domenica 12 luglio 2009

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Morti in Carcere

L'incarcerato punta (il dito) ed io volentieri rilancio.

Il tema é scottante, di quelli che non si vogliono sentire nominare, di quelli che poi ci si sente dire che scriviamo "cazzate" ma io, come anche l'incarcerato, siamo maledettamente ostinati nel voler trattare temi scomodi e che spesso altri snobbano.

Parliamo di morti nelle carceri: da suicidi reali per carcere inumano fino a suicidi dubbi se non perfino evidentemente costruiti ad arte ( caso Lonzi a Livorno e Niki a Sollicciano sono solo due dei tantissimi esistenti).

E' impressionante facendo un po' di ricerca in rete vedere quanti sono questi "incidenti" nelle varie carceri italiane. Sapevo già di questi dati e di questa realtà ma toccarla nuovamente con mano per questo post e questa ricerca é stato traumatico.

Peraltro qui in realtà il tema é ancora più circoscritto: parliamo, come potrete vedere molto più dettagliatamente leggendo il post de L'incarcerato che linko e che vi invito, mi rivolgo a chi ancora non lo avesse fatto, caldamente a leggere (http://incarcerato.blogspot.com/2009/07/carcere-di-sollicciano-troppe-morti.html) del Carcere di Sollicciano dove le morti in questo 2009 hanno avuto un'impennata esponenziale e superiore anche alla media che purtroppo si verifica negli altri istituti di pena. Un vero e proprio picco. Carcere dove é stato ucciso Niki.

Per i collegamenti con altre situazioni e personaggi vi rimando al post dell'Incarcerato linkato poco sopra.

Io, presuntuosamente convinto di avere il suo permesso (vero?lol) riporto qui per esteso solo una parte del suo post, quella inerente i morti registrati soltanto in questo 2009 dentro quel carcere, morti che sono quasi tutti, emarginati della società e quindi spesso sono dei veri e propri desaparecidos:

M.B.un signore di 60 anni morto il 30/01/2009 impiccandosi alle sbarre di ferro della cella, sfuggendo al controllo degli agenti e del suo compagno di cella, una persona molto anziana che non si è neanche accorta di quello che stava accadendo in quel momento.

Ihssane Fakhreddine un ragazzo morto il 24/04/2009 in circostanze poco chiare. Prima di andare a dormire ha fatto una visita medica e risultava sano, ma non si è più risvegliato.

Samir Mesbah, ragazzo palestinese morto il 27/05/2009, pare che si sia impiccato legando le lenzuola alla finestra della sua cella.

Anna Nuvoloni, donna di 40 anni morta il 12/06/2009, morta in circostanze poco chiare, pare che si sia strozzata con la mozzarella. E solo ieri è avanzata l'ipotesi di omicidio da parte di una psicolabile. Gli avrebbe con la forza messo la mozzarella in gola per soffocarla. Ma per fortuna noi siamo gente che sa ragionare, e senza che vi dico nulla avrete capito che qualcosa non quadra.

Un ragazza di 27 anni è morta il 7/07/2009 in circostanze poco chiare, dicono un malore visto che non presenta nessun segno. Qualcuno avanza l'ipotesi che si sia inalata il gas della bomboletta. E anche qui siamo gente che ragiona, e non si fanno ipotesi: o c'era il gas, o non c'era.

Per le conclusioni a seguito di questa lettura vi rimando all'Incarcerato ed al suo post.

Da parte mia vi lascio con queste poche parole:


THE MISSING

Rumore di ferro e manganelli
Carne colpita da ferocia in divisa
Urla di sangue
Imbevute di occhi lividi
E schegge di costole sul pavimento

Una corda troppo bassa per essere vera
Non scalfisce la dignità di un popolo
Se la sua gente é decisa a chiedere giustizia e verità.

Molti di noi sono senza futuro e senza un presente
Molti di noi sono come nuovi desaparecidos

E come per magia
Svaniamo.
DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA
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26 commenti:

Damiano Aliprandi ha detto...

caro Daniele, ho appena acceso il computer e ho trovato questa tua piacevolissima sorpresa. Ti ringrazio per aver come sempre completato la notizia con questa tua poesia che dice proprio tutto.

Ora le aprole non bastano, non voglio sentire che sono cose che succedono. No! Ora andiamo sullo specifico e dobbiamo pretendere delle spiegazioni su ciò che sta avvenendo in quel maledetto carcere. Dico perchè tutto questo maledetto silenzio, perchè?? Perchè c'è la volontà politica di coprire i carnefici?
Non è tollerabile in un Paese che si definisce civile e invece ha carceri simili a quelle sudamericane.

upupa ha detto...

CARO ROCK..è una realtà disumana,vergognosamente ignorata da tutte le istituzioni...e allora ...
Come cittadino ho il diritto di chiedere:
Cosa accade dentro le nostre carceri?
Come mai tanti giovani lì dentro muoiono?
Come mai le Istituzioni non chiedono e pretendono chiarimenti?
Come mai i giornali non ne danno notizia?
Perchè non vengono formate commissioni "indipendenti" per un regolare controllo ?
Perchè i medici,i paramedici non denunciano quanto accade?
Perchè le autopsie sono sempre a favore del carcere?
Quale potere nascosto le governa?
A chi imputare la responsabilità di tanta efferratezza?
Non ho risposte,solo domande,ma il Ministro della giustizia DEVE dare Risposte!
Altrimenti perchè è Ministro?

Chit ha detto...

Ognuno del suo spazio penso e credo debba esser libero di gestirlo come meglio crede, dopodichè accessi e partecipazione sono il "metro" di giudizio.
Sia tu che l'Incarcerato mi sembra stiate facendo uno splendido lavoro quindi continuate così!
Un abbraccio e buona domenica ;-)

Anonimo ha detto...

grazie a entrambi.
libera.

Romina ha detto...

Capita poi che deputati e senatori vadano a visitare carcerati "illustri", quelli coccolati dai media e ben difesi (tipo Franzoni o Erika, tanto per citare due casi). Degli altri, dei "poveracci" che subiscono ogni tipo di abuso e non hanno nemmeno i mezzi per difendersi decentemente, non importa nulla a nessuno.

Bella poesia. :)

Anonimo ha detto...

Daniele,
di fronte alla tua poesia
mi stò disperando di pianti....
riesci a interpretare i sentimenti
in maniera sconvolgente...
Grazie, grazie di tutto
Ornella

Anonimo ha detto...

Come ho scritto ad Inka, sono davvero d'accordo. La condizione delle carceri in Italia (ma in molti altri paesi d'Europa è lo stesso) è inumana ed una violazione dei diritti umani.
Esiste un Rapporteur su questo soggetto all'ONU e queste informazioni dovrebbero essere raccolte ed inviate a lui per ulteriori investigazioni.

I tuoi versi sono sempre molto toccanti. Difficile rimanere impassibili ed indifferenti di fronte alle immagini che evocano.

Un bacio,

Enrica

tendarossa ha detto...

Purtroppo il nostro sistema carcerario fa schifo.
La detenzione, il carcere - e qui si potrebbero citare le ancora attuali pagine scritte da Michel Foucautl negli anni '70, vedi Sorvegliare e punire - devono avere come funzione non la punizione di qualcuno, ma la sua rieducazione e il reinserimento nella società.
Ma il carcere,, sempre per citare Foucault, resta una eterotopia, un luogo al cui interno vigono altre regole - altre" rispetto a quelle che valgono non appena se ne varca la soglia e si torna all'aria aperta. Che poi nell'universo carcerario succeda questo e altro, è una delle pagine più marce e tristi della nostra società. Eppure dovrebbe essere al centro delle preoccupazioni di una
società ricca e civilee democratica come la nostra.

marina ha detto...

la poesia ci parla
marina

Damiano Aliprandi ha detto...

Grazie per tutte questre vostre aprole, ciò mi da speranza che per fortuna non siamo tutti delle bestie e senza un buon senso. E soprattutto non ci nascondiamo dietro la nostra "onestà" e giustificando così la nostra squallida indifferenza.

Ma ora, senza generalizzare, cerchiamo di vederci chiaro a Sollicciano. Sono dati che mi preoccupano molto...non voglio che tra un anno, o due, ci siano di nuovo quattro o cinque morti di seguito come sembra accade spesso. Un modus operandi che si ripete...

Se facciamo luce su Sollicciano, daremo giustizia a Niki e a tutti gli altri.

E anche per tutte le altre carceri perchè poi la politica deve essere costretta a rivedere il sistema carcerario.

Stefi ha detto...

La poesia: un agghiacciante fotogramma a colori di una realtà che imprime nel cuore il dolore per quelle vittime, immagini che non vorremmo più vedere!!

¡Hasta Siempre!

Mary ha detto...

Fino a quando non saranno smascherati non esisterà vera giustizia.
Il problema delle carceri è un altro grande "tabù" di cui poco si discute per nascondere le precarie condizioni e le "aberrazioni" che avvengono tra le sua mura.

Mi associo al grido di denuncia...

Dai toni "forti", crudi, la tua poesia descrive molto bene la situazione ed è cmq bella e struggente!

Ciao!

Anonimo ha detto...

Strozzata con la mozzarella?! Inalato il gas della bomboletta?1 ma per chi ci prendono? :-O

luce ha detto...

Conosco il carcere per lavoro ma soprattutto conosco chi ci lavora, e purtroppo è come entrare in un altro mondo in cui si confondono regole, valori, e leggie.
Il vero problema non sta nella condizione dlle carceri ma delle persone che lavorano nelle carceri, che spesso non hanno una buona preparazione, che hanno di fronte situazioni di non facile gestione etica, erica personale che deve fare i conti con quella del carcere e poi, purtroppo, c'è un occhio che si chiude perchè si è perso il valore della persona in sè, delinquente o innocente che sia.
..è l'Umanità che è in carcere, quello dell'indifferenza.
Comunque grazie a te e all'incarcerato che umanamente e socialmente avete gli occhi aperti.
La poesia? E vabbè, si sa che le tue sono scuoti coscienze e da brivido, spesso.
Un bacio

silvano ha detto...

Da qualche parte ho letto che il grado di civiltà di una società si misura dal livello di vita che viene riservato ai detenuti nelle sue carceri.
E' vero.

Anonimo ha detto...

Ci sono mille perchè che mi frullano per la testa...
Chi risponderà mai?
Chi risponderà mai a tanta sofferenza provocata??

I tuoi versi conclusivi sono specchio del mio animo.

A presto Daniele, un bacio.

Eskimo ha detto...

Ho letto il post dell'incarcerato e in effetti muore un po' troppa gente in quel carcere. Ciao.

Enrico ha detto...

"...da ferocia in divisa..." mi dispiace che la tua evidente sensibilità cada in un inganno di questo tipo. Non serve citare Pasolini ma serve ricordare che la "ferocia in divisa" è anch'essa un'umanità dolente. Per esperienza.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PER ENRICO: mi spiace ma certe realtà sono evidenti. Certi accadimenti non possono non venire giustamente stigmatizzati e condannati con determinazione assoluta.

Ti ringrazio per la sensibilità che mi riconosci ma certa violenza gratuita non é giustificabile. Se vuoi possiamo anche dare a tutti le attenuanti di quello che la vita ha dato loro, ma con questa scusa giustifichiamo tutti. E non tutti sono così.

Ci tengo anche a precisare che non faccio di tutte le erbe un fascio. Quanti membri delle forze dell'ordine sono morti per lottare contro la mafia e dando se stessi per noi. O ancora carabinieri anche in borghese che muoiono per sventare una rapina in un tabacchino. Ma quelli che invece si comportano da carnefici come al G8 o con Aldrovandi o nelle carceri non hanno giustificazione alcuna.

Daniele il Rockpoeta

cristiana ha detto...

Daniele,ci sono dei mondi di cui non so niente,a cui non penso e leggere i tuoi post e le tue poesie mi fanno aprire gli occhi.
Cristiana

Damiano Aliprandi ha detto...

Ottima risposta Daniele! E per esperienza posso benissimo dire che la stragrande maggioranza degli uomini in divisa fanno quel lavoro semplicemente per guadagnarsi il pane. E si è frustrati.

E la loro frustrazione alcuni di loro la sfogano verso i più deboli e indifesi. Oppure devono eseguire l'ordine dall'alto, e se orribile non lo rifiutano per paura di perdere il posto.

Bè, c'è qualcuno che per principio quel posto l'ha perso...e nel passato un carabiniere come Salvo D'Acquisto, per rifiutare l'ordine dei gerarchi fascisti, ha perso pure la vita.

E per favore, questo è un post ben preciso. E si denuncia la violenza gratuita nei confronti dei carcerati. Violenza con coperture dall'alto.

E parlare di omicidi di Stato è un termine più che giusto.

Fermiamo tutte queste morti, per favore...

Mi citi Pasolini? Guardati quel bellissimo film Mamma Roma, e vedi cosa pensa del carcere! Se non l'hai visto non ti dico la fine...

Stefi ha detto...

Mio caro Daniele un paio di riflessioni dubbiose notturne, fuori tema e ti prego di tollerarle!
Dopo un giro di blog (se pur limitato of course), rifletto sul numero limitato di commenti che sia tu che l'Incarcerato avete avuto su questo argomento e mi chiedo, senza darmi risposte, se questo dipenda da:
a) argomento scomodo = meglio fare gli struzzi...
b) grillo (molto vivo) e la sua candidatura (molto vivace anche se altrettanto incoerente e contradditoria), o presunta tale ..o quello che è... tira e attira di più del rivendicare giustizia??? Ché il popolo oramai abbia perso memoria di questo termine?
c)molti pensano che sono cazzi tuoi e dell'Incarcerato e non vogliono farsi coinvolgere
d)...varie ed eventuali
Ovviamente le risposte vostre le avete date con i vostri post!
Un abbraccio!
(ps ricommento uguale da Incarcerato)

cometa ha detto...

Caro Daniele (e caro Incarcerato e tutt*), avete perfettamente ragione ad approfondire la questione di quello che succede a Sollicciano. Tuttavia, potrebbe anche essere (a parte la storia di Niki, naturalmente, a proposito della quale mi pare non ci possano essere più dubbi) una questione, come dicono Tendarossa e Luce, del "mondo a sé" che è in realtà il carcere.
Ho avuto qualche sentore di questo collaborando all'organizzazione di attività esterne di carcerati, in un istituto di pena molto tranquillo e "liberale" come quello di Verona; eppure le cose che vi hanno subito e veduto ragazzi che ci hanno passato dentro solo qualche mese sono agghiaccianti.
Ha ragione Luce, la persona in carcere non vale assolutamente nulla.
Neanche chi vi lavora vale più molto.
A lavorare in luoghi di questo tipo, una società sana dovrebbe destinare persone particolarmente stabili psicologicamente, in modo che possano contrastare la perdita di umanità.
Ciao, cometa

Daniele Verzetti, il Rockpoeta ha detto...

PER COMETA; in primis benvenuto! E' vero il carcere lla lunga può destabilizzare chi vi lavora ma é proprio per questo che sarebbe necessario controllare bene la psiche di chi vi lavora ed anche magari, se già non si fa, dare loro assistenza psicologica affinché non si sentano con il tempo un tutt'uno con un mondo a parte. Spesso però si preferisce lasciare che tutto degeneri e scegliere soggetti che sono già adeguatamente avvezzi a "vivere" dentro quell'universo parallelo. E' giusto che chi ha sbagliato sconti una pena ma il carcere non deve diventare anche luogo di tortura e morte attraverso "pene accessorie" che il legislatore non prevede ed il giudice non ha assegnato.

A presto
Daniele

cometa ha detto...

"il carcere non deve diventare anche luogo di tortura e morte"
Parole santissime! In confronto a quello che succede dentro quelle mura, Cesare Beccaria è fantascienza.
Ti ho linkato. ciao, cometa

il mio nome è mai più ha detto...

Sposo assolutamente la tesi e le parole colte e pacate di Tendarossa.