domenica 4 maggio 2008

OPINIONE DEL ROCKPOETA: Tutto Come "Ieri"...

Avete presente un bambino a cui si rompe un giocattolo e che vi chiede di metterlo a posto affinchè torni esattamente come prima? Ed avete presente quello stato d'animo di fallimento quando non ci riuscite?

Ebbene, da oggi tutti noi, per rimediare a questa nostra incapacità, possiamo andare a ripetizione da loro che invece ci sono riusciti eccome e non con un giocattolino ma con un intero Paese reale: Sarno.
(http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_04/sarno_tortora_a54d53a4-19e0-11dd-ab0f-00144f486ba6.shtml?fr=box_primopiano)

Sarno, sì proprio quella Sarno ve la ricordate no? Quella che dieci anni fa fu inghiottita e devastata da decine di frane e ben due milioni di metri cubi di fango. Sarno, che condivise questo amaro destino con Quindici, Siano e Bracigliano dove morirono in totale 160 persone.

Ebbene, oggi a distanza di 10 anni le cose non sono cambiate.

Case ricostruite negli stessi luoghi pericolosi di un tempo, sistemi di sicurezza ridicoli ed ovviamente abusi edilizi.

Notizia non proprio da prima pagina, almeno io non ne ho sentito parlare nei tg, ma questo della censura di certe notizie è un refrain che oramai tutti noi conosciamo bene...

Aggiungo, ma lo leggerete dal link, che se possibile sono riusciti a fare le cose in modo ancora peggiore.

Possibile che tutto questo sia così evidente e nonostante tutto così nascosto? Mi viene in mente un film visto ieri "Hunting Party" dove (storia vera) pochi giornalisti riescono a trovare un pericoloso e famigerato criminale di guerra ai tempi della pulizia etnica in Bosnia da parte dei Serbi. Era ad un passo da tutti, ma tutti facevano finta di cercarlo e si guardavano bene dal catturarlo....

Ecco, sembra quasi la stessa storia. Tutti vedono bene quello che succede a Sarno, ma nessuno si interessa davvero per intervenire e fermare tutto questo. Ed è ancora più scandaloso che nessuno sia intervenuto in via preventiva prima che tutto questo accadesse.

Ma non dobbiamo più stupirci di nulla, d'altronde nella melma e nel fango questo Paese oramai c'è da tempo...

44 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi l'insegna annerita del pronto soccorso è ancora lì, abbandonata, in via Pedagnali, tra le case appena ricostruite e quelle in attesa di essere completate. Ritrovarsi ora davanti all'ingresso del presidio dove sanitari, ammalati e soccorritori persero la vita, fa pensare che l'orologio della storia, per la comunità di Sarno, si sia idealmente fermato intorno alle mezzanotte del 5 maggio 1998, quando quella frana spaventosa, otto ore dopo il primo smottamento, seminò distruzione e provocò 137 vittime. Dieci anni dopo quel disastro, molte cose sono cambiate ma altre sono rimaste uguali a prima....il sindaco, dice che ancora siamo costretti intervenire per costruzioni realizzate abusivamente nella zona rossa»: vale a dire nell'area dove per ragioni di sicurezza è proibita qualsiasi opera edilizia.
E' un'altra Irpinia. Se possibile, le cose sono andate addirittura peggio che in Irpinia. La ricostruzione è partita con cinque anni di ritardo e procede come in un famoso passo del Manzoni: "Adelante, Pedro, con judicio

Mat ha detto...

ma nn sarà che qualcuno ci mangia anche sulle vittime???

daniele, sicuramente ricorderai il terremoto in irpinia...io ero piccolo...avrò avuto 4 anni al mssimo...però lo ricordo perchè ospitammo per diversi mesi un ragazzo di carife, un paesino in provincia di avellino che fu colpito dal terremoto..


diversi anni dopo andammo a trovarlo...

nn ti dico che case si sono fatti...quanti terreni...quanti soldi...tutti imprenditori edili... e le case nelle stesse posizioni... e progettate e costruite con gli stessi criteri....

mah...

Anonimo ha detto...

E' storia vecchia, nel senso che sembra che riusciamo sempre a scivolare sulla stessa buccia di banana anche quando sappiamo benissimo dov'è e che con la caduta ci faremo male. Un po' come quando ci si innamora sempre dello stesso tipo (sbagliato) di persona. Sappiamo che non fa per noi, che soffriremo, ma lo facciamo lo stesso. In psicoanalisi si chiama "coazione a ripetere". Nel linguaggio triviale degli esseri umani si chiama "imbecillità". Condita, quoto Mat, da tornaconto economico, temo.

Anonimo ha detto...

Grazie per il voto, è grazie alle persone come te che chi fa musica ha speranza e voglia di continuare!

Per il resto, sul Paese Italia, stendiamo un velo pietoso!

Lucia Cirillo ha detto...

Ecco, quando parlavo di utopia, intendevo anche questo genere di mancanza di senso di appartenenza...che questo sia un Paese da cui scappare è per me ormai un pensiero ricorrente...non solo per lo scenario politico, ma pure per certa "società civile" (???) in cui non riesco proprio a riconoscermi.

nonsoloattimi ha detto...

Il problema è un altro... come giustamente dice qualcuno, non è che i problemi non si possono risolvere ma non si vogliono risolvere... altrimenti come farebbero i politici, gli imprenditori senza coscienza e tutte le classe dirigenti ad arricchirsi sulle spalle della povera gente?

Raggio di sole ha detto...

Non mi stupisco più di niente....è stato , è , e sarà sempre cosi'....
Buona giornata Daniele

Franca ha detto...

Il brutto è che non impariamo nemmeno dagli errori...

Fabioletterario ha detto...

Se vedessi che impressione fa quella montagna squarciata, a distanza di 10 anni... IO sono rimasto a bocca paerta...!

Anonimo ha detto...

un'indecenza...sinceramente non so cosa altro dire

Pellescura ha detto...

L'Italia è un paese "così"...io mi sto rassegnando.

ArabaFenice ha detto...

Daniele, ben ritrovato. Commento:
Che i politici, i burocrati e autorità varie non imparino dagli errori non mi scandalizza: si impara quando si ha interesse ad imparare, a loro non importa nulla.
Ma i cittadini? Loro che hanno visto morire parenti, amici e conoscenti, come possono continuare a giocare d'azzardo con la natura?

Nadia ha detto...

Il problema credo sia molto più complesso ma lo riduco a questa frase: non si muove foglia se ..... non voglia.
Ciao

digito ergo sum ha detto...

tra il non volere risolvere e risollevarsi e il non sapere farlo, c'è grossa differenza... il non potere farlo, questa è altra faccenda... ti abbraccio

Chit ha detto...

Tanto per assicurarci qualche "nuova emergenza" per i periodi di magra... :-S

Sono veramente avvilito oggi, perdonami!

Anonimo ha detto...

Diciamo pure che la situazione di Sarno è l'emblema del malcostume diffuso, fingono tutti di non vedere il problema e intanto cercano di guadagnarci il più possibile, poi quando accadono le tragedie le usano per fare un po' ai audience e torna tutto nel dimenticatoio, anzi, come ci insegna questo esempio, torna ad essere anche peggiore di prima...

Ciao Daniele :*

Matteo ha detto...

Ricordiamoci sempre che queste cose fanno salire il PIL...

Anonimo ha detto...

Non dobbiamo stupirci, ma dovremmo fare qualcosa... Sembra davvero tutto assurdo. Giulia

Anonimo ha detto...

Ciao Daniele,
in che situazione imbarazzante si trova il nostro sistema-Paese. Tutto accade sotto gli occhi di tutti e nessuno è mai pronto per intervenire (ma tutti sono pronti a blaterare e a strumentalizzare).
La vicenda di Sarno ne è un esempio... E il passato non insegna mai nulla!!! ,-)

Un caro saluto!!!
Salvo

jasna ha detto...

non mi stupisco... quando c'è stato il terremoto in Friuli tutti si sono rimboccati le maniche, e hanno ricostruito i paesi aiutandosi l'un ,l'altro... senza aspettare l'intervento dello stato. qui continuano a vivere nel fango e nelle case fatiscenti aspettando sempre che qualcuno faccia qualcosa... ci sarà, la mafia ,la camorra e chissà cos'altro ...ma è anche ora di finirla con il vittimismo... e tirare fuori le palle e un po' di orgoglio... per vivere dignitosamente.

Anonimo ha detto...

Viviamo in mondo in cui almeno spero che i nostri politici siano cecati quanto me, perchè se invece ci vedono non capisco perchè fanno le cose peggio di quanto già non siano...non c'è saggezza in Italia e non saprei nemmeno dire in quale parte del mondo si sia nascosta!...io ringrazio te Daniele per i tuoi simpatici apprezzamenti e comunque nel mio blog in alto c'è una striscia con dei quadratini dove c'è scritto tra gli altri anche profilo, se ci clicchi arrivi in una pagina dove troverai sia ma mia email che la messaggeria, su libero abbiamo a disposizione molto spazio per gestircerlo come ci pare e piace, è questo che mi ha attirato sin dall'inizio...ciao e grazie a te...Carmela

Damiano Aliprandi ha detto...

Certo, è vero che dovremmo tirare fuori le palle noi come dice Jasna. Ma non bisogna accettare nemmeno la latitanza dello Stato. Questo è veramente inaccettabile!

Richie ha detto...

una delle tante pagine vergognose della nostra storia, purtroppo non sarà l'ultima... vogliam parlare di rifiuti in campania? Pensate che cambierà qualcosa da qui ai prossimi 10 anni?

Alessandra ha detto...

ciao Daniele,
concordo con "l'incarcerato" ... la latitanza dello Stato (con S maiuscola mi fa un po' ridere!) non è comunque accettabile ... latitanza o condivisione con altri poteri ...

un bacio? ma sììì! ale

JANAS ha detto...

ciao rockpoeta...hai ragione e la tragedia è proprio che non ci stupiamo più...che non c'è niente di straordinario in tutto questo...in un paese dove si sfornano leggi per la sicurezza e non se ne applica nessuna, (vogliono che tutti gli uffici abbiano i tavoli con la punta tonda ma i banchi della scuola presentano spigoli pericolosissimi e uscite di sicurezza precarie)
Forse sarebbe il caso di sfornare meno leggi ...ma almeno di attivare strutture che ne controllino il rispetto...e lo Stato e le cose dello Stato, naturalmente devono dare il buon esempio!

Francesco Candeliere ha detto...

Ciao carissimo Daniele.
Quando rientro in Calabria dalla Salerno-Reggio si vede una montagna intera crollata su Sarno,impressionante la traccia di colata.Ma come fai notare tu,nulla è cambiato da allora anzi si peggiora con soprusi su soprusi.Purtroppo x lavoro non vivo più in Calabria ma da noi c'è anche di peggio.Lì l'abuso edilizio va contro ogni logica umana,un'intera costa sull'Ionio è massacrata dagli abusi.Ma nessuno parla,nessuno vede,la solita storia.Comunque bravo per aver ricordato lo scempio di Sarno....naturalmente i mezzi di informazione e i giornali hanno cose più importanti da commentare....poi ora le trasmissioni della De Filippi sono alla conclusione quindi......
Povera Italia.........

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Leggo le vostre testimonianze, da Caramella Fondente fino a Francesco Candeliere, avverto in molti di voi un'amara rassegnazione.

Ma non dobbiamo rassegnarci mai a quanto vediamo, il non voler accettare supinamente queste ingiustizie è la nostra unica speranza di poter forse un giorno assistere ad un reale cambiamento.

fabio r. ha detto...

cuiao dichter!
la metafora fango - italia è assolutamente calzante...purtroppo.. :-(

scrittrice75 ha detto...

ciao daniele.. sono arrivata solo adesso... sono stravolta- adesso mi rilasso leggendo nel tuo blog e saltellando qua e là..

Melina2811 ha detto...

Ciao, stò facendo un giro a dare uno sguardo agli ultimi post dei blog che ho linkato. Ciao da Maria

il Russo ha detto...

Guarda daniele, ho visto in molti post pezzi tratti dal bell'articolo di approfondimento apparsi sulla tragedia di Sarno da Repubblica, il fatto é che pure tra amministrazione di centro-destra e comitato vittime le posizioni sono differenti, purtroppo a distanza di 10 anni la storia ha insegnato poco nulla....

nonsoloattimi ha detto...

Ciao Daniele... grazie per avermi linkata... che detta così sembra una brutta parola hihihiihi...
il mio blog al tuo confronto sembra piccolo piccolo...
un saluto
Claudia

Barbara ha detto...

già, non è una notizia da prima pagina, almeno fino a quando non crollano di nuovo

Dyo ha detto...

E' come tutte le volte che succede una cosa del genere: tempo, soldi, magari tanti soldi, ma tutto rimane com'era. E nessuno che si indigna o si stupisce: forse nemmeno gli abitanti di Sarno.
Ciao.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

"Forse neanche gli abitanti di Sarno"

Il fatto che tu abbia probabilmente ragione è scioccante....

Grazie per essere approdata in questa agorà DYO

Spero di rileggerti ancora.

Ciao
Daniele

Carmen Sandiego ha detto...

Ricordo il terremoto in Irpinia: stessa storia.
La stessa vecchia storia.
Notte, poeta.
:)

Alex ha detto...

una cosa sola: VOGLIO ( :D EHEHEH)un tuo commento sui miei ultimi due post. Uno dei due ti riguarda da vicino. xD

Anonimo ha detto...

non sono una persona cinica ma provo a pensare come chi ha progettato la ricostruzione di Sarno;nello stesso luogo e non in condizioni di sicurezza per attendere che succeda ancora e perche' ci sia un altro gudagno sulla vita di esseri umani?
V.

Anonimo ha detto...

In Campania non ci si poteva attendere di più... lo dice uno di salerno che, dopo il terremoto del 1980, ha visto persone abitare per decenni in baracche di legno...

BC. Bruno Carioli ha detto...

Grazie per la visita ed il commento veramente rock.

Anonimo ha detto...

Si continua a ripetere sempre gli stessi errori...

Anonimo ha detto...

Bravissimo daniele.

Qui tutti vedono tutto e tutti fanno finta di niente. Fino a che non esplode l'emergenza o scoppia una tragedia. E allora, si piangolo le lacrime dei coccodrilli.

Un saluto senza sorriso
Mister X di COmicomix

èrri ha detto...

Complimenti per aver evidenziato e ricordato quello che accadde e che continua ad accadere a Sarno, di cui, purtroppo, in molti ci eravamo dimenticati.
Questo Paese sembra nelle sabbie mobili più che nel fango, visto che si continua a commettere gli stessi errori. Speriamo che un giorno, col lavoro di tutti, riesca a liberarsi.
A presto. Ciao!

il ricciolo ha detto...

ho letto su avvenire di domenica che sono stati gli stessi abitanti a voler ricostruire negli stessi posti della frana... certo che dare l'abitabilità solo ai primi piani di alcune case è significativo...
...e comunque, come ha detto il sindaco, se prima il rischio era 100 ora è 30... (invece di 160 morti se dovesse ricapitare ce ne sarebbero "solo" una cinquantina...)