ad una manifestazione per problemi contingenti, ma quando ho firmato mi sono sentita parte di qualcosa di giusto e continuo a sentirmi tale se parlo a chi non la pensa come me, cercando di convincerla e quando qualcuno riflette con le mie parole , beh, un piccolo risultato penso di averlo ottenuto.
E nel frattempo sono contenta di sentirmi parte di qualcosa se leggo te e chi ti commenta; mi sento come dire, in "famiglia".
E mi sento meno sola.
Un abbraccio.

Damiano Aliprandi ha detto...

In effetti caro Daniele, firmare una petizione non costa nulla. Poi bisogna vedere chi di loro scenderebbe in piazza per dei temi concreti e non superficiali. E soprattutto manipolabili.

Io non concordo con Gigi sul fatto del voto, per assurdo queste scorse elezioni, e anche le stupide primarie, la gente ha partecipato in massa. Senza cambiare nulla.

Anonimo ha detto...

Beh...ma sai quanti dati falsi e bugie ci becchiamo???
Indubbiamente, se tutto ciò è vero, verrà smascherato. La verità prima o poi viene sempre a galla; purtroppo spesso quando è troppo tardi...

A Roma???
E andiamoci in piazza!

Mk ha detto...

E' ovvio che una società che sta diventando sempre più ignava e pigra usi gli argomenti per conversare mentre si aspetta che gli altri combattano le battaglie anche per loro.E' fisiologico,naturale.Fino a quando non gli brucia il sedere ...allora sì che lo alzano e vengono allo scoperto...
Ciao Dani:)
Mk

DS ha detto...

quella storia degli hacker non la sapevo e mi ha un pò disturbato. in ogni caso, evitare dati per non smontare la propria tesi è sempre stato un trucco dei governi. ma in questo caso però si tratta di altro. quindi io non darei tanto peso alla questione. è come nascondere l'eccezione. la regola rimane un'altra. ma si sa, oggi come oggi si da molto più risalto alle eccezioni perché fanno notizia. e rischiano di passare per regole.

fabio r. ha detto...

mah... ho letto anch'io la storia degli hacker e non sono convintissimo... mi sa un po' di bufala... spero cmq che questa "rivelazione" non dia una scusa valida ai grandi del pianeta per continuare a fregarsene dell'ambiente con tranquillità, che la vedo brutta per Copenhagen, dopo kyoto...

gians ha detto...

Caro Daniele, siamo un popolo di firmatari, ultimamente non ricordo più quante petizioni ho sottoscritto. Ma va bene così. Ora mi concentro sull'argomento a me più caro, anche per una questione geografica. Pare cosa quasi certa che uno dei siti nucleari italiani, verrà realizzato nella mia Terra, ora io ho pronta la petizione, in certi casi è meglio fasciarsi la testa, ancora prima di rompersela, ma credimi, sarai tenuto informato, e se vedrai un pazzo che blocca i lavori stendendosi sull'asfalto davanti ai carri armati, potrai di certo dire; Quello è Gians. Un abbraccio.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIANS: ehi non fare l'egoista LOL! In quel caso chiamami che vengo a stendermi anch'io!!!! Altrimenti gli amici a che servono :-)))

Alligatore ha detto...

Certo va bene firmare una o dieci o cento petizioni, va bene andare a manifestare, ma credo che il voto sia ancora importante. Dobbiamo capire che è nelle istituzioni che vanno fatte funzionare le cose, ed è quindi importante avere rappresentanti in queste. Vedete cosa è successo a fregarsene del voto, a dire sono tutti uguali, mi avete deluso ecc.? Detto questo, non esitono governi amici, e, anche quando si hanno rappresentanti nelle istituzioni, bisogna firmare appelli e andare in piazza se non fanno quello che riteniamo giusto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ALLIGATORE: sono tutti uguali però o meglio c'é il peggio ed il meno peggio. Io ho deciso già da due elezioni (nazionali ed europee) di far verbalizzare il mio "non-voto". Non voglio più votare chi decidono loro e partiti che cmq non mi rappresentano per niente.

Se ci fossero proposte nuove e serie (lo Zapatero della situazione tanto per chiarirci) le cose sarebbero differenti. Se ci fosse una classe poltiica dirigente nuova e più seria e più combattiva, sarebbe diverso.

Ma tutto questo per cui io voterei, non c'é. Purtroppo.

E dobbiamo essere noi dal basso a dare segnali sempre più forti di inosofferenza, noi dal basso a non accettare più le briciole. Noi dal basso a riprenderci quello che ci hanno rubato.

Ciao ed a presto :-))
Daniele

maria rosaria ha detto...

tempo fa, proprio tu scrivesti che oggi non si scende più in piazza come si faceva un tempo e per molto meno rispetto ad oggi. mala tempora currunt!
un bacio

Licia Titania ha detto...

Tu rischi sempre in prima persona, pubblicando le tue opinioni con tanto di nome e cognome. Ma non siamo tutti uguali. Il coraggio, diceva don Abbondio, chi non ce l'ha non se lo può dare...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER LICIA TITANIA: se uno il coraggio non ce l'ha, gradirei almeno che avesse la decenza di non millantare di averlo. Spesso la rete permette questo giochino. E non é solo una questione di nome e cognome. L'Incarcerato (ma potrei fare anche altri esempi quindi mi scuso con gli altri non nominati) é un blogger coraggioso e di denuncia anche se non si conosce il suo nome di battesimo.

Non hai coraggio? (E' un TU IMPERSONALE OVVIAMENTE, non mi permetto certo di fare questa considerazione su di te) Ok non agire.Posso stigmatizzare questo tuo comportamento, disapprovarlo, osteggiarlo e fieramente non condividerlo, ma nel suo essere rintanati nel proprio cortiletto, é cmq coerente. Non condiviso, pavido, ma coerente.

Invece chi é come Don Abbondio ma poi si vuole spacciare per supereroe e firma certe petizione per "inerzia telematica" come ha brillantemente scritto ALESSANDRO TAURO nel suo commento in questo post, mi infastidisce notevolmente.

Ciao
Daniele

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

PER MARIA ROSARIA: e' vero ne scrissi già a suo tempo. Ma la situazione é solo peggiorata. Complimenti, lettrice attenta :-)))

amatamari© ha detto...

Guarda caso proprio adesso che la Conferenza di Copenhagen è fallita spuntano fuori gli hacker ed il grande complotto...

gians ha detto...

Troppo buono, ma poi che facciamo sotto i cingoli? ci diamo di gomito e ci diciamo ma quanto siamo eroici! :))

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER GIANS: potrebbe essere un'ideona LOL! :-)))

Jessica Moh ha detto...

Ciao Daniele, credo tu abbia messo il dito sulla piaga.
In Italia c'è ancora tanto menefreghismo, troppo da parte del cittadino e ancor di più dal politico.Menefreghismo che ora dovrà fare i conti con una lunghissima e impietosa crisi. Menefreghismo pesante come un macigno e sorretto da una fune oramai completamente "sfilettata".
Ora non viene nemmeno riconosciuto il "diritto all'acqua", diritto insito nella natura umana. Siamo alla follia, una follia contagiosa che partorirà molti rimpianti, dopo, ma dopo è troppo tardi!
kisses

il mio nome è mai più ha detto...

Io non ho ancora firmato, pensa. Figurati se scendo in piazza. Non mi sono mai piaciute le piazze: ci sono andata solo una volta e me ne sono pentita.
Credo, invece, all'arma del voto, nonostante tanto scetticismo.

ps. perchè mai i militari dovrebbero rapirvi ed ammassarvi allo stadio Olimpico?

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

PER ENNE: E' lo stadio più capiente d'Italia credo, forse anche più del S.Paolo e di San Siro. E poi é centrale, é equidistante per tutti, salvo quelli del luogo che sono fortunati e quindi più vicino LOL!

Tornando seri, in una dittatura 'tradizionale", finirebbe così... Ma la nostra oggi, come ho più volte scritto qui su questo blog in passato, é una "Dittatura Moderna" quindi non ha, quasi mai, il bisogno di ricorrere a questi sistemi. Usa la Tv ed i media per abbacinare le menti. E funziona, accidenti se sta funzionando. Governo ed Opposizione sono a braccetto in questo progetto.

Per cui, tranquili; avete problemi con il digitale terrestre? Verranno in soccorso molto presto.

Non possono permettetsi che voi vi possiate riabituare a pensare, né che anche noi si pensi....

Buonanotte :-)))
Daniele

Silvia ha detto...

Ciao caro Daniele...Finalmente riesco a passare!

Riguardo al post non vorrei essere banale ma tra il dire e il fare c'è sempre di mezzo il mare, purtroppo.

Stufa anch'io di accettare le briciole sinceramente non so più chi votare...Ma andrò lo stesso!
Non posso/voglio lasciare tutto in mano agli "altri".

Un bacio! A presto...

Anonimo ha detto...

Caro Daniele,
per quanto riguarda le condizioni delle carceri. E' un problema enorme e niente affatto solo italiano. Ricordo benissimo grossi scandali e proteste in Francia. Le condizioni delle carceri ed in general le condizioni della giustizia sono una violazione dei Diritti Umani che richiederebbe un po' più di attenzione.
Interessante anche la notizia sul global warming. Devo dirti la verità che io sono diventata piuttosto cinica su questi soggetti. Quando vedo grandi allarmi che mobilitano i potenti comincio subito a chiedermi chi ci guadagna...Andrebbero letti i vari trattati internazionali sul soggetto per riuscire a capirlo...
Su quanto le persone siano disposte a scendere in campo per difendere le loro idee... beh, penso che tu abbia ragione. Ma è davvero necessario dover andare fino a Roma per poter creare un effetto?

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

PER ENRICA: beh era un esempio :-))) Purtroppo mi spiace vedere che molti hanno un atteggiamento di ignavia totale. Cmq se Roma non va bene, potremmo fare Genova? Ops, qui abbiamo un conflitto di interessi LOL!!!!

il mio nome è mai più ha detto...

E invece se siamo qui ad esprimere le nostre opinioni, che spesso non coincidono, vuol dire che la democrazia non è affatto morta, nè che possa essere in pericolo.
Sai che ne sono convinta.
Pessimista nel privato, sono pubblicamente serena.
:-)

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

PER ENNE: le possiamo esprimere perché di fatto tentano ed in parte riescono, di relegarci in un angolino a parlare tra noi pochi intimi. Possiamo perché oramai il lavoro che hanno fatto di lobotomizzazione mentale degli Italiani é riuscito. Possiamo ma cmq .... fino ad un certo punto.
Poi censure di blog, (ancora recentemente ce ne sono state) giornalisti isolati, o uccisi o ancora l'omertà che lo Stato ed i media tengono su molti fatti (dalle carceri alle navi radioattive in Calabria).

Ottimismo pubblico: si può sempre credere che le cose cambieranno per cui.... :-)))

Anonimo ha detto...

Però se ci fosse un referendum, credo che molti di quei 320.000 voterebbero a favore di Saviano. Forse del tutto inutile questo riscontro non è.